E' una malattia
E' un naturale comportamento umano
Non lo so
Dai, se hai studiato diritto canonico non puoi non sapere quali sono le categorie giuridiche. Io non ho studiato diritto ma per i concetti mi sono informato e credo di averli capiti: il limite della durata della fecondità è oggettivo, della natura, ma non è soggettivo, non dipende dalla volontà dei coniugi.
In definitiva, il Sacramento viene dato alle persone non alla natura!
IN PALESTINA È GENOCIDIO! ROSA E OLINDO LIBERI SUBITO!
FUORI DALLA NATO! FUORI DALLA UE! BASTA ECOFOLLIE GREEN!
“Sorgi, Dio, difendi la tua causa.”
"Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli…"
Non ho conoscenza di questo tentativo di riforma di cui parli, ma se effettivamente c'è stato non mi stupisce che non sia andato in porto. L'impedimento dell'impotentia coeundi infatti, al di là delle difficoltà oggettive che possono sorgere nel suo accertamento in determinati casi, si fonda sullo stesso diritto naturale. Il matrimonio conferisce ai coniugi un reciproco, perpetuo ed esclusivo diritto sul corpo dell'altro in relazione agli atti ordinati alla generazione della vita. Il conferimento di tale diritto non può avvenire nel caso di un'antecedente impotenza (assoluta o relativa che sia) da parte di uno dei due coniugi a compiere e completare l'atto sessuale.
Che io sappia, la cessazione della coabitazione deve avvenire dopo l'accertamento e la dichiarazione di nullità del matrimonio. Non necessariamente prima.
Direi di sì, visto che in tal caso l'impotenza si rivelerebbe transitoria.
Credere - Pregare - Obbedire - Vincere
"Maledetto l'uomo che confida nell'uomo" (Ger 17, 5).
Premesso che non sono né un giurista né un canonista e quindi non posso dare un parere professionale in materia, l'impotentia coeundi può essere assoluta o relativa, ma per essere effettivamente tale deve avere un carattere permanente o in relazione ad un soggetto particolare (caso di impotentia coeundi relativa) o a prescindere dal soggetto in questione (caso di impotentia coeundi assoluta). Secondo il diritto canonico, perché non sussista tale condizione è sufficiente che il soggetto sia in grado di compiere anche solo un atto sessuale completo. Se l'ausilio di un farmaco permette di portare a termine l'atto sessuale, significa che l'impotentia coeundi ha un carattere contingente.
Credere - Pregare - Obbedire - Vincere
"Maledetto l'uomo che confida nell'uomo" (Ger 17, 5).
E niente, ho controllato, è nullo
Quanto detto porta ad una necessaria riflessione sui mezzi chimici che aiutano l’erezione maschile, ad esempio il “viagra”. In proposito per la dottrina e la giurisprudenza attuali, l’impotenza erettile maschile si considera perpetua quando l’uomo, solo con l’uso ripetuto del farmaco, riesce ad avere una copula perfecta che comporti humano modo l’immissio penis in vagina e una vaga eiaculazione nella stessa.
Viceversa non può considerarsi impotente l’uomo che con una terapia farmacologica possa aiutare a superare, sia pure in modo saltuario, il fatto di avere rapporti sessuali completi, la possibilità dei quali non deve dipendere dall’assunzione del farmaco.
Gli "aiutini" non sono ammessi, ce la devi fare da solo tipo Dorando Pietri
https://www.statoechiese.it/images/u...-dellimpotenza
(C'è da dire che il saggio è di 10 anni fa e forse il pensiero della Rota è cambiato. O forse no )
Bisognerebbe però leggere il testo di un pronunciamento della Sacra Rota in materia per capirne le motivazioni, perché detta così spiega poco. Magari il rimando ad una fonte da parte dell'autore del saggio che hai linkato avrebbe potuto aiutare a schiarirsi le idee.
Credere - Pregare - Obbedire - Vincere
"Maledetto l'uomo che confida nell'uomo" (Ger 17, 5).
Questi due punti mi erano già chiari. Mi sarebbe interessato invece leggere per esteso la motivazione addotta per sostenere che l'impotentia coeundi vada considerata comunque permanente anche se il soggetto in questione è in grado di consumare il rapporto sessuale in modo completo con l'ausilio del farmaco. Deduco che l'elemento decisivo risieda nella dipendenza totale del completamento dell'atto sessuale dall'assunzione del farmaco, ma avrei voluto capirci qualcosa di più.
Credere - Pregare - Obbedire - Vincere
"Maledetto l'uomo che confida nell'uomo" (Ger 17, 5).
Quando la Rota finirà di discettare su queste stronzate e l'impotentia coeundi diverrà un vizio del consenso non sarà mai troppo presto
Vedo che anche i canonisti citati nel saggio hanno capito che ridurre la validità di un sacramento all'introduzione del pene nella vagina, beh, è più da sessuomani che da cristiani