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    Predefinito Cento anni dalla nascita di "The Voice"

    Il 12 dicembre ricorrevano in cento anni dalla nascita di un grande cantante italo-americano: Francis Albert Sinatra, in arte Frank Sinatra, che ci ha lasciato già da diversi anni, ma che è e resta nella memoria collettiva come un mito della musica americana e mondiale e anche come ottimo interprete cinematografico di film di genere assai diverso l'uno dall'altro, dal leggero musical degli anni 50 fino a film dammatici, socialmente impegnati, come “l'uomo dal braccio d'oro” e “di qui all'eternità”. In America lo chiamavano “the Voice” perché la sua voce ampia, calda, vellutata ed inconfondibile lo rendeva unico. Col passare del tempo divenne anche “Old blue eyes” per gli occhi azzurri a volte un po' ammiccanti, come il sorriso da eterni ragazzaccio, accativante nei film come nella vita. Qualunque sciocca melodia, se mai ne cantò qualcuna, diventava preziosa se era la voce di Frank a farla propria. Dotato di grande musicalità e di quello swing che negli anni della sua giovinezza distingueva la musica americana, Frank Sinatra, non poteva passare inosservato per le sue peculiarità canore, ma riusci a far parlare molto di sé anche al di fuori del mondo dello spettacolo, diventanto attivista politico e come testimonial politico a partire alla fine degli anni '50 per sostenere la campagna dei democratici di John Kennedy che stava iniziando a dare la scalata alla Casa Bianca. Il carisma di Frank aiutò Kennedy a farsi votare e con luic'era un clan di attori di hollywood come Dean Martin, (altro Italoamericani suo grande amico e sodale), e poi l'artista di colore Sammy Davis junior e l'attore Peter Lowford, che avrebbe addirittura sposato una sorella di John Kennedy. Malgrado non fosse quello che si poteva dire un “fusto” per il duo fisico mingherlino e la sua statura non altissima, Frank con le donne se lacavava più che bene... Fu uno scipufemmine di tutto rispetto, amatissimo dalle donne.



    Frank è figlio unico di due immigrati di origine italiana, madre ligure se e padre siciliano. Il nonno Francesco era stato il primo della famiglia a lasciare Lercara Friddi, in Sicilia per avventurarsi nel nuovo mondo, a cercare fortuna, nei primissimi anni del Novecento e non molto dopo, lo raggiungono prima i due figli maggiori e poi anche la moglie, con il resto della figliolanza. A all'epoca dopo la sosta obbligatoria ad Ellis Island, gli italiani si stabilivano in quella parte di New York che veniva chiamata “little Italy” il quartiere dove vivevano fra loro gli immigrati dall'Italia. Dopo aver fatto vari mestieri fra cui il pugile, il gestore di bar e infine capo dei vigili del fuoco, Antonio Sinatra il futuro padre di Frank, conobbe proprio nella little Italy, Natalina Garaventa, proveniente da una famiglia dell'entroterra genovese, detta “Dolly” perché piccolina come una bambola. I due si sposavano romanticamente il giorno di San Valentino del 1914 e nel dicembre 1915 nasce il piccolo Frank, a Jersey City dove la coppia si era appena trasferita. Il padre, grande lavoratore come molti degli italiani immigrati, riesce ad assicurare alla piccola famiglia una vita più che dignitosa, persino nei duri anni della grande crisi del 1929.


    A scuola Frank non va un gran che bene, ma si diverte ad imitare i cantanti in voga le cui voci vengono diffuse dalla radio e nei film musicali che vanno per la maggiore nelle sale cinematografiche americane. E' molto popolare per questo, anche con le ragazze nonostante il suo fisico non lo designi come un classivo fusto, ma di questosi sarebbe rifatto in seguito! Proprio per sviluppare i muscoli Frank sembra per un periodo voler intraprendere la carriera pugigilistica, tramite suo padre che all'epoca è dell'ambiente e procura incontri per i dilettanti in attesa di passare al professionismo. Ma la sua voce invece, che non aveva nessun bisogno di essere irrobustita continuava a renderlo più popolare della boxe, almeno fra gli amici e poiché a scuola, come studente non è il massimo, comunica ai genitori che ha deciso di voler fare il cantante, o quanto meno di provarci. Il padre indignato, lo caccia momentaneamente di casa. L'idolo canoro di Frank all'epoca è il “crooner” Bing Crosby. Riesce a farsi scritturare in alcuni piccoli locali del New Jersey, dove la fortuna vuole che lo ascolti Harry James, trobettista a capo di una nota “big band” e suo primo scopritore, gli spiana la strada per alcuni interventi presso progammi musicali alla radio. Siamo all'inizio degli anni '30 e anche se con qualche difficoltà finanaziaria, la carriera del professionismo canoro di Sinatra comincia a decollare. Nel 1938 Harry James, gli propone di collaborare con la sua orchestra. Nel 1939 gli viene proposto di registrare un disco con l'altra grande orchestra del momento, quella di Tommy Dorsey, per la RCA Victor. La fanno da padrone in questo momento le grandi orchestre, con un numero inusitato di strumentisti d'eccezione, come se fossero orchestre sinfoniche, che dalle radio e nelle sale da ballo diffondono musica “swing” ovvero dal ritmo sincopato e che registrano dischi a go-go, facendo impazzire tutti gli Stati Uniti. Con quel primo disco “I'll Never Smile Again” Sinatra comincia a a farsi strada diventando l'idolo delle teen-agers., forse il primo di una interminabile serie. Seguono altri dischi. Ormai è fatta: Frank Sinatra è un cantante di successo a tutti gli effetti... Dal 1940 al 1942, poiché è scoppiata la guerra, viene chiamato ad intrattenere le truppe e intanto si consolida la sua collaborazione con Tommy Dorsey ed i suoi dischi continuano ad essere fra i “Top Ten” delle classifiche di vendita, che le radio diffondono sempre più frequentemente, contribuendo al pieno successo di Sinatra. La sua voce inconfondibile gli guadagna ben presto appunto il soprannome di “the Voice”. Canta in tutti i più importanti luoghi per i concenti di “one man show”, come il New York Radio City, Il Madoson Square Garden e persino al Waldorf Astoria.


    Subito dopo il periodo bellico anche il cinema comincia ad interessarsi a lui, con qualche film “musical” , pellicole che dovevano distrarre il pubblico con buone canzoni e intrecci sentimentali più o meno zuccherosi come “Due marinai e una ragazza” con La notissima attrice-soprano Katherin Greyson. Ma la vera svolta cinematografica è “Un giorno a New York” con Gene Kelly, ballerino e cantante di genio, che insegna a Frank a danzare nelle coreografie del film e con Ann Miller indiavolata balleria regina dei film musicali in voga al momento. Il film ha un enorme successo e il duo Sinatra-Kelly risultò di grande “appeal” per il pubblico dele sale cinematrografiche alle soglie del 1950. Frank insomma ormai sta andando alla grande, anche se le parti che gli assegnano sono sempre quelle in film musicali che lo impegnavano più come cantante che come attore. Ma non sarebbe stato sempre così...


    Allo scadere del contratto cinematografico con la Metro, Samuel Goldwin non gli rinnova il contratto, pare per una certa vicinanza ad amicizie con Italo-americani non troppo raccomandabili (leggi con alcuni mafiosi). Per mancanza di denaro Sinatra si vede costretto ad accettare alcuni brutti copioni per case di produzione minori che lo pagano malissimo e di cui si è persa fortunatamente ogni memoria. Anche i locali famosi che se lo erano conteso fino a poco prima ora gli offrono contratti-capesto per pagarlo meno possibile, in più un serio malanno alle corde vocali arriva a metterlo del tutto fuori combattimento e sembra addirittura che che la sua carriere anche di cantante sia finita per sempre. Intanto il fisco lo perseguita per grossi ammomtate di tasse non pagate... E' il momento più nero della carriera di Frank Sinatra. Unica fortuna: la perfetta e rapida guarigione della malattia alla gola che gli consente di recuperare integralmente la voce.


    Arriva anche il divorzio dalla moglie italo-americana come lui, Nancy Barbato che era stata sua compagna fin dall'epoca del liceo e, che per la aver “molestato” la quale, anni prima era finito alcuni giorni in gattabuia, fino a che non si chiarì che le molestie erano abbastanza innocenti attenzioni di corteggiamento. Il matrimonio aveva sanato tutto, ma non aveva mai funzionato veramente, probailmente per l'indole irrequieta di Frank che in fatto di avventure femminili non si era mai fatto mancare nulla e anche perché i night-club in cui cantava, pullulavano di fascinose e disponibili colleghe e di fan assatanate che gli si proponevano adoranti... Con Nancy Barbato Frank ebbe tre figli Nancy (come la madre) nel 1940 e e Frank Jr. (come lui) nel 1944., e poi e Cristina detta Tina (1948). Dopo il divorzio Sinatra sposa Ava Gardner, attrice cinematografica sulla cresta dell'onda, considerata la la più bella bruna di Hollywood, con la quale aveva una relazione fin dall'inizio tempestosissima, già da un paio d'anni. I due si sposano nel 1951. Ma il loro menage e troppo turbolento per poter durare a lungo e loro storia e non migliora con il matrimonio, anzi peggiora, complice l'acool che li domina entrambi, e anche per la gelosia “siciliana” di Frank, unita alle intemperanze di Ava, insomma una unione al fulmicotone con scenate anche in pubblico che finiscono sui giornali scandalistii di cui ama nutrirsi un vasto pubblico americano. Nel 1953 Ava deve girare a Roma il film “La contessa scalza” (che uscirà l'anno seguente) per la regia di Joseph Mankiewicz. Il cooprotagonista e Rossano Brazzi, attore italiano di bell'aspetto, sbarcato da poco America, diventato quasi subito il simbolo dei “latin lovers” del cinema del momento. Fra i due sembra essere scoccata una scintilla, almeno così riferiscono i pettegoli delle cronache mondane romane, ma il tutto va a monte per la subita intromissione della gelosissima signora Brazzi, anche se potrebbe trattarsi di una storia fasulla, imbastita dai press-agent italiani per reclamizzare il film. Le suberanze di Ava, infatti, si volgono altrove: l'attrice americana passa le notti, fino all'aba, nei locali di via Veneto, bevendo e ballando. I giornali di cronaca rosa cominciano a pubblicare le foto della bella Ava in compagnia dell'attore italiano Walter Chiari con cui la bellissima ha iniziato un flirt che impegna i paparazzi della capitale che li ritraggono, insieme, di notte e di giorno, in giro per Roma e che sono su tutte le riviste, anche oltreoceano... Siamo infatti in piena dolce vita e Walter ed Ava sono la coppia del momento. Frank brucia di gelosia, lontano dalla donna di cui è innamorato cotto, in preda all'alcol per cercare dimenticare i suoi guai sentimentali e non, tenta persino un paio di volte il suicidio, senza tuttavia riuscire, per fortuna... Frank furibondo, raggiunge Ava in Italia, e litigi e le scenate fra i due si moltiplicano. Finito di girare “La contessa scalza” Ava inizia un nuovo film in Spagna, “La maja desnuda” film biografico (per quanto può esserlo all'epoca una pellicola americana) del pittore Goya impersonato da Anthony Franciosa. A Madrid la aggiunge Walter Chari, ma la bellisssima ha già un altro flirt, il torero più fascinoso e donnaiolo di Spagna, Luis Dominguin, che sposerà poco dopo, per un curioso gioco di scambi, la ex fidanzata di Walter Chiari, Lucioa Bosè. Il divorzio fra Frank ed Ava è ormai inevitabile.


    Contemporaneamente alle disavventure sentimentali, Frank deve ancora far fronte ad altri guai assai più gravi, di tipo economico: la RCA e la Decca non gli rinnivano i contratti. A rischiarare appena un po' l'orizzonte per Frank arriva una proposta della Capitol Records, grande casa discografica, ma per un solo anno di contratto, con la possibilità solo eventuale di rinnovo per sei anni. Frank ha l'acqua alla gola ed accetta la proposta che è poco sucura perché subordinato al successo che avranno le sue incisioni. Tuttavia le canzoni per fortuna, specie quelle arrangiate da Nelson Riddle, risultano molto buone e riscuotono il gradimento del pubblico e della critica, E' ciò che ci vuole per risollevare un po' il morale e le finanze di Frank. Ma intanto lui non smette di pensare al cinema e ottiene una parte secondaria, ma molto significativa, nel film di Fred Zinneman “Di qui all'eternità” nel quale sono protagonisti Deborah Kerr, Burt Lancaster e Montgomery Clift, anche se il suo cachet è di soli mille dollari per ogni settimana di lavoro... Un vero smacco rispetto alle paghe astronomiche dei protagonisti, ma Frank non storce il naso e dona alla figura del soldato italo-americano Angelo Maggio che deve interpretare, insospettabilmente, una nota di veridicità ed un pathos da grande attore drammatico. Si sussura che un boss della mafia abbia imposto alla casa cinematografica di far lavorare Sinatra. La sua nomination all'Oscar del 1954 e poi la premiazione per la migliore interpretazione come miglior attore non protagonista, lo ripaga di tutte le umiliazioni e dei patimenti degli ultimi sfortunati anni recenti. Il lancio cinematografico come attore drammmatico è un trampolino non solo per il cinema, ma anche per la sua carriera di cantante. La California lo chiama e lui risponde più che volentieri. Nel 1955 Frank interpreta un altro film drammaticissimo, insieme alla biondissima Kim Novak, “L'uomo dal braccio d'oro” diretto da Otto Preminger, che narra la lotta di un giocatore professionista di poker morfinoname per liberarsi dalla dipendenza dalla droga, che ha una moglie talmente possessiva che per paura di perderlo si finge paralizzara sulla sedia a rotelle. Un film che parla quindi di emarginsazione sociale, dibische, di malavita e di degrado, nel quale Frank dimostra che l'Oscar guadagnato non è immeritato, ma stavolta lo fa da protagonista... Un film che prima di poter uscire viene molto osteggiato dalla censura perché tocca temi scottanti che ancora rappresentano un nervo scoperto della società americana. Sinatra riceve la nomination all'Oscar e lo sfiora per un soffio. Due anni dopo torna al musical con “Pal Joey”, versione cinematografica di un musical di Broadway di enorme successo, insieme ad una ancora stupenda Rita Hayworth, cui nella pellicola Frank dedicata la famosissima canzone “the Lady is a tramp” cantata ovviamente da par suo... e con ancora una volta nel cast Kim Novak. Intanto i dischi di Sinatra vendono come non mai, la fortuna è tornata a girare per il verso giusto!.


    Superato il perido nero, filmente Sinatra canta nei migliori locali di Las Vegas e fa la classica vita alla californiana, fatta di sregolatatezze a base di pupe in lamé (preferibilmente prostitute d'alto bordo) mega sbornie e gioco d'azzardo, insieme ad alcuni amici del mondo della celluloide, in quella che chiamerannol “Rat Pack” (la gang dei topi), insieme ad amici che sono Humphrey Bogart, Spencer Tracy, Peter Lawford, David Niven, l’altro italiano sciuopafemmine Dean Martin (il migliore amico di Frank) e infine Sammy Davis jr., il quale usa dire di se stesso di avere alcuni handicap, quali una faccia del tutto asimmetrica e la cecità da un occhio: “Sono guercio, nero e ebreo!” Di nuovo ricompare l'amicizia con alcuni boss della mafia della costa californiana. I suoi maggiori detrattori lo accusano palesemente di essere amico dei gangster, ma nessuno è riuscirà mai a formulare un atto di accusa preciso a questo proposito! Al gruppo tutto maschile di tanto in intanto si unisce anche Sherley Maclaine, con la quale Sinatra girerà nel 1957 un altro bel film drammatico “Qualcuno verrà” (se non l'avete mai visto cercatelo in internet, il trio Sinatra, Martin, Maclaine è fenomenale). La Rat Pack però non è solo dedita alla deboscia, al contrario giocherà un ruolo fondamentale contro la segregazione razziale, boicottando tutti i luoghi pubblici della costa californiana che si rifiutano di ricevere il nero Sammy Davis jr. e molti night club, alberghi e ristoramti, iniziano ad essere più tolleranti per non perdere il favore di personaggi dello spettacolo così importanti.


    Nel 1960 finalmente Sinatra può permettersi di fondare una sua casa discografica la Reprise Records. Continuano a girare voci sulla sua vicinaza ad alcun elementi di spicco della mafia per alcune foto con Carlo Gambino. noto boss della malavita e si vocifera anche che ufficiosamente l'FBI lo tenga d'occhio ed abbia un dossier segreto su di lui, ma nulla di cui incriminarlo seriamente. Difendendosi dalle accuse infamanti circa sue amicizie mafiose Frank ribatte ironicamente, in alcune interviste, che cercano di metterlo con le spalle al muro, che farsi fotografare con qualcuno non è sufficiente a sporcare la fedina penale di nessuno...


    Nal 1965 gli viene conferito il Grammy Award alla carriera e apparre in una serie infinita di partecipazioni e show televisivi, spesso facendo coppia con altre stelle del firmamento musicale, come con Elvis Presley, Ella Fitzgerald, Antonio Carlos Jobim, oltre ai suoi consueti spettacoli nei locali più in voga di tutti gli Stai Uniti. Sempre nel '65 incide con la figlia Nancy “Somewthing stupid” un singolo che avrà molto successo e che darà modo alla sua primogenita di iniziare una modesta carriera di cantante, e di attrice cinematografica. E' del 1966 l'enorme successo di “Strangers in the night”. Frank stava meditando di lasciare la carriera, ma il successo che continuano a riscuotere pezzi come questo lo dissuadono, anche se comincia a diradare un po' i suoi impegni dal vivo. I suoi dischi, con vecchie e nuove interpretazioni vendono sempre moltissimo, E' del 1968 una delle più famose interpretazioni di Sinatra “My Way” che non mancherà mai, da allora in poi nei suoi concerti. La canzone portata ad un relativo successo in Francia, dal cantante Claude François, si intitolava “Comme d'habitude”, storia di una amore finito. Paul Anka, dopo un soggiorno parigino la prende e ne rimaneggia completamente il testo e il pezzo diventa ben presto quasi una sorta di cifra della burrascosa vita passata di Sinatra, un quasi un testamento spirituale già molto prima che egli passasse a miglior vita. La significativa efficacia del testo e il motivo orchestrato alla grande, ne fanno tutt'ora il cavallo di battaglia di grandi cantanti internazionali ed è stata recentemente incisa persino dal giovane Michael Bublé, diventando quindi un classico della musica leggera internazionale, anche se nessuno la farà mai sua come nell'interpretazione di Sinatra. Per assurdo Frank dichiarò sempre di non amarla un gran che e che, se non lo avesse convinto la figlia Nancy, insistendo molto perché la riteneva fatta per lui, lui non l'avrebbe mai cantata...


    A questo punto occorre aprire uno scorcio sulla vita sentimentale di Sinatra, dopo il divorzio dalla splendida ma infedele Ava. Nel 1966 Frank si risposa per la terza volta con l'attrice Mia Farrow, figlia dell'attrice Maureen O'Sullivan, più giovame di lui di esattamente 30 anni. Il matrimonio dura solo due anni fino al 1968, dopo di che divorziano, ma i due continuano a frequentarsi, più o meno sporadicamente come amanti, anche quando Mia convola altre due volte a nuove nozze, prima con il direttore d'orchestra André Previn e poi con Woody Allen. Recentemente l'attrice ha confessato in una intervista a Vanity Fair che il figlio Ronan ufficialmente avuto da Woody sarebbe in realtà figlio di Frank Sinatra. Qualcuno ha malignato che gli occhi azzurri del giovane, ora promettente avvocato a New York, tradiscono la paternità ammessa da Mia, e se non lo sa lei.. chi altro?!... Nel 1976 Frank si risposa per quarta volta, stavolta con una una quasi coetanea, rispetto a Mia. Sposa infatti Barbara Ann Blakely (classe 1927, quindi di soli 12 anni più giovane di Frank)) ex modella forografica negli anni '50 poi moglie di Zeppo Marx, di cui è vedova, uno dei fratelli del celebre trio comico dei Fratelli Marx. Finalmente il quarto matrimonio sarà quello definitivo. Barbara racconta alcune curiosità, in un libro sulla sua vita coniugale dei 22 anni con Sinatra. Ad esempio che prima che lei accettasse di sposarlo lui l'aveva corteggiata assiduamente per cinque lunghi alcuni anni. Inoltre rivela che come marito Frank era molto dolce ed affettuoso nei suoi confronti e anche che fosse un formidabile cuoco, un accanito lettore e un portentoso risolutore di cruciverba difficilissimi. E chi l'avrebbe mai detto?... Inoltre poiché erano vicini di casa quando lei era ancora la signora Marx, racconta di aver visto diverse volte Marilyn Monroe fare visita a Frank. Non si sa se come amica e qualcosa di più, ma conoscendo Sinatra, dice Barbara, “dubito che si trattasse solo di un'amicizia platonica”. Ma non solo, aveva visto frequentare casa Sinatra anche Lauren Bacall, Kim Novak, Juliet Prowse, e Judy Garland ed era perciò che aveva esitato tanto dopo essere rimasta vedova, prima di decidersi al matrimonio con Frank.

    Ormai fra gli anni '70 ed o '90 Frank Sinatra è una gloria mondiale, viene invitato alla Casa Bianca in occasioni speciali per onorare capi di stato stranieri, sia da Nixon che da Reagan. Le sue esibizioni fanno sold-out già più di un anno prima dell'evento. Frank canta dappertutto, Europa, Giappone, Filippine, Australia... malgrado i propositi di rallentare la sua attività canora. All'inizio degli anni '90 incide una serie di duetti con Barbra Streisannd, Tony Bennett, Neil Diamond e Stevie Wonder e persino con Bono degli U2 ed Aretha Frankin. Inoltre vengono riproposte, rimasterizzate ed a volte reinterpretate ex novo, versioni dei classici della sua carriera. Lentamente gli impegni però devono per forza rallentare la frequenza per la fatica che comincia ad essere ormai gravosa per un uomo della sua età, anche se Frank non pensa di smettere di cantare.


    Una delle esibizioni italiane di cui resta memoria indelebile di Frank è del 1986 al Palatrussardi di Milano, trasmessa in differita dall tv italiana. La voce è appena appannata, nel suo velluto così speciale, e lui appare un po' stanco, ma ancora generoso nel concedersi al pubblico. Non è più il migherlino dei suoi esordi, ma un signore un po' ingrassato, forse più che altro gonfio di libagioni di superalcolici, ma il pubblico gli tributa comunque applausi scroscianti per più di 20 minuti. Sinatra è talmente felice dell'accoglienza ricevuta per quel concerto che vuole torrnare in italia ancora un'altra volta nel 1987, con alcuni concerti a Palermo, Bari, Roma, e all'Arena di Verona e a Genova. Sinatra è molto affezionato a Genova e alla Liguria in genere, terra natale di sua madre, e ogni volta che viene in Italia fa di tutto per fare almeno un passaggio a Genova, eed aasistere almeno ad un a partita di calcio del Gemoa di cui è un gran tifoso. Torna ancora in Italia nel 1989 a Milano, con Liza Minnelli e Sammy Davis jr. e nel 1991 per uno dei concerti di festeggiamento dei suoi 50 anni di carriera, ancora a Milano e Roma e all'Arena di Pompei. Il suo successo è ancora e sempre straordinario


    Ormai Sinatra è una leggenda vivente e continua a cantare, accompagnato da figlio Frank jr. che lo aiuta e lo supporta, fino alle soglie agli 80 anni ed oltre per i quali anni Frank canta ancora in un memorabile conceto del luglio del 1995, in occasione dei mondiali di calcio a Los Angeles, al quale intervengono tutti gli amici ancora in vita, e una serie di grandi personalità del mondo della musica, del cinema e della politica che lo festeggiano, ci sono i tre tenori Pavarotti, Carreras e Domingo, Bob Hope, Gene Kelly, Liz Taylor, Gregory Peck, Nicole Kidman, Tom Cruise, Robert Redford, Johnny Depp, George Bush, Henry Kissinger.


    Nelle sale da concerto e nei teatri in cui si esibisce, ancora in tutto il mondo, la folla dei suoi ammiratori continua ad osannarlo nel tour per il cinquantenario di carriera. In America continua a spostarsi malgrado tutto, da un capo all'altro del paese per cantare ancora. Stanco e provato da una serie di dispiaceri come la morte di alcuni dei suoi amici più cari quali Dean Martin e Sammy Davis jr., di Ava Gardner e de suoi parolieri Jimmy Van Eusen e Sammy Cahn, Frank comincia a pensare al definitivo ritiro, ma prima organizzana alcuni concerti d'addio in vari e parti del paese... Non riesce a pensare di non cantare più, malgrado il degrado fisico dell'età e soprattutto di 60 anni di due pacchetti di Camel e di una bottiglia di Jack Daniels al giorno. Come il fumo e l'alcool non abbiano danneggiato le sue portentose corde vocali resta un mistero, usa dire Batrara Sinatra... Negli ultimi concerti gli viene proiettato su uno schermo in fondo alla sala il testo delle canzoni che spesso non riesce più a ricordare, ma “old blue eyes” non vuole ancora mollare, anche se accusa un malore nel 1996 durante uno degli ultimi concerti lo fa decidere di smettere defitivivamente.


    Si ritira a Malibù nella sua lussuosa casa sulla spiaggia di fronte all'oceano. Nel '97 viene colpito da tre infanti, ma benché malandato, li supera tutti, Anche se gli è stato diagnosticato anche un cancro al fegato. Frank Sinatra muore il 14 Maggio 1998 all'età di 82 anni e qualche mese. Intorno a lui ci sono i figli e la moglie Barabara. Tutte le principali reti radiofoniche e televisive d'America interrompono le trasmissioni per dare la notizia del decesso, è in lutto nazionale. Per rendegli omaggio la notte fra il 14 e il 15 maggio Las Vegas spegne tutte le fantasmagoriche sue luci in segno di lutto. Le esequi si svolgono il 20 maggio nella chiesa cattolica di Beverly Hills e a New York L'empire State Building si illumna del blu dei suoi “old blue eyes”, Alle esequie c'è tutto il grande cinema americano con non meno di tre generazioni di attori e registi. Viene tumulato nel Desert Memorial Park, di Los Angeles, presso la tomba dei genitori e sulla sua lapide, per sua espressa volontà, sotto al nome c'è la scritta “ The best is yet to come”, ovvero il meglio deve ancora venire, titolo di una sua canzone.


    Frank Sinatra ha venduto 600 milioni di dischi in tutto il mondo, ha interpretato una conquantina di film, non tutti memorabili, ma molti dei quali notevoli, lascia un patrimonio di circa un miliardo di dollari, ha avuto decine di amanti bellissime, vita lunga e fama mondiale, amici potenti anche se forse non tutti del tipo giusto... Per il figlio di un modesto emigrante italiano del New Jersey non si poteva preconizzare nulla di meglio.




    Ciao Frank, ovunque tu sia, le tue canzoni sopravvivono e riescono ancora ed emozionarci!




    Non bisogna mai farsi ricattare dalla stupidità altrui.
    (Umberto Eco)

  2. #2
    Blue
    Ospite

    Predefinito Re: Cento anni dalla nascita di "The Voice"

    Citazione Originariamente Scritto da Xenia888 Visualizza Messaggio
    Ciao Frank, ovunque tu sia, le tue canzoni sopravvivono e riescono ancora ed emozionarci!
    Della sua voce incredibile, diceva: «La mia voce è fatta per la notte» e si regolava di conseguenza, con maratone canore che partivano prima di mezzanotte e si concludevano all'alba. Negli anni d'oro fumava come una ciminiera, beveva almeno un litro di whisky al giorno, eppure le sue corde vocali, nonostante qualche crisi passeggera, non l'hanno mai tradito...


 

 

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