Aspettavo commenti sugli argomenti trattati ieri sera ad Anno Zero, ma evidentemente non importa niente a nessuno.
In trasmissione, oltre ai politici, i soliti operai di Pomigliano d'Arco che vorrebbero obbligare la Fiat a tenere aperti gli stabilimenti indipendentemente dal fatto che il mercato assorba o meno la produzione di automobili.
Per questo pretenderebbero che il governo facesse pressioni, quasi si avesse a che fare con una industria statale sovietica
Si dice che la Fiat abbia preso molti soldi dallo Stato per costruire stabilimenti dove non avrebbe voluto, per assumere chi non avrebbe voluto assumere, per socializzare le perdite e incamerare gli utili.
Si dice che spesso a Torino qualcuno abbia agito con grande "disinvoltura"...
Ora, lo Stato h a ancora i mezzi per comperare pace sociale da Fiat, oppure la forza per obbligarla a versare salari ad operai che vorrebbe licenziare?
Qualcuno ha ipotizzato che Fiat sia costata all'Italia più della ricchezza che ha prodotto...
Non sarebbe questa una buona occasione per liberarcene lasciando campo libero alle industrie automobilistiche giapponesi, cinesi, coreane, francesi, tedesche o americane che parevano "stoppate" dal monopolio della fabbrica torinese?