Quest'anno la ricorrenza di San Valentino (il famoso "patrono degli innamorati") a Terni ha assunto un carattere surreale ed è diventata la "rivolta di San Valentino"
Tutto è nato dal fatto che il Vescovo di Terni aveva proposto la traslazione (in realtà temporanea) del corpo di San Valentino dal quartiere di San Valentino al Duomo per la durata della settimana dei festeggiamenti ma il solo annuncio del trasferimento aveva sucitato una durissima ostilità degli abitanti del quartiere.
«Siamo un quartiere dimenticato, se ci portano via anche il santo…». E anche: «Se lo muovono, non lo riportano più» (nella realtà il trasferimento sarebbe durato solo pochi giorni). Queste le frasi che rimbalzavano di bocca in bocca da più di qualche giorno nel quartiere San Valentino finche venerdi un gruppo di rivoltosi ha fatto irruzione nel luogo in cui è conservato il corpo creando una catena umana ed impedendo con la forza lo spostamento al duomo.
Una storia assurda e paradossale di campanilismo piccolo provinciale in cui vengono a volte distorte le tradizioni locali (sia chiaro : le tradizioni tipiche delle nostre città sono un tratto fondamentale della stessa identità culturale collettiva da difendere e preservare ma andrebbero vissute in ben altro modo ) difficilmente comprensibile per chi non è di queste parti