Le entrate fiscali nei primi 11 mesi del 2015 aumentano del 3,8% al netto dell'autoliquidazione.
l'Iva aumenta addirittura del 4,4% (un record se teniamo conto che l'inflazione è zero e che perdiamo il 4,4% di entrate IVA per via del crollo dei prezzi dell'energia).
Quindi si riduce notevolmente il tax gap come ricordava qualche settimana fa la Orlandi.
L'evasione si recupera grazie alla tax compliance ed all'effetto deterrenza: sempre meno facile evadere il fisco.
Ma a questo punto il rischio è che si ci adagi sull'aumento delle entrate fiscali e non si facciano gli sforzi necessari ed anche previsti dalla legge di stabilità per ridurre gli sprechi nella spesa pubblica.
Spesso la ragioneria e Bruxelles obbligano a fare leggi di stabilità sempre molto prudenziali sui dati da inserire come recupero di evasione fiscale e sulla riduzione della spesa per interessi e sulla spending review.
In questo modo capita spesso che i vari uffici non facciano gli sforzi necessari sulla riduzione della spesa con la spending review se arrivano buone notizie mensilmente per i conti pubblici dalla riduzione della spesa per interessi (ancora molto alta rispetto al debito ed al PIL anche tenendo conto dell'inflazione zero) e dal recupero di evasione fiscale.
Sarebbe meglio osare di più nei tagli fiscali delle aliquote controllando in maniera più decisa la spending review dei vari uffici ed enti mese per mese, stando con il fiato sul collo.
Un po' come accaduto nella seconda metà 2014 quando coraggiosamente si prese la decisione di mettere 6 miliardi di bonus fiscale.
Fisco, entrate in aumento del 9,2% nei primi 11 mesi dell’anno (+3,8% al netto degli acconti di novembre) - Il Sole 24 ORE