Ricorsi, 15 giorni per leggere i documenti- LASTAMPA.it
02/07/2010 - IL VOTO DELLE REGIONALI I LEGALI DI COTA CHIEDONO TEMPO PER ESAMINARE GLI ATTI, QUELLI DI BRESSO REPLICANO: «ADESSO HANNO PAURA»
Ricorsi, 15 giorni per leggere i documenti
RAPHAËL ZANOTTI
torino
Clima arroventato intorno alla decisione del Tar sui ricorsi elettorali. Nell’udienza cominciata ieri con tre ore di ritardo, il tribunale ha deciso di rimandare la discussione al 15 luglio. Rinvio tecnico, avvenuto però in un contesto pesante, con un massiccio dispiegamento di forze dell’ordine in tenuta antisommossa e uno dei tre giudici messo sotto scorta a seguito di una serie di episodi sospetti. Si tratta del giudice relatore, il magistrato che avrà il compito di redigere la sentenza una volta che il collegio avrà preso la sua decisione. Al magistrato qualcuno avrebbe manomesso il quadro elettrico di casa, isolandolo completamente.
Inoltre, nella fiaccolata di lunedì scorso di Pdl e Lega, il suo nome è stato fatto un po’ troppo insistentemente per non far drizzare le antenne agli investigatori. Episodi che gettano una luce fosca su quel che si sta muovendo intorno alla partita elettorale. Proprio ieri alcuni deputati piemontesi del Pd (Mario Lovelli, Luigi Bobba, Stefano Esposito, Massimo Fiorio, Mimmo Lucà e Anna Rossomando) hanno presentato un’interrogazione al ministro degli Interni per i cartelli esposti nel corso della famosa fiaccolata. Su alcuni si poteva leggere: «Stasera le fiaccole, domani i fucili». La risposta del deputato del Carroccio, Stefano Allasia: «Il Pd dovrebbe sprecare meno tempo con queste interrogazioni inutili».
Ma intanto il clima politico avvelenato sembra aver coinvolto anche i tecnici visto il nervosismo dei legali durante tutta l’udienza e anche dopo. Il tribunale ha rinviato il ricorso su Verdi Verdi, Scanderebech e Consumatori per acquisire i verbali di ammissione delle liste. Mentre per l’altro ricorso, quello contro la lista di Michele Giovine (ieri «presente» alla causa con il suo legale Giorgio Strambi) il rinvio è stato disposto per consentire agli avvocati del centrodestra di visionare il fascicolo acquisito dalla procura sull’inchiesta penale per le firme false e rispondere. Sulla data del rinvio gli animi si sono accesi: «Non abbiamo materialmente il tempo di visionare oltre 600 pagine di indagine - ha dichiarato l’avvocato Procacci - per questo chiediamo più tempo». Immediata la replica dell’avvocato Luca Di Raimondo per il centrosinistra: «Il tempo è sufficiente, registriamo però un cambio di atteggiamento nella controparte: la scorsa udienza voleva decidere tutto e subito, anche forzando la mano, oggi prende tempo».
La data è rimasta quella del 15. «Dobbiamo restare sui binari giudiziari - ha spiegato il presidente Bianchi - E i binari hanno le stazioni: la nostra prossima sarà quella del 15 luglio». Se si dovesse andare più lunghi, la data successiva