Lasciando stare il fatto che io, sinceramente, non vedo nel M5S tutto questo: "potere al popolo" ma tutt'altro mi ricorda molto la deriva orwelliana del "tutti sono uguali ma alcuni sono più uguali degli altri" comunque al di là di questo la differenza di fondo è proprio la visione che dai di una democrazia rappresentativa.
In una democrazia rappresentativa nessuno cerca il ducetto o il salvatore della patria ne tanto meno significa la rinuncia del cittadino ai suoi diritti politici che rimangono tutti e che si esplicano al momento del voto ma semplicemente si è consapevoli che molto spesso compiere delle scelte giuste è impopolare ma a volte necessario e che i risultati non sempre sono immediati ma si vedono nel tempo e inoltre perchè non sempre la maggioranza ha tutte le capacità o le conoscenze per prendere le decisioni su ogni singola problematica che può interessare uno stato (poi figuriamoci uno stato complesso come il nostro).
I rappresentati nascono quindi proprio per ovviare a questi problemi. Loro sono scelti dal popolo, sono (o molto spesso dovrebbero essere) i migliori di loro, e alla fine del loro mandato, rispondono al popolo del loro operato con le elezioni e nel caso sia necessario comunque ci sono gli strumenti per il popolo di intervenire (come i referendum).
Non bisogna mai dimenticare che, come ogni cosa, è necessario il giusto compromesso tra le esigenza del dare il potere al popolo (che comunque non è mai assoluto) e la necessità di avere comunque un "buon" governo (o almeno il miglior governo possibile) perché altrimenti inevitabilmente (e la storia lo dimostra) alla fine non si ha né l'uno né l'altro ma solo un caos che poi porta alla dittatura.