quando c'erano da fare altra riforme che rafforzavano la visione del Ducetto nel favorire clientele servili e complici e rinforzare il potere delle élite, le leggi sono passate col massimo impegno del Rospo di Rignano che ha fatto fuoco e fiamme in parlamento.
La verità è molto semplice, le corporazioni, nel disegno reazionario del nuovo re Sole, sono uno dei pilastri del consenso e quindi vanno coccolate e protette; il Ducetto non fa le riforme perché non le vuole, perché nella società che ha in testa merito e libertà economica non hanno spazio, se non per impoverire i soliti noti e arricchire chi garantisce il potere.
Finché fessi e sudditi che pagano il conto continuano a votare, dove sta il problema?