Comunque, gufescamente parlando, tutti sanno che le crisi economiche hanno andamenti ciclici per cui finiti i sette anni di vacche magre dovrebbero arrivare sette anni di vacche grasse.
E, dal 2008 ad oggi, son trascorsi già i biblici SETTE ANNI e quindi potrebbe anche esserci un'inversione di tendenza.
Ma lascerei perdere ogni previsione, soprattutto quelle di certi "esperti".
Le nubi che si profilano all'orizzonte non lasciano presagire niente di buono.
Kobra
Se hai la necessità di scegliere tra un uomo e un Kobra,
preferisci chi striscia.
E se ti serve un amico, trovati un cane.
Standard & Poor's? Allora succederà il contrario.
Spaghetti e pistole
Se non lo avete visto guardatevi il film Insede job (vincitore Oscar 2011).
parla anche delle agenize di rating.
...... Nel caso dell’Islanda nel 2000 lo stato attuò una politica di de-regolamentazione per l’ambiente e l’economia. Le tre banche presenti sul territorio, che non avevano mai operato all’estero prima, vennero privatizzate ed in cinque anni si fecero prestare qualcosa come 120 miliardi di dollari, ovvero quasi dieci volte circa il valore del PIL dell’intero stato. Queste banche crearono dei fondi monetari che consigliarono ai loro clienti e prestarono miliardi a personaggi equivoci che acquistarono catene di negozi, navi e persino aerei privati in giro per il mondo. Le Agenzie di Rating americane assegnarono alle tre banche la tripla A, a significare il massimo dell’affidabilità e della sicurezza per gli investitori. Il governo islandese svolgeva per le banche il ruolo di ufficio delle pubbliche relazioni. Il costo degli immobili in Islanda in breve tempo raddoppiò e poco dopo scoppiò la bolla speculativa. Nel 2008 le tre banche collassarono con oltre 100 miliardi di dollari di debiti ed in sei mesi la disoccupazione in quello stato triplicò. I regolatori finanziari che avrebbero dovuto proteggere i cittadini non fecero niente e questi ultimi persero i loro risparmi. L’ultimo degli intervistati afferma che a New York c’erano gli stessi problemi e purtroppo aveva ragione.
Se non vi sta bene quello che dico, cito la canzone di Mingardi: socmel.
TRANI – Lo Stato italiano, in caso di condanna degli imputati, non potra’ chiedere i danni alle agenzie di rating Standard & Poor’s e Fitch, imputate per manipolazione del mercato assieme a sei tra analisti e manager. Questo perche’ il ministero dell’Economia, ovvero il ministro dell’Economia Padoan, ha deciso di non partecipare al dibattimento che si e’ aperto oggi a Trani.
E Consob e Bankitalia, pur potendo costituirsi parte civile, non lo hanno fatto e parteciperanno alle udienze solo come persone offese: ossia come semplici spettatori. Anche in questo caso, una decisione semplicemente allucinante.
Una decisione, quella del ministro dell’Economia Padoan,, che ha “sorpreso” il pm Michele Ruggiero.
Critiche alle quali non sono seguite prese di posizione ufficiali, anche se la risposta del Mef sembra implicitamente contenuta in un atto del novembre 2013 con il quale veniva rinnovato a Fitch per un anno (e per 150 mila euro) il contratto di fornitura del servizio di rating sulle emissioni di titoli di debito italiani deciso nonostante le pesanti accuse di manipolazione del mercato. Ulteriore follia, se non complicità.
Non so se il processo si sia concluso o se ancora in corso e sara certamente un caso che ora Standard e Pork cominciano a leccare il culo al governo, un governo che insieme a Banca Italia e Consob non partecipa al processo.
Prima denunciano poi gli fanno I contratti.
Se non vi sta bene quello che dico, cito la canzone di Mingardi: socmel.
"Io nacqui a debellar tre mali estremi: / tirannide, sofismi, ipocrisia"
IL DISPUTATOR CORTESE
Possono tenersi il loro paradiso.
Quando morirò, andrò nella Terra di Mezzo.