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  1. #11
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    Predefinito Re: L'Europa a un bivio":Bundesbank e Banca di Francia per Ministero del Tesoro Euro

    Ue. Contromossa di Germania e Francia: ministro del Tesoro unico. Irritazione a Roma.

    Pubblicato: 08/02/2016 20:00 CET Aggiornato: 2 ore fa



    Mentre a Roma tutti i capigruppo del Pse riuniti a Montecitorio trovano una linea comune di battaglia anti-austerity, mentre Matteo Renzi cerca sponde con David Cameron al telefono, arriva la contromossa della Germania e della Francia. I governatori della Bundesbank e della Banque de France, Jens Weidmann e Francois Villeroy de Galhau, scrivono a quattro mani su Le Monde e su Sueddeutsche Zeitung per rilanciare la proposta di Mario Draghi di istituire un ministro del Tesoro unico per tutti gli Stati dell’Unione europea. Irritazione in Italia.
    Detta così l'ennesima proposta franco-tedesca sembra solo una mossa per una maggiore integrazione nell’eurozona, cosa che a parole è negli obiettivi di tutti gli stati membri. Ma a Roma fiutano la trappola: ci vedono una mossa tesa solo a rafforzare il Fiscal compact, la camicia di forza che l’Italia sta cercando di allargare chiedendo maggiore flessibilità sui conti. E allora la risposta italiana è: sì, "un ministro unico del Tesoro l'abbiamo proposto da tempo", fanno sapere dal dicastero di Via XX Settembre. Ma a patto che il nuovo ministro non sia solo il ‘guardiano del rigore’, ma abbia anche delle risorse da spendere in investimenti e coesione sociale.
    “Non siamo mai stati contrari”, spiega all’Huffington Post Roberto Gualtieri, presidente della Commissione per i problemi economici e monetari al Parlamento Europeo, che sta seguendo il dossier per l’Italia. “A patto però che il ministro del Tesoro europeo abbia risorse da spendere per gli investimenti, la coesione sociale, un’assicurazione europea contro la disoccupazione a breve termine”, cosa peraltro proposta oggi dal ministro del Tesoro Pier Carlo Padoan alla riunione con i capigruppo del Pse a Roma. E che abbia un bilancio federale, cosa che negli Stati Uniti permette a ogni paese membro anche il destino più estremo e crudele, il default del debito sovrano, senza che per questo vengano sospesi i servizi essenziali. Non sono nozioni condivise da uno come Weidmann, feroce avversario anche del ‘Quantitative easing’ messo in atto comunque dal governatore della Bce Mario Draghi. “Insomma – conclude Gualtieri – un ministro del Tesoro senza tesoro non avrebbe alcun senso”.
    Weidmann e Villeroy de Galhau parlano invece di “obiettivo di costruire un Tesoro comune, insieme con un Consiglio di bilancio indipendente e un organo politico più forte per prendere le decisioni politiche, sotto il controllo parlamentare”. Dunque potrebbe anche esserci il rischio che le risorse proprie da gestire non nascerebbero insieme al ministro unico. Ma è soprattutto il loro piano B a ispirare sospetti nel governo italiano. "Se i Parlamenti dell’Eurozona si dovessero ritrarre davanti alla dimensione politica di una vera unione – scrivono i due governatori - non resterebbe che l’opzione di un approccio decentralizzato, fondato sulla responsabilità individuale e su regole ancora più strette. In questo scenario le regole di bilancio che sono state già rafforzate, dovranno essere completate”.
    Una minaccia nemmeno tanto sottile per scavalcare a piè pari il dibattito avviato sulla flessibilità che continua a mietere proseliti in Europa: anche l’Austria sta chiedendo il riconoscimento della clausola migranti su 600 milioni di euro di spese impreviste per l’arrivo dei profughi nell’ultimo anno, scrive eunews.it. Da qui la contromossa dei banchieri. Contromossa a trazione tedesca, con la Francia che segue perché non spezzerà mai l’asse con Berlino, unica garanzia per non avere una procedura di infrazione pur sforando la soglia del 3 per cento tra deficit e pil anche quest’anno. E per ora tra scetticismi e puzza di bruciato, la proposta si ferma al di là delle Alpi.
    Se il ‘piano B’ di Weidmann e Villeroy de Galhau è ‘altro rigore’, quello di Roma è ‘insistere sulla flessibilità’. L’opposto insomma. E non è affatto un caso che interviste come quella di Giorgio Napolitano oggi a Repubblica, presidente emerito e guardiano dei Trattati Ue, non scaldino per niente il Pd. I Dem non commentano, forse per la prima volta così distanti dal 'Re Giorgio' che ha guidato la politica estera italiana in senso rigorista negli anni di Monti, Letta e del primo Renzi. E anzi coprono con gelo anche la proposta dell’ex capo dello Stato di ministro del Tesoro comune per l’Unione Europea. Proposta al centro dell'ultimo domenicale di un grande amico di Napolitano come Eugenio Scalfari.
    Sembra che la battaglia renziana sull'austerity stia rottamando anche Napolitano. Dal canto suo invece Padoan insiste proprio oggi sul punto più indigesto per i tedeschi: la condivisione del rischio e la garanzia sui depositi bancari. “Se siamo in un'unione ci sono rischi sistemici, non relativi a un singolo Paese che viene messo nell'angolo, ma rischi che dobbiamo condividere, sia in termini di valutazione, sia in termini di risposta e questo vale per l'unione bancaria ma anche per altre questioni – dice il ministro parlando ai capigruppo del Pse - Ecco perché avere domani un sistema di garanzia dei depositi veramente comune non è solo importante in sè, ma è importante come messaggio: noi vogliamo condividere rischi e opportunità, dobbiamo farlo veramente. E su questo, come è noto, le posizioni dei Paesi, parlo di tutti i Governi, non sono identiche".
    Intanto però succede che mentre la Bundesbank e la Banque de France rilanciano, la nostra Bankitalia finisce nel mirino del Financial Times con “l'accusa di non essere stata in grado di proteggere il sistema bancario". Sembra una tempesta perfetta, se si considera anche la bufera che oggi ha travolto tutte le borse europee, ma soprattutto Italia, Grecia, Spagna e Portogallo. I paesi meno a posto con i conti. "I mercati ci stanno già facendo pagare la richiesta di flessibilità sui conti", si sussurra tra i Dem a Bruxelles. E i sospetti italiani sono poi alimentati da un altro dubbio: la proposta dei due governatori tedesco e francese, lanciata per primo da Draghi, sottende ad un ridimensionamento della Bce nel ruolo di sostegno all’economia della zona euro che ha esercitato finora e che non potrà effettivamente durare in eterno?










  2. #12
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    Predefinito Re: L'Europa a un bivio":Bundesbank e Banca di Francia per Ministero del Tesoro Euro

    Citazione Originariamente Scritto da Dav. c. G. Visualizza Messaggio
    Infatti per il bail in ci voleva un periodo transitorio ed andava fatto solo dopo l'unione bancaria come chiedeva la BCE.
    Fatto in questo modo (dopo che gli altri hanno messo a posto le loro banche, anche con i nostri soldi, mentre noi non l'abbiamo fatto nel 2012; il tutto mentre con l'austerità creavamo le condizioni per i 200 miliardi di sofferenze) il bail in rende la situazione molto più instabile.
    E peggiora gli effetti perversi del fiscal compact fatto in deflazione, stagnazione, austerità.
    Il tutto mentre la Germania rifiuta di aumentare la domanda aggregata per ridurre il suo avanzo corrente (da 4 anni) come sarebbe previsto dalle regole UE.
    Come fidarsi di Francia e Germania ( e delle loro proposte di federazione) in queste condizioni?
    Anche dopo quanto hai visto sulle spese per i migranti e le difficoltà (anche economiche) di Italia e Grecia a controllare le immigrazioni?
    Guarda che la Germania è il Paese che da 4 anni ha la domanda più alta di tutti, in termini di aumento di spesa pubblica, aumento dei salari e dei consumi
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  3. #13
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    Predefinito Re: L'Europa a un bivio":Bundesbank e Banca di Francia per Ministero del Tesoro Euro

    In realtà non mi sembra che dicano che questo ministero deve essere sena risorse.

    Anzi, è un'occasione d'oro per cominciare a parlare di risorse comuni, che sarebbero spese più facilmente proprio perchè sotto un controllo unitario e federale e senza il sospetto che debbano essere gestite da qualche governante locale irresponsabile.

    Da oggi deve partire un dibattito, ma non sui media, a porte chiuse, tra i Paesi come nei precedenti trattati, che porti a questa ulteriore integrazione.

    L'alternativa è ognuno per la propria strada, nessuno più che farà da guardiano, ma nessuno più che garantisce nulla, nè depositi, nè QE, nè tassi bassi gratis
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  4. #14
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    Predefinito Re: L'Europa a un bivio":Bundesbank e Banca di Francia per Ministero del Tesoro Euro

    Citazione Originariamente Scritto da Iannis Visualizza Messaggio
    Guarda che la Germania è il Paese che da 4 anni ha la domanda più alta di tutti, in termini di aumento di spesa pubblica, aumento dei salari e dei consumi
    Balle.

    Dopo che ha fatto distruggere la domanda degli altri avere un aumento dello 0, in 4 anni è facilissimo.

  5. #15
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    Predefinito Re: L'Europa a un bivio":Bundesbank e Banca di Francia per Ministero del Tesoro Euro

    Citazione Originariamente Scritto da Dav. c. G. Visualizza Messaggio
    Balle.

    Dopo che ha fatto distruggere la domanda degli altri avere un aumento dello 0, in 4 anni è facilissimo.
    Ma che zero virgola, sono aumenti di spesa del 2,8% nel 2015, del 1,7% nel 2014.

    E nei salari del 3%. I più alti d'Europa.

    Il problema è che le importazioni dall'Italia salgono meno che dagli altri Paesi.

    Ma questo è un problema di competitività italiana. I tedeschi spendono, e anche tanto.
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  6. #16
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    Predefinito Re: L'Europa a un bivio":Bundesbank e Banca di Francia per Ministero del Tesoro Euro

    è chiaro che se la proposta viene da Berlino e Parigi è solo una truffa, sarebbe un questurino messo lì a controllare che si continui con l'austerity mentre serve l'esatto opposto

    Renzi deve spingere molto più forte e fare coalizione con Spagna, Portogallo e Grecia, il momento è favorevole, Draghi è pure dalla nostra, faccia ostruzione su tutto

    prima unione dei debiti bancari, poi unione dei debiti nazionali e poi Ministero Europeo del Tesoro, tutto insieme, l'aver fatto solo l'unione della moneta senza il resto è la prova provata che non si deve più continuare a pezzettini
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  7. #17
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    Predefinito Re: L'Europa a un bivio":Bundesbank e Banca di Francia per Ministero del Tesoro Euro

    Citazione Originariamente Scritto da Robert Visualizza Messaggio
    è chiaro che se la proposta viene da Berlino e Parigi è solo una truffa, sarebbe un questurino messo lì a controllare che si continui con l'austerity mentre serve l'esatto opposto

    Renzi deve spingere molto più forte e fare coalizione con Spagna, Portogallo e Grecia, il momento è favorevole, Draghi è pure dalla nostra, faccia ostruzione su tutto

    prima unione dei debiti bancari, poi unione dei debiti nazionali e poi Ministero Europeo del Tesoro, tutto insieme, l'aver fatto solo l'unione della moneta senza il resto è la prova provata che non si deve più continuare a pezzettini
    Quello che non bisogna fare, però, è dare l'impressione che noi si voglia gozzovigliare nella spesa pubblica e nei conti pubblici.
    Un avanzo primario in Italia è sacrosanto, ma non può superare certi limiti. Un eccesso di austerità è dannosissimo;
    soprattutto quando l'eurozona è in stagnazione/recessione/deflazione.

    Nel rapporto deficit/PIL e debito/PIL conta molto, infatti, anche il denominatore (PIL nominale e quindi al lordo dell'inflazione).
    Quindi conterebbe molto il tiraggio dell'economia Eurozona da parte di chi se lo può permettere (la Germania); magari aumentando anche debito pubblico grazie ad aumento forte di domanda aggregata.
    Per questo servirebbe che la Germania diminuisca l'avanzo corrente aumentando la domanda interna.
    Ed a questo punto è indispensabile anche un piano (serio) Europeo di investimenti pubblici da centinaia e centinaia di miliardi in pochissimi anni.

    La situazione della Spagna, invece, è differente. Infatti il loro debito (pubblico e privato) cresce fortemente anno dopo anno. E se lì viene la recessione (o anche la stagnazione) sono problemi più che da noi.
    In Spagna
    sono ancora in disavanzo primario ed anche disavanzo corrente.

    ----------------------------------------------------------------------

    Di fronte alla paura che attanaglia di nuovo le principali piazze finanziarie e allo spread che torna a salire, il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan invia un messaggio per rassicurare i mercati, confermando per quest'anno il previsto calo del debito pubblico italiano. Un fatto - afferma in un'intervista a Bloomberg - che "segnerà una svolta per il Paese, cambiando la scettica percezione che i mercati hanno nei nostri confronti".

    Padoan invita di nuovo tutti i Paesi europei "a fare del loro meglio per facilitare il lavoro della Bce". "La
    Bce sta facendo un grande lavoro e deve continuare a farlo", sottolinea ricordando che "l'inflazione nell'eurozona deve muoversi il più velocemente possibile verso quello che da tutti è considerato il valore di equilibrio", intorno al 2%.

  8. #18
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    Predefinito Re: L'Europa a un bivio":Bundesbank e Banca di Francia per Ministero del Tesoro Euro

    Germania, record del surplus commerciale in barba alla Ue anche nel 2015.

    La Ue ha chiesto a Berlino di ridurre il peso delle esportazioni per non ampliare la frattura con gli altri Paesi dell'Eurozona, ma il 2015 si chiude con un nuovo record: avanzo commerciale di 248 miliardi di euro, +6,4% sul 2014. Rallentamento a dicembre, pesa la crisi della Cina

    09 febbraio 2016



    Le auto, fiore all'occhiello dell'export tedesco nonostante il Dieselgate (afp)MILANO - Ancora una volta la Germania tira dritto per la sua strada e segna un record del surplus commerciale: secondo i dati diffusi da Destatis, la prima economia europea ha chiuso il 2015 con un avanzo commerciale record di 248 miliardi di euro, grazie a un aumento delle esportazioni di più del 6%. In particolare, le vendite all'estero si sono attestate a 1.196 miliardi di euro, in crescita del 6,4% rispetto al 2014. Le importazioni hanno toccato il livello massimo storico di 948 miliardi di dollari, in progresso del 4,2%. Perché è un dato importante? Perché nelle regole europee non si parla solo di deficit e debito, come sappiamo bene in Italia, ma anche di equilibrio delle partite correnti, cioè la somma degli scambi commerciali con l'estero. Si dice che non si può avere un rosso superiore al 3% del Pil per più di tre anni di fila, ma ugualmente un surplus superiore al 6%.

    La regola serve a cercare di allargare le fratture nell'Eurozona. Quando un'industria tedesca vende un bene a una spagnola, in un certo senso sottrae ricchezza all'economia iberica, che paga per qualcosa prodotto altrove: sul territorio e nei c/c della controparte tedesca ricadranno tutti i vantaggi della transazione. Se la Germania deve tirare l'Europa, è il ragionamento, sarà meglio che inizi a consumare i prodotti dei vicini, in modo da distribuire loro parte della sua ricchezza. Eppure, da otto anni Berlino ha un surplus eccessivo e come visto anche quest'anno ha stabilito un nuovo record.
    Le partite correnti, nella media dei tre anni conclusi nel 2014, secondo l'Europa. La Germania ha un surplus sopra il 6% del Pil, oltre il limite concesso



    Sul futuro si addensa però qualche nube: a dicembre, secondo i dati dell'Ufficio federale di statistica, le esportazioni e le esportazioni sono comunque entrambe diminuite dell'1,6%. Forte esportatrice verso i mercati asiatici, la Germania comincia a risentire gli effetti del rallentamento cinese, anche se la maggior parte delle aziende resta relativamente ottimista sulle prospettive di medio termine del mercato. Nel 2015 tutte le aree del mondo hanno acquistato di più dalla Germania: le esportazioni verso i paesi Ue sono cresciute del 7% su base annua, raggiungendo circa 700 miliardi (+5,9% quelle verso i membri dell'Eurozona), mentre quelle verso il resto del mondo hanno registrato un incremento del 5,6%. Automobili, macchine utensili e prodotti chimici sono i settori che hanno maggiormente contribuito al successo del "made in Germany".

  9. #19
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    Predefinito Re: L'Europa a un bivio":Bundesbank e Banca di Francia per Ministero del Tesoro Euro

    Dublino

    L’Irlanda, sottolinea il rapporto, grazie alla crescita record abbatterà sia il deficit sia il debito pubblico, che negli anni scorsi sembravano fuori controllo. Basti pensare che il debito era passato dal 65% del Pil in media d’anno nel periodo 2007-11 al 120% nel 2013 e scenderà al 94% quest’anno. La crescita irlandese del 4,5% nel 2016 sarà dovuta per 4,1 punti alla domanda interna e per 0,4 alle esportazioni nette. Tanto più che il governo di Dublino (una coalizione tra popolari e laburisti), annota la Commissione, ha varato a ottobre una manovra di spesa aggiuntiva pari allo 0,7% del Pil, principalmente a favore di « salute e protezione sociale». L’Irlanda è un caso molto particolare. Un piccolo Paese di 4,6 milioni di abitanti, che ha dovuto sottoporsi al programma di salvataggio di Bruxelles, che beneficia soprattutto dell’ampio insediamento di multinazionali attratte, oltre che dalla lingua inglese, da un sistema di tassazione superagevolato. Ma, Irlanda a parte, se si confrontano le schede che il Winter Forecast riserva a ciascun membro dell’Unione, non si può non restare colpiti dal fatto che le regole di bilancio sono nei fatti ultra flessibili, nel senso che ciascun Paese le interpreta come vuole. E se la Commissione europea si dovesse giudicare dalla sua capacità di far rispettare i trattati, bisognerebbe concludere che si tratta di una istituzione pressoché inutile.
    PUBBLICITÀ

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    Madrid

    Prendiamo i due vincoli che tolgono il sonno a tutti i ministri dell’Economia italiani: il deficit, cioè la differenza tra entrate e uscite, che non deve superare il 3% del prodotto interno lordo, e il debito pubblico che non dovrebbe oltrepassare il 60% dello stesso Pil. Che cosa ci dicono le tabelle del rapporto Ue? Che non è solo la piccola Irlanda ad aver fatto quello che voleva sul deficit (è stato del 13,1% in media d’anno nel periodo 2007-11) e sul debito, ma anche Paesi come Francia, Spagna e Regno Unito. Prendiamo la crescita spagnola di cui si parla tanto: 3,2% l’anno scorso, 2,8% quest’anno. La Spagna si è sottoposta al programma di assistenza finanziaria dell’Esm per salvare le banche. La vulgata comune è che la crescita sia dovuta alle drastiche riforme del governo Rajoy che hanno modernizzato il mercato del lavoro. Certamente hanno avuto un peso. Tanto che l’occupazione è aumentata del 3% nel 2015 e salirà ancora del 2,6% quest’anno (mentre in Italia la variazione è in entrambi gli anni dell’1,1%) ma la Spagna deve anche recuperare un crollo dei posti di lavoro del 4,9% e del 3,5% nel 2012 e 2013 e ha un tasso di disoccupazione ancora al 22,3%. A fronte di tutto ciò colpisce il sistematico sforamento del tetto del deficit: 10,4% nel 2012; 6,9% nel 2013; 5,9% nel 2014; 4,8% l’anno scorso e 3,6% quest’anno. La Spagna cioè spende sempre molto più di quanto incassa e di conseguenza il suo debito pubblico è passato dal 45% del Pil nel periodo precedente alla crisi del 2007 al 101,2% previsto nel 2016. E la forte crescita del Pil negli ultimi anni è stata interamente dovuta alla domanda interna, dice il rapporto.

  10. #20
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    Predefinito Re: L'Europa a un bivio":Bundesbank e Banca di Francia per Ministero del Tesoro Euro

    Citazione Originariamente Scritto da Iannis Visualizza Messaggio
    Deve essere federale. Ora è intergovernativo.

    Cmq tu puoi leggere il salvataggio della Grecia come un finanziamento alle banche, ma in realtà la prova del privilegio dato ci sarebbe se ci fossero altri esempi di debitori sovrani sull'orlo del fallimento che l'Europa non ha salvato, magari perchè i creditori erano altre banche, non franco tedesche. E non ce ne sono.
    E invece ti si può rispondere a ragione che lasciare fallire la Grecia avrebbe fatto molto più male a Italia e Spagna che alle banche con in pancia titoli greci.
    Non torniamo su questa cosa che è OT ma autorevoli studi (per l'Italia c'è Luigi Zingales) hanno spiegato come i soldi alla Grecia siano andati soprattutto alle banche franco-tedesche.
    tornando in topic c'è il "piccolo" problema che un tesoro unificato e federale significa di fatto la fine degli stati nazionali e poiché mi sembra che si stia andando nella direzione opposta con l'indebolimento delle istituzioni comuni "neutrali" e il rafforzamento del metodo intergovernativo io ci credo poco al fatto che la proposta sia utile all'UE in quanto tale e non al duo franco-tedesco. Tra l'altro la Francia che decide di abbandonare la propria sovranità mi sembra altamente inverosimile.
    "la Le Pen col 40% avrà incassato una grande vittoria" (Candido)


 

 
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