Su La7 frase shock della coppia gay: «La madre? Non serve, è un concetto antropologico»
4 febbraio 2016
Il tema è al centro del dibattito nazionale, per questo ultimamente ci troviamo a parlarne spesso anche noi. Confessiamo di essere rimasti turbati nel leggere la recente intervista al senatore Sergio Lo Giudice, che si è fatto regalare un bambino da una madre “generosa” degli Stati Uniti che lo aveva prodotto per lui e il suo compagno, Michele. «Siamo in costante collegamento con la madre surrogata americana. Le mandiamo le nostre foto di famiglia, lei le sue». Qualcuno pensa a questo bambinocostretto a crescere con delle fotografie della per supplire alla mancanza dell’amore materno? Questo lo chiamano progresso, difesa dei diritti, è l’essere mentalmente aperti e avanzati.Turbamento che è cresciuto nell’ascoltare la coppia omosessuale Andrea Rubera e Dario De Gregorio, intervenuti al programma Fuori Onda, in onda su La7 domenica 31 gennaio 2017. Una trasmissione pilotata (intitolata “Family Day contro omosex”), da una parte la scrittrice Costanza Miriano, una portavoce dei Family Day, dall’altra schierati tutti gli altri: Rosario Crocetta, Vittorio Sgarbi, i conduttori Tommaso Labate e David Parenzo, e la coppia gay. Sei contro uno, perché il mondo arcobaleno è per il confronto.Rubera e De Gregorio hanno raccontato che la donna canadese che ha regalato loro suo figlio si sente complice, mai mamma, perché il suo «è stato un atto di generosità, come donare il sangue o qualcosa del genere». Regalare un neonato è dunque come donare il sangue, come portare un panettone a casa di amici, per Natale. O qualcosa del genere. Al comprensibile sconcerto della Miriano, che ha chiesto animatamente come si potesse privare un bambino di sua madre, uno dei due ha risposto: «Miriano, la madre non c’è. La madre è un concetto antropologico…». Siamo andati oltre al “genitore 1” e “genitore 2” -sempre per non discriminare le coppie omosessuali-, ora la donna, la madre è un essere socialmente inutile, ridotta ad un “concetto antropologico”. Perché tutti, d’altra parte, siamo nati da concetti antropologici. E’ il progresso, è la difesa dei diritti, questa.Mai come in questo periodo storico valgono le parole di G.K. Chesterton: «La grande marcia della distruzione intellettuale proseguirà. Tutto sarà negato. Tutto diventerà un credo. È una posizione ragionevole negare le pietre della strada; diventerà un dogma religioso riaffermarle. È una tesi razionale quella che ci vuole tutti immersi in un sogno; sarà una forma assennata di misticismo asserire che siamo tutti svegli. Fuochi verranno attizzati per testimoniare che due più due fa quattro. Spade saranno sguainate per dimostrare che le foglie sono verdi in estate. Guarderemo l’erba e i cieli impossibili con uno strano coraggio. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto» (G.K. Chesterton, Eretici, Lindau 2010, pp. 242-243).
Qui sotto il video della trasmissione (pubblicato anche nel nostro canale Youtube)
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