Cos'è l'omosessualità per te?

[Giò]

mah.. .mi sa che ho perso il filo..

Tu hai sostenuto che il cosiddetto "senso di giustizia" non è presente in tutti gli uomini, mentre in alcuni animali sì. Al che ho osservato che coloro che fanno il male lo fanno perché, così facendo, credono di compiere il bene, aggiungendo poi che se tu non consideri come realmente esistente un parametro di giustizia oggettivo è molto difficile, per non dire impossibile, stabilire chi possiede o non possiede un senso di giustizia.

Anche fare sesso implica un'azione cosciente del soggetto, ma il desiderio/impulso sessuale no.
Analogamente il desiderio di giustizia in un gruppo sociale ha un premio evolutivo chiaro, sia per gli uomini che per le (altre) scimmie, e possiede a mio avviso la stessa radice istintuale.

Però il desiderio sessuale è legato a dei nostri organi di senso, la giustizia in che modo coinvolge i sensi, se non nel modo a tutti noto del "nihil est intellectu quod prius non fuerit in sensu"? Tra l'altro, curiosamente, in questo modo fai rientrare la legge morale naturale dalla finestra (seppur fondandola su base istintiva).

[Platone]

Ovviamente io intendo il pensiero..che diviene..e non l'io..(individualizzazione dell'Essere)..che permane..in quanto essere individuato..e non ente attualizzato..

Ma mi sembra di capire che tu ponga l'io all'interno del pensiero..altrimenti dovresti convenire che qualcosa di interiore sfugge al pensiero ..consegnandolo alla natura dell'Essere..e non solo gnoseologicamente ma ontologicamente..

pongo un dilemma che già esposi nell'altro forum : o il Sé (che è permanente) è la nostra identità, o non la è. ora, se noi in effetti lo siamo già, non si vede a che pro darsi tanto da fare (la salvezza sarebbe affare di tutti). se non lo siamo, se dunque siamo impermanenti (come consta da tutto quel che si è detto sin qui), come può ciò che muta divenire ciò che non muta? "divenire eterno" equivale a dire che l'eterno inizia, ossia che l'eterno non è tale

[Platone]

Il desiderio di verità infatti è superiore all'intelletto..anche se l'intelletto non lo ammette e vorrebbe reputarsi Papa...anche se non Dio stesso..

che intendi dire? forse che il desiderio trascende l'intelletto? ma ciò è presto smentito: l'intelletto pensa infatti il desiderio. e quest'ultimo come potrebbe desiderare l'Assoluto, l'illimitato, se non avesse un orizzonte tanto largo da contenerlo? e come potrebbe averlo, se non in grazia dell'intelletto stesso, che è un orizzonte intrascendibile?

desiderio e intelletto sono materia e forma di un unico orizzonte trascendentale, la loro ampiezza è la medesima e nessuno può dirsi superiore all'altro: ciò che si desidera è inteso e ciò che s'intende è desiderato - come ogni azione, che suppone un desiderio come originaria forza motrice

[Platone]

Testa, ma che è questo improvviso pullulare di presunti discepoli? è tutto un commovente invocare il "maestro" a destra e a manca

si comincerà a iniziare su internet, di questo passo

[Ifigenia]

L'infelicita' ha creato la filosofia, la felicita' crea figli.
L'infelicita' crea il nulla, la felicita' crea .

[Platone]

Si può dire contrasto tra exoterismo ed esoterismo..dove il filosofo riconosce esclusivamente i meriti dell'intelletto nella conoscenza razionale delle cose..riservando all'intuizione più o meno oscura o fideistica..lo slancio verso il Sacro..

L'Iniziazione..invece ..si dota di uno strumento..che a differenza della fede non è irrazionale o emotivo..ma una rivelazione metamentale di Percezione di Sé..dove l'esistere si svela nella sua purezza ed essenzialità priva di determinazioni se non la pura esistenza..

ti confesso che il difetto di precisione, di "chirurgia" , è la ragione per la quale certi discorsi (fintanto appunto che rimangono solo discorsi e non esperienze) non destano tutto il mio interesse. e nella misura in cui rimangono tali (e non ritengo sia il tuo caso) attirano per lo più (sebbene non esclusivamente) gli imprecisi, i "letterati", le teste confuse, che essendo inadatti al resto vi trovano una nicchia e una giustificazione di sé stessi

[Giò]

@testadiprazzo, non voglio inserirmi a gamba tesa nella complessa ed interessante discussione tra te e @Platone, ma la Fede lungi dall'essere "irrazionale" (cioè in contraddizione con la ragione) è "sovrarazionale" poiché, almeno secondo la religione cattolica, essa diviene un'esigenza stessa della ragione una volta che si trova di fronte all'esistenza di Dio, riconoscendo i propri limiti. Non è un'intuizione o un sentimento. Non si nega ovviamente che dalla Fede scaturisca un sentimento religioso, ma quest'ultimo è un effetto della Fede, non la causa, poiché consiste in quella riverenza pressoché spontanea, nei confronti di ciò che è divino, che sorge nel momento in cui il nostro intelletto, mosso dalla grazia, aderisce volontariamente ad una verità superiore alla ragione umana, che è quella che Dio ci ha rivelato e s'è fatta carne in Nostro Signore Gesù Cristo. Tale adesione poggia su motivi di credibilità, che rendono l'atto di Fede non un salto nel buio bensì qualcosa di "solido". Tali motivi sono indizi della presenza di Dio nella storia e segni certi della Rivelazione: il compimento delle profezie contenute nelle Scritture, la storicità dei Vangeli e quindi l'attestazione dei miracoli di Cristo e dei santi, la rapida diffusione della Fede cattolica nonostante le numerose persecuzioni, la resurrezione di Nostro Signore Gesù Cristo, la profonda coerenza tra il messaggio di Cristo e la legge morale naturale, la stabilità e la continuità della Chiesa nel tempo, ecc.

[Magno]

L'infelicita' ha creato la filosofia, la felicita' crea figli.
L'infelicita' crea il nulla, la felicita' crea .

Questo e' vero, la vita reale e' altra cosa. (E per fortuna!) La sega mentale non crea ne figli ne felicità. Divertente come passatempo in un forum, ma niente di più.
Ancora peggio però e l'affidarsi come hai detto giustamente tu a dotte formule filosofiche che dovrebbero risolvere vite un po' grigie, facendole diventare ancora più grigie e allontanandole da un po' di "colore".
In certi ambienti vi e' molto bla bla bla e poca "luce".

[Platone]

ti confesso che il difetto di precisione, di "chirurgia" , è la ragione per la quale certi discorsi (fintanto appunto che rimangono solo discorsi e non esperienze) non destano tutto il mio interesse. e nella misura in cui rimangono tali (e non ritengo sia il tuo caso) attirano per lo più (sebbene non esclusivamente) gli imprecisi, i "letterati", le teste confuse, che essendo inadatti al resto vi trovano una nicchia e una giustificazione di sé stessi

è forse un caso che i "profeti" (falsi o veritieri, non sta a me decretarlo) venuti dall'oriente in seguito alla fine della seconda guerra, furono attorniati da una gran massa di sinistroidi? se non fossero confluiti in certe confraternite, sarebbero stati assoldati da organizzazioni più sociali che spirituali, pur di fumarsi spinelli e blaterare confusamente del tutto e del niente senza sentire il peso della "colpa"

[Platone]

e dopo gli strali della non-scientificità, ora pure quelli dell'infelicità : "dall'intelletto al desiderio e ritorno"