A me succede questo. Osservo il comportamento delle persone, anche quello più basso, e lo giudico con con gli occhi del credente. Quindi do un significato logico a quello che fanno e dicono le persone. Di conseguenza non mi scandalizzo e difficilmente mi scompongo. Alle volte mi capita di avere a che fare con comportamenti assurdi, altre con comportamenti davvero meschini, ed ogni volta (quasi ogni volta) riesco a mantenere la calma perché so cosa c'è dietro al male.
Faccio più fatica ad usare la razionalità della religione cattolica quando le vicende mi colpiscono nel profondo perché provengono dalle persone care. Ma a parte queste occasioni, in cui qualche volta capita che ci inciampo, come detto sopra la religione cattolica (e quindi la fede) mi ha dato donato quella consapevolezza utile per affrontare le difficoltà quotidiane dovute alla convivenza con gli altri.
Ma oltre che un discorso di fede credo sia oramai anche un discorso culturale. Il cattolicesimo è riuscito a nascere e a crescere nell'avversità. Questo perché, essendo la vera religione, sa contrapporsi a ciò che, diciamo così, gli si contrappone. Il Cattolicesimo è perfettamente integrato con il mondo. Ciò dipende da Dio che ci ha dato alla Chiesa gran parte della conoscenza. La conoscenza ci fa capire come agire. Nei secoli un certo modo di agire che è stato tramandato ha plasmato quella cultura che contraddistingue noi "cattolici attivi".