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ugolupo
Salvini, Le Pen e gli altri euroscettici si incontrano a Milano. "Basta euro e migranti, siamo pronti a governare"
Alessandro Franzi, Ansa
Pubblicato: 29/01/2016 20:25 CET Aggiornato: 3 ore fa
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Nel giorno in cui
Matteo Renzi si è incontrato (a Berlino) con la cancelliera tedesca Angela Merkel, a Milano le destre euroscettiche rappresentate da Marine Le Pen, Matteo Salvini, Geert Wilders e Heinz-Christian Strache si sono dette pronte a governare i loro Paesi per smontare pezzo pezzo l'Unione Europea.
Uscire dal ruolo di oppositori, pur gonfi di voti, "fa parte del futuro", ha detto la Le Pen nella conferenza stampa che ha chiuso la convention del gruppo parlamentare Enf, di cui è presidente, che raggruppa rappresentanti di otto Paesi.
"La nostra lotta è difficile, contro partiti che si alleano tra loro", ha sostenuto la leader del Front National francese, che l'anno prossimo correrà per l'Eliseo. "Ma un'elezione dopo l'altra, i cittadini si stanno fidando sempre di più di noi. E l'unico alleato di cui abbiamo bisogno è il popolo".
I leader del gruppo prevedono un futuro in cui ciascun Paese tornerà a controllare i propri confini, a batter moneta e a legiferare per sé, difendendo la cultura cristiana e respingendo il modello culturale americano. Il leader della Fpo, Strache, ha rivendicato di rappresentare il primo partito in Austria come Le Pen in Francia e ha invitato a non sottovalutare la forza di queste idee nell'elettorato: "C'è una sorta di opinionismo fascista di sinistra nei nostri confronti che scredita le nostre idee, ci diffama, ci mette all'angolo. Ma noi siamo i difensori della normalità dell'Europa".
Questa normalità che ha messo insieme forze così eterogenee - che continuano ad avere idee diverse su molti temi, come le modalità della guerra all'Isis - è stata sintetizzata con parole taglienti dal capo del Pvv olandese, Wilders, l'ospite forse più atteso del secondo giorno della convention milanese, essendo quello dalle idee più controverse.
"Siamo di fronte - ha detto - a una minaccia esistenziale per la nostra civiltà. Occorre agire e reagire, ecco perché siamo riuniti a Milano: per dare un messaggio di forza e di unità, per salvare le nostre nazioni e fermare l'islamizzazione della nostra società". Insieme al disegno dell'integrazione europea, è infatti l'Islam l'altro avversario comune della destra anti-Ue, specie dopo gli attentati a Parigi. Wilders ha avuto gioco facile a lodare, nella Milano che la premiò con l'Ambrogino d'oro, Oriana Fallaci, dicendo che il suo libro, l'Orgoglio e la rabbia, lo ha spinto a fondare il partito che oggi vorrebbe governare i Paesi Bassi. "Come scrisse la Fallaci - ha aggiunto - non è vero che la verità sta nel mezzo, la verità sta spesso da un lato. E la verità sta nel nostro lato. Abituatevi all'idea: noi siamo il futuro".
Per il leader leghista Salvini, che ha ricordato al collega olandese di aver "fatto assegnare" lui l'Ambrogino alla Fallaci quando era capogruppo in Comune, la riunione di Milano è stata il riconoscimento di un ruolo a cui ha lavorato molto, e che probabilmente gli creerà anche imbarazzi con alleati come Silvio Berlusconi che sta nel Ppe insieme alla Merkel. "Ma non chiamateci estrema destra", ha tirato le conclusioni Salvini. "Noi svolgiamo anche un'opera a difesa del lavoro, quello che dovrebbero fare la sinistra e i sindacati. Mentre oggi Renzi è andato dalla Merkel con il cappello in mano a chiedere ancora l'elemosina".