Lei signor Lego è verosimilmente uno sprovveduto ,suo malgrado, anche se pensa di essere un genio eticamente corretto.
. Io mi permetto di contraddirla con le mie opinioni che sono tanto sacre quanto le sue ,poi ,lei ,si acconci pure a navigare il quelle acque a garantire i diritti dei quei pseudo rifugiati politici e aspiranti mantenuti dallo Stato Italiano che è diventato una marionetta.
Magari li aiuti a sistemarsi e le daranno anche il Nobel per l'Ingenuità.
sono due affermazioni. una contraddice l'altra ....da qui l'ossimoro.
lei sembra non considerare che il codice non fa distinzione, giustamente, tra legali e non legali ....ma si riferisce esclusivamente all'obbligo di prestar soccorso in mare. che come ben comprenderà è altra cosa dall'essere sulla terraferma, dove può camminare sulle proprie gambe, sedersi, sdraiarsi o scorgere una luce in lontananza. dove molto probabilmente troverà una casa e quasi sicuramente un telefono.Qui però dobbiamo capirci una volta per tutte: il soccorso in mare, ammesso che sia così tassativo nei confronti di chiunque illegali inclusi, dice anche che i suddetti illegali debbano essere sbarcati per forza nel Paese meta del loro viaggio (che si vede scippare la propria sovranità in favore di organizzazioni criminali che decidono al suo posto chi entra e chi esce)? perché se è così si dovrebbe spiegare come mai l'Australia non lo abbia mai consentito, e non mi risulta che sia ritenuta incivile: ergo, o vige la regola dei due pesi e delle due misure o in questi anni di sbarchi continui sulle nostre porosissime coste, con la scusa dell'indifendibilità e del soccorso obbligatorio, qualcuno ci ha marciato e non poco.
cosa che in mare, senza un mezzo adeguato, risulta essere abbastanza difficoltoso ...credo.
altrettanto altra cosa sono gli accordi internazionali stipulati tra paesi ....che non inficiano in nessun modo l'essenza di questo obbligo del codice della navigazione. prima il soccorso e poi, eventalmente, gli acccordi sul cosa fare ....sul cosa fare dopo il soccorso, naturalmente.
ed è questo il punto. il codice della navigazione, dopo secoli, continua a dimostrare la sua straordinaria etica e civiltà ....gli accordi e le azioni degli odierni governanti decisamente tutt'altro
le Sue opinioni, in questo caso, si basano si assunti falsi in quanto contrari alle leggi del mare.
leggi in vigore da secoli, e che da secoli stabiliscono che IN MARE SI DA' SOCCORSO. punto.
tra la gente di mare, quanto sopra non viene messo in discussione da nessuno. mai.