Armi Usa: Chi ne possiede di più? La risposta è semplice: gli Stati Uniti, dove il il secondo emendamento della Costituzione garantisce il diritto a detenere e portare armi. Tuttavia, in un’emozionante discorso tenuto martedì seguito all’ennesima strage, il Presidente Obama ha annunciato un’azione esecutiva contro il possesso incontrollato. Pur constatando l’inalienabilità del diritto a possedere armi da fuoco, l’inquilino della Casa Bianca ha comunque chiarito che “ci sono anche altri diritti*che dobbiamo preservare”, diritto alla vita, alla libertà e al perseguimento della felicità su tutti.
Armi Usa: il piano di Obama funzionerà?

Negli Stati Uniti ci sono 88,8 armi da fuoco*ogni 100 abitanti, dati del 2012. Numeri da*primato mondiale, solo lo Yemen può reggere il confronto anche se*a notevole distanza (54,8 armi da fuoco ogni 100 abitanti). È inquietante pensare che il 4,4% della popolazione mondiale vive negli Usa e il 42% delle armi detenute da civili in tutto il mondo si trova in mani americane. C’è relazione*tra possesso di armi da fuoco e violenza armata? Stando alle statistiche (2013) di*Mother Jones, un’organizzazione no profit statunitense, c’è una relazione strettissima. Infatti, gli stati americani dove si detengono armi da fuoco sono quelli dove le stesse fanno più vittime. Nel mondo sviluppato, d’altronde, nessun paese si avvicina minimamente ai numeri statunitensi in quanto a morti per armi da fuoco su 100mila persone, come mostra questo grafico elaborato sui dati del Tewksbury Lab*dell’Università di Washington. Gli Usa hanno un tasso di morti legate alle armi di 6 volte superiore a quello canadese, di*7*volte superiore*a quello svedese, di*quasi 16 volte maggiore di quello della Germania. D’altra parte, recenti studi – come quello dell’economista Richard Florida – hanno confermato che negli stati americani (che hanno notevole libertà in merito) dove c’è un maggiore controllo sulle armi si verificano anche meno morti correlate a esse. Dunque, il piano di Obama – che bypassa il Congresso – potrebbe avere un impatto positivo sulle stragi di massa che contraddistinguono il contesto americano.

Scritto da: Guglielmo Sano
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