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  1. #1
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    Predefinito l'economia Usa si sta "italianizzando"

    Sorpresa: l'economia Usa si sta "italianizzando"

    Meno giovani e più Neet: gli Stati Uniti si stiano sempre più avvicinando al modello europeo, spesso superandolo in peggio, e sviluppando caratteristiche che, fatte le debite proporzioni, nei prossimi anni potrebbero portarli ad assomigliare più all’Italia che agli Usa di un tempo

    di Gianni Balduzzi

    JOHANNES EISELE/AFP/Getty Images

    18 Febbraio 2016 - 137
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    Dagli Stati Uniti in questi ultimi anni siamo stati abituati ai titoli trionfalistici sul recupero dei posti di lavoro dopo la grande recessione del 2008-09, e in particolare sul crollo della disoccupazione, che ha raggiunto il 4,9%, un minimo che non si raggiungeva da molto.
    Non a caso il nostro premier Renzi ha semplificato la questione negli ultimi giorni accusando Juncker di non avere fatto politiche per l’occupazione e la crescita come invece Obama oltreoceano.
    E naturalmente quelle statistiche sono il vanto del presidente americano e una delle cartucce su cui puntano i democratici per le elezioni di novembre.
    Tuttavia vi sono dei lati oscuri, e dei dati che, annegati nelle cifre assolute dei nuovi occupati o nelle percentuali del tasso di disoccupazione, non compaiono molto e raccontano, però, un’altra storia.
    Di come gli USA si stiano sempre più avvicinando al modello europeo, spesso superandolo in peggio, e sviluppando caratteristiche che, fatte le debite proporzioni, nei prossimi anni potrebbero portarli ad assomigliare più all’Italia che agli USA di un tempo.
    Non è un difetto solo americano, anche in Italia e in Europa si trascura spesso il tasso di occupazione, ovvero quanti effettivamente lavorano, concentrandosi su quanti cercano un impiego senza trovarlo. Negli USA, in più, si calcola questo tasso sul totale della popolazione adulta, e non solo tra i 15-64enni (o 20-64enni), e l’invecchiamento della popolazione certamente influisce sui dati.
    Tuttavia quanto accaduto negli ultimi anni è poco equivocabile: la proporzione di americani con un lavoro è decisamente minore di quella di un tempo.
    La poderosa ripresa dell’economia ha provocato un aumento veramente marginale del rapporto tra occupati e popolazione, che rimane sotto il 60%, e decisamente sotto i livelli di 20 anni fa, indipendentemente dalla congiuntura economica.
    E’ un dato strutturale, che tra l’altro coinvolge sia i bianchi, che i neri, che gli ispanici.




    Il problema è che è sempre più basso il tasso di partecipazione alla forza lavoro, ovvero di coloro che lavorano o cercano un lavoro.b




    Certamente tra questi sono sempre meno coloro che un lavoro lo cercano ma non lo trovano, da qui i dati positivi sulla disoccupazione, ma come detto anche la proporzione di quanti lavorano.
    E nello stesso tempo anche dopo la ripresa vi sono, rispetto al periodo pre-crisi, più “scoraggiati” (termine usato anche negli USA) o lavoratori “marginally attached” ovvero coloro che vorrebbero lavorare ma non hanno cercato un’occupazione nelle ultime 4 mesi, e sono quindi sull’orlo dello scoraggiamento.




    I difensori della narrazione sulla ripresa dell’occupazione negli USA rimarcano il fattore dell’invecchiamento della popolazione, i baby-boomer stanno andando in pensione, sostengono, e questi dati ne sono semplicemente una conseguenza naturale.
    In realtà i pensionamenti non possono spiegare i dati del grafico di seguito, che riguardano solo i 25-54enni, ovvero il core dei lavoratori.




    Di fatto gli USA sono tornati ai livelli degli anni ‘80, quando si stava uscendo dall’era della donna che stava in casa invece che lavorare.
    E tuttavia questa volta si tratta soprattutto di giovani, che si occupano meno di un tempo. Come accade in Italia e, in misura minore, in Europa.
    E non a caso come nel nostro continente fa scalpore da alcuni anni negli USA l’aumento della percentuale di giovani che vivono con i genitori, una volta una sorta di tabù.




    In realtà a guardare i dati relativi nel periodo più caldo della crisi, negli USA i tassi di partecipazione al lavoro sono scesi anche più che nel nostro Continente, e oltreoceano anche le donne, che in Europa hanno guadagnato diverse posizioni, hanno ripreso a non occuparsi.





    Gli USA si stanno italianizzando? In realtà i tassi di occupazione o di partecipazione alla forza lavoro rimangono molto superiori, la società americana rimane più giovane e dinamica, ma i trend preoccupano, soprattutto perchè permangono anche in una fase positiva per l’economia.Cosa succederà se, come alcuni paventano, gli USA rallenteranno e subentrerà una nuova recessione?Nel 2016 si vota per il successore di Obama. Una quota maggiore di esclusi, scoraggiati, NEET, è correlata con una percentuale maggiore di voti ai populisti comunque ai radicali anti-establisshment, in Europa lo sappiamo bene.
    E le vittorie di Trump e Sanders forse sono proprio un altro indicatore che l’America è sempre più vicina all’Europa.

    Sorpresa: l'economia Usa si sta "italianizzando" - Linkiesta.it





  2. #2
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    Predefinito Re: l'economia Usa si sta "italianizzando"

    un articolo intero per parlare del tasso di inattività (senza mai citarlo, evidentemente non è conosciuto dall'autore) e per dire che sta aumentando verso valori più simili a quelli italiani (da sempre estreamente alti)

  3. #3
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    Predefinito Re: l'economia Usa si sta "italianizzando"

    è per questo che gente come Trump e ancora di più Sanders, sta risquotendo gran successo
    è percezione comune che la crescita del dopo 2008 sia stata e sia in realtà fittizia, drogata dai salvataggi pubblici e che non produce posti di lavoro ma anzi li depauperi
    i giovani ridotti in povertà dai prestiti universitari e che restano o tornano a vivere in famiglia, sono una valanga, come mai nella storia americana

    gli USA, come sistema, si sono inceppati, siamo in una situazione simile a quella degli anni '30
    PATRIMONIALE PROGRESSIVA SU IMMOBILI, DEPOSITI, PRODOTTI FINANZIARI, RENDITE E SUCCESSIONI!

  4. #4
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    Predefinito Re: l'economia Usa si sta "italianizzando"

    Come prendere un dato non capirlo... scrivere un articolo e farlo passare pure per chissà' quale grande analisi...


    Basta un semplice grafica.... per far crollare l' analisi semplicistica fatta da un articolo che ha messo x numero grafiche e svariati paragrafi semplicemente per non dire che non sa neanche come sia e cosa voglia dire un "breakdown".

    Non e' aggiornata (per modo di dire, Ottobre 2015), ma il la situazione odierna e' in linea:





    Come si può notare dalla serie storica, il dato e' pressoche' stabile, nulla di drammaticamente diverso, ne in negativo ne in positivo, ovvero la presentazione dei dati e' una cosa, la REALTA' e' un altra.

    CAPIRE i dati... e' estremamente importante.. per poter fare un analisi SERIA e REALE.. e non basata sul "sono convinto che cosi e' e quindi cosi dev'essere".

    Linkiesta.. che "supermegafantblog" e'? Al pari di RischioCalcolato? ZeroHedge? Sito Aurora? Che roba e'?



    Altro mito, citato da Robert, quello dei debiti degli studenti... anche li... stessa roba.. articoli, anche di testate serie.. che danno il dato MEDIO... senza il breakdown... il dato medio di 24 K a testa aprox... cacchio da spararsi.. poi risulta che la maggior parte ha un debito sotto i 10 mila dollari, pagabile con rate da 70$ mensili..e se non si ha un lavoro, quindi senza reddito/povero, la rata diventa... ZERO... ovvero uno dei 3 programmi federali per il ripiegamento del student loan personale... costi come la maggiorante del debito e dei debiti personali elevati sono per coloro che hanno perseguito gli studi, quindi MBA & PHD, non BBA, ovvero la normale Laurea, quindi stiamo parlando di coloro che si sono iscritti alla LawSchool, Medical School, MBA, ovvero, generalmente parlando, con redditi sopra la media (difatti, nonostante i megasuperarticoli, la % di presiti in default e' pur sempre, bassa).

    Troppi siti che parlano ad cacchium senza informarsi un minimo, e troppa facilita' da parte del pubblico di evitare di informarsi se le informazioni lette siano reali e/o corrette.
    Globalizzazione..... si grazie.

  5. #5
    Vedo la mano invisibile
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    Predefinito Re: l'economia Usa si sta "italianizzando"

    cmq l'inkiesta non è un fantablog, è un giornale online, tenuto da giornalisti iscritti all'ordine, che però molto spesso pubblica articoli piuttosto stupidi o opinabili..
    più che l'inkiesta dovrebbe chiamarsi l'opinione... spesso infondata..
    La verità produce effetti anche quando non può essere pronunciata.

    L. von Mises

    SILENDO LIBERTATEM SERVO

  6. #6
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    Predefinito Re: l'economia Usa si sta "italianizzando"

    Citazione Originariamente Scritto da -Duca- Visualizza Messaggio
    cmq l'inkiesta non è un fantablog, è un giornale online, tenuto da giornalisti iscritti all'ordine, che però molto spesso pubblica articoli piuttosto stupidi o opinabili..
    più che l'inkiesta dovrebbe chiamarsi l'opinione... spesso infondata..


    Non e' un megafantablog? Allora hanno possibilita' di migliorare.
    Globalizzazione..... si grazie.

  7. #7
    Barbaro
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    Predefinito Re: l'economia Usa si sta "italianizzando"

    Amati mi ricorda ormai troppo il Silvio di qualche anno fa, quello del "la crisi non c'è, è solo psicologica, è tutto ok, i ristoranti son pieni" e poi tirava fuori arzigogolate statistiche per legittimare quelle parole ahahah
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  8. #8
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    Predefinito Re: l'economia Usa si sta "italianizzando"

    Citazione Originariamente Scritto da Robert Visualizza Messaggio
    Amati mi ricorda ormai troppo il Silvio di qualche anno fa, quello del "la crisi non c'è, è solo psicologica, è tutto ok, i ristoranti son pieni" e poi tirava fuori arzigogolate statistiche per legittimare quelle parole ahahah

    Risposta del tutto INUTILE... hai qualcosa da controbattere sui punti sollevati? I dati sono uguali per tutti, o si e' in grado di saperli leggere o non lo si e', e no, non sono io che non sono in grado di leggerli.

    Del resto, carta canta, sono anni che vi faccio notare che siete del tutto impreparati in questi aspetti, non a caso, sono anni che ripetete le solite boiate, e sono anni che mi tocca farvi notare che non ne beccate una mezza... al contrario di altri....

    In sintesi, se vuoi rispondere fallo senza risposte vuote di contenuti come sopra, rispondi controbattendo.. ma auguri nel provare a farlo..... i dati sono gli stessi solo che appunto, analizzati per quello che sono, ovvero analizzati nelle loro voci, componenti & divisioni, solo perche' siete incapaci di farlo, non implica che anche altri debbano esserlo, implica solo che voi lo siete.
    Globalizzazione..... si grazie.

  9. #9
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    Predefinito Re: l'economia Usa si sta "italianizzando"

    Citazione Originariamente Scritto da Amati75 Visualizza Messaggio
    Come prendere un dato non capirlo... scrivere un articolo e farlo passare pure per chissà' quale grande analisi...


    Basta un semplice grafica.... per far crollare l' analisi semplicistica fatta da un articolo che ha messo x numero grafiche e svariati paragrafi semplicemente per non dire che non sa neanche come sia e cosa voglia dire un "breakdown".

    Non e' aggiornata (per modo di dire, Ottobre 2015), ma il la situazione odierna e' in linea:





    Come si può notare dalla serie storica, il dato e' pressoche' stabile, nulla di drammaticamente diverso, ne in negativo ne in positivo, ovvero la presentazione dei dati e' una cosa, la REALTA' e' un altra.

    CAPIRE i dati... e' estremamente importante.. per poter fare un analisi SERIA e REALE.. e non basata sul "sono convinto che cosi e' e quindi cosi dev'essere".

    Linkiesta.. che "supermegafantblog" e'? Al pari di RischioCalcolato? ZeroHedge? Sito Aurora? Che roba e'?



    Altro mito, citato da Robert, quello dei debiti degli studenti... anche li... stessa roba.. articoli, anche di testate serie.. che danno il dato MEDIO... senza il breakdown... il dato medio di 24 K a testa aprox... cacchio da spararsi.. poi risulta che la maggior parte ha un debito sotto i 10 mila dollari, pagabile con rate da 70$ mensili..e se non si ha un lavoro, quindi senza reddito/povero, la rata diventa... ZERO... ovvero uno dei 3 programmi federali per il ripiegamento del student loan personale... costi come la maggiorante del debito e dei debiti personali elevati sono per coloro che hanno perseguito gli studi, quindi MBA & PHD, non BBA, ovvero la normale Laurea, quindi stiamo parlando di coloro che si sono iscritti alla LawSchool, Medical School, MBA, ovvero, generalmente parlando, con redditi sopra la media (difatti, nonostante i megasuperarticoli, la % di presiti in default e' pur sempre, bassa).

    Troppi siti che parlano ad cacchium senza informarsi un minimo, e troppa facilita' da parte del pubblico di evitare di informarsi se le informazioni lette siano reali e/o corrette.
    Non è che abbia molto senso neanche prendere una serie che comincia nel 1948 quando le donne stavano a casa tranne poche eccezioni.
    Il tuo grafico conferma l'articolo, dal 2008 è aumentato il numero e la proporzione di inattivi, c'è stata una inversione di tendenza di un trend che continuava da decenni. Di fatto si è tornati ai valori degli anni '80.
    Non è che sia consolatorio sapere che si è sopra gli anni '60 eh, grazie tante. Allora oltre alle donne c'era tantissimo lavoro informale, in nero. Non possiamo fare alcun confronto.

    In ogni caso ovvio che gli USA rimangano davanti a tutti in termini anche di risorse umane ma l'inversione di tendenza in atto dal 2008 è reale
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  10. #10
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    Predefinito Re: l'economia Usa si sta "italianizzando"

    Citazione Originariamente Scritto da Iannis Visualizza Messaggio
    Non è che abbia molto senso neanche prendere una serie che comincia nel 1948 quando le donne stavano a casa tranne poche eccezioni.
    Il tuo grafico conferma l'articolo, dal 2008 è aumentato il numero e la proporzione di inattivi, c'è stata una inversione di tendenza di un trend che continuava da decenni. Di fatto si è tornati ai valori degli anni '80.
    Non è che sia consolatorio sapere che si è sopra gli anni '60 eh, grazie tante. Allora oltre alle donne c'era tantissimo lavoro informale, in nero. Non possiamo fare alcun confronto.

    In ogni caso ovvio che gli USA rimangano davanti a tutti in termini anche di risorse umane ma l'inversione di tendenza in atto dal 2008 è reale

    Non vedo come non faccia a fare senso... le donne mica erano considerato un essere a parte... erano contabilizzate anche nel 1948, ergo, i dati sono comparabili.

    Presentare i dati come se fossero qualcosa fuori dalla norma storica, cosi come presentarli senza le sottodivisioni, e' una forma un poco superficiale di presentare la situazione.

    Esempio, indicando, come nel grafico portato la serie storica totale, si nota che la % di popolazione che lavora e' fra alti e bassi sempre dentro lo stesso range min/max, ergo nella norma storica, cosi come, si può notare che appunto, nei dati sono considerati gli studenti (aumentati), persone che non hanno necessità' di lavorare (wealthy) disabili, pensionati (con l' inizio del ritiro dei babyboomers, ovvio che questa fascia aumenta... ed e; appunto considerata), "homemakers" ecc ecc...

    Presentare i dati senza dare una idea precisa e senza indicare COSA ci sia dentro i dati, distorge, e non di poco, la situazione.


    Altro errore di presentazione e' quello che, si fa spesso, ovvero la data "inizio serie", per quello e' util spostare la totalita della serie storica.. iniziare dal 2008 e' una scelta, che pero' crea problemi di base al ragionamento ed all' analisi, il 2008 non e' stato u anno normale dal 1948 al presente... ergo tale scelta distorsiona sia visivamente (nella grafica) sia nell' analisi la realtà'.
    Come se dovessimo fare un analisi del mercato azionario da inizio 1929 al 1931, prendendo come punto d'inizio il 1929, nessuno sano di mente si metterebbe ad investire in borsa.


    L' "effetto temporale" definisco cosi per facilita', e' critico.
    Globalizzazione..... si grazie.

 

 
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