Allarme robot: entro il 2050 potrebbero rubare il 50% dei posti.

[Dav. c. G.]

Allarme lavoro: i robot ruberanno il 50% dei posti

Entro il 2050 le macchine dotate di intelligenza artificiale potrebbero scavalcare l'uomo. Il monito dell'American Association for Advancement of Science: saranno concorrenti imbattibili, ma non ci si sta preparando sufficientemente agli "effetti collaterali"

Allarme lavoro: i robot ruberanno il 50% dei posti - Repubblica.it

A mio avviso non si tratta solo di robot: tutto nel mondo, soprattutto occidentale, sembra andare verso distruzione di molti posti di lavoro: ad esempio le multinazionali del web, dell'e commerce, dei servizi (vedi Uber, booking, airbnb ecc. ecc.).
Prezzi sempre più bassi ma, soprattutto lavoratori sempre meno pagati e multinazionali sempre più elusori ed evasori fiscali (con migliaia di miliardi depositati nei paradisi fiscali a fare speculazione finanziaria).

[Alepk]

RMG unico modo per redistribuire

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[agaragar]

Mi ricordo di un certo Ludd....

allora se ci sono 100 posti di lavoro,
100-50=50
ma se ce ne sono 200
200-100=100

cioè, se uno è capace a far sviluppare l'economia, il lavoro non mancherà

[Dav. c. G.]

Mi ricordo di un certo Ludd....

allora se ci sono 100 posti di lavoro,
100-50=50
ma se ce ne sono 200
200-100=100

cioè, se uno è capace a far sviluppare l'economia, il lavoro non mancherà

I paesi a maggior disoccupazione Grecia, Italia e Spagna hanno un orario di lavoro annuo molto più alto della Germania ad esempio.
L'Italia penso debba aumentare la produttività ed anche ridurre nel tempo il suo orario di lavoro; come in Germania si potrebbero fissare sussidi pubblici ai tempi parziali soprattutto se oltre una certa età. Ciò favorirebbe il ricambio generazionale nei posti di lavoro e sappiamo bene quanto l'Italia ne abbia bisogno.
L'Italia inoltre ha poca spesa assistenziale e tanta spesa pensionistica; inoltre, come ci ha ricordato l'Inps, la spesa sociale è il più delle volte accordata a chi ne ha meno bisogno (per via delle norme esistenti da decenni).

Faccio un esempio sulla pensione di reversibilità considerata erroneamente spesa previdenziale e non assistenziale.

In Italia la pensione di reversibilità viene concessa al 60% se il vedovo/vedova non ha reddito; se invece il vedovo/vedova ha reddito la tabella F prevede una riduzione della reversibilità in base al reddito. Sembra una giusta legge ma non è così e vediamo perché:

1) Una ricca ereditiera che vive di rendita con patrimoni finanziari non è tenuta a presentare dichiarazione dei redditi; se rimane vedova percepisce il 60% della pensione del marito deceduto.

2) Una operaia che guadagna 1000 euro al mese alla morte del marito percepirà una pensione di reversibilità molto più bassa del 60% della pensione del marito.

Il governo sta solo discutendo se legare le pensioni di reversibilità all'ISEE per le pensioni più alte e/o per Isee molto alti.
Sapete chi sono stati i primi ad alzare le barricate?
Damiano e la CGIL.

[agaragar]

Ci sono industrie in cui non puoi far alzare la produttività più di tanto,
e sono la maggiornnza delle industrie italiane

Dovremmo cambiare tutto il nostro sistema economico per renderlo uguale a quello dei paesi più avanzati

Col nostro sistema politico?
Ci vorranno decine di anni a partire da un completo rivoluzionamento del sistema politico
Ormai abbiamo perso il treno,
dobbiamo aspettarci bassi salari e disoccupazione
e le mense della Caritas piene.

[Traiano]

bene,meno lavori di merda, meno lavori in condizioni malsane/precarie/pericolose. Più lavori nel terziario ( più tempo libero dai lavori di cui sopra= più lavori dedicati ai servizi alla persona). Altro che allarme.

[Alepk]

Mi ricordo di un certo Ludd....

allora se ci sono 100 posti di lavoro,
100-50=50
ma se ce ne sono 200
200-100=100

cioè, se uno è capace a far sviluppare l'economia, il lavoro non mancherà

Finora è stato così, storicamente, ma non è detto che lo sarà anche in futuro. È un problema serio.

[Hatshepsut]

Dal WEF:

Che cosa serve all'Italia
L'Italia non fa eccezione: l'outlook sull'occupazione dei prossimi anni è negativo. A risentirne saranno soprattutto il settore commerciale, quello amministrativo e il manifatturiero. Ma anche pesca, allevamento e agricoltura. Cresceranno invece la logistica, i servizi legali e finanziari. E i posti di lavoro legati all'informatica e all'ingegneria.

Il cambiamento è più lento del necessario. L'incapacità di capirne la portata è solo una delle spiegazioni. E, almeno in Italia, non la principale. Il report ha infatti chiesto alle imprese quali siano le barriere che impediscono un cambio di passo. E qui emergono le prime differenze tra i Paesi esaminati. In Gran Bretagna e Germania, a guidare la classifica sono "la mancata comprensione del cambiamento" e la "penuria di risorse" a disposizione. I francesi puntano il dito contro la distanza tra le competenze della forza lavoro attuale e quelle richieste dall'innovazione. E l'Italia? La "scarsa comprensione" è terza. La crisi solo seconda. Primeggia invece la miopia, che il report chiama "pressione degli azionisti e obiettivi di breve termine".

La quarta rivoluzione industriale? Ci costerà 5 milioni di posti. Ma l'Italia fa finta di nulla - l'Espresso

[agaragar]

Finora è stato così, storicamente, ma non è detto che lo sarà anche in futuro. È un problema serio.

Ricordati che le società più sviluppate creano posti di lavoro in avanzo, per questo esiste l'immigrazione
E quando tutto il mondo sarà sviluppato?
Per questo si progettano i robot.

[agaragar]

Dal WEF:

Che cosa serve all'Italia
L'Italia non fa eccezione: l'outlook sull'occupazione dei prossimi anni è negativo.

Che c'entra l'italia? io ho detto 'paesi sviluppati'

Anche in Marocco mancano i posti di lavoro