Obesi, Tonga affonda sotto il peso delle costolette di montone - Corriere.it
Obesi, Tonga affonda sotto il peso delle costolette di montone
L’isola del Pacifico è il Paese più obeso del mondo. Il 40% della popolazione soffre di diabete di tipo 2. Tra le cause la carne grassa importata dalla Nuova Zelanda
di Cristina Marrone
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L’isola del Pacifico di Tonga è al primo posto nella poco invidiabile classifica del paese più obeso del mondo. Qui, secondo un rapporto di Lancet, è obeso il 52,4% degli uomini e il 67,2% delle donne e si stima che il 40% della popolazione soffra di diabete di tipo 2, mentre l’aspettativa di vita è in costante calo. Una delle cause di questa condizione è il largo consumo di carne grassa, in particolare le costolette di montone importate dalla Nuova Zelanda.
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Dal pesce alla carne di montone
La grave situazione di obesità riguarda praticamente tutte le isole del Pacifico del Sud dove nove persone su 10 sono in sovrappeso e anche l’Organizzazione mondiale della Sanità nove mesi fa aveva pubblicato l’elenco dei Paesi più obesi del mondo (al primo posto c’erano le Isole Cook). Poco importa chi è al primo o al secondo posto: la realtà è che chi vive in questi luoghi paradisiaci e remoti deve fare i conti con un’altra realtà: vita sedentaria, poco esercizio fisico, dieta basata su prodotti importati di bassa qualità. La dieta tradizionale di Tonga, come per le altre isole del Pacifico, era composta da pesce, ortaggi, noci di cocco, come del resto ci si aspetterebbe in un luogo del genere. Ma questa alimentazione è stata abbandonata da anni. Papiloa Bloomfield Foliaki, ex infermiera di Tonga di 82 anni racconta alla Bbc: «Nessuno vuole più vivere nelle case tradizionali perché sono simbolo di povertà e tutti pensano che quelle occidentali siano migliori e la stessa cosa succede con il cibo. Così i pescatori preferiscono vendere il pesce pescato per acquistare le costolette di montone o tagli grassi di tacchino o anche carne in scatola perché non sono informati su quello che fa male o bene alla loro salute». E anche perché con quello che guadagnano vendendo pesce fresco riescono ad acquistare anche tre porzioni di cibo di bassa qualità.
Gli sforzi del Governo
Le costine di montone sono particolarmente grasse: su 100 grammi, 40 grammi sono grassi, la metà dei quali grassi saturi e contengono 420 calorie e non è insolito che un abitante di Tonga possa consumare un chilo di costolette in una sola volta. L’aspettativa di vita è crollata in poco tempo da 70 a 64 anni. Nonostante gli sforzi del Governo per rendere consapevole la popolazione sull’alimentazione informando sui rischi di obesità e diabete, molti isolani non hanno per niente cambiato il loro stile di vita. Ancora è diffusa l’idea che fast food, cibi grassi e bevande gassate siano migliori degli alimenti tradizionali. Nel 2008 il governo di Tonga introdusse tasse più alte sull’importazione delle costolette di montone, ma il risultato fu solo clamore e proteste da parte della popolazione. «Le persone sono diventate dipendenti da questo genere di alimentazione - spiega Lepaola Vaea - direttore esecutivo al ministero del Commercio - . Per molto tempo abbiamo guardato film americani in cui si bevono bibite gasate e zuccherate e ci dicevamo “Ci piacerebbe bere bevante gasate, ma siamo poveri e possiamo bere solo acqua”. Ed ora tutti bevono bibite». Che, per inciso, costano meno dell’acqua.
19 gennaio 2016 (modifica il 19 gennaio 2016 | 17:19)
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