Ricordiamo che l'Italia (come gli altri paesi a maggior Pil) contribuisce al fondo UE per lo sviluppo dando molto di più di quanto riceve. Sono regole Ue basate per ridurre gli squilibri all'interno della UE e basate su concetti di solidarietà tra paesi.
Ora questi concetti di solidarietà varranno anche per la distribuzione dei migranti che passano soprattutto attraverso la Grecia ed in minor parte l'Italia?
Chi pagherà per gli adempimenti burocratici (riconoscimento, sicurezza, rimpatri) e per il sostentamento di milioni di immigrati?
I paesi dll'est vogliono solo ricevere miliardi e non dare un aiuto in caso di bisogno?
La Commissione UE e tutte le maggiori potenze Europee dovrebbero essere decise ad appoggiare questa proposta di Renzi e non comportarsi in modo pilatesco.
Renzi al summit Ue sui migranti: "SolidarietÃ* per tutti o chi si tira fuori non avrÃ* fondi" - Repubblica.it
Sui profughi è scontro tra Vienna e Bruxelles sui 'tetti' di accoglienza. L'Austria li ha fissati a 80 al giorno, l'Unione europea sostiene che è una decisione illegittima. Il premier italiano attacca i Paesi dell'Est, l'Ungheria: "Ricatto politico". Brexit, Tusk: "Fatto progressi"
19 febbraio 2016
BRUXELLES - Si lavora fino all'ultimo a Bruxelles per raggiungere un accordo che scongiuri la Brexit, l'uscita della Gran Bretagna dall'Unione, e per cercare di fare fronte alla crisi migratoria. Il presidente del Consiglio Ue, Donald Tusk, dopo aver presieduto una tavola rotonda per raccogliere tutte le preoccupazioni dei 28, e dopo aver avuto due incontri bilaterali col premier britannico David Cameron, uno alle tre di pomeriggio e l'altro alle tre di notte, ha continuato la sua maratona con un'altra tornata di faccia a faccia in nottata. Uno col presidente francese Francois Hollande, un altro col premier ceco Bohuslav Sobotka e un terzo col belga Charles Michel.
Secondo giorno di vertice. "Siamo ancora al lavoro questa mattina perché ieri notte ci siamo scambiati delle proposte, inclusa quella della Francia su una regolamentazione finanziaria che valga per tutte le piazze europee" con l'obiettivo di "lottare contro la speculazione e le crisi" e questo "con gli stessi organi" e strumenti, ha detto il presidente francese François Hollande all'arrivo alla seconda giornata di lavori del vertice Ue che si apre con un "english breakfast", una 'colazione all'inglesè, per cercare di trovare un'intesa con il premier britannico.
Maratona notturna. La cena di lavoro è stata dedicata alla crisi migratoria, tema sul quale nelle ore che hanno preceduto l'inizio dei lavori si è registrato lo scontro aperto tra Austria e Commissione Ue. Ma c'è stata anche una durissima presa di posizione di Renzi, proprio nel corso della cena, che ha ammonito i paesi dell'Est e l'Austria a trovare un accordo con l'Unione europea sui migranti: "Basta con le prese in giro. La solidarietà non può essere solo nel prendere. Inizia ora la fase della programmazione dei fondi 2020. O siete solidali nel dare e nel prendere, oppure smettiamo di essere solidali noi Paesi contributori. O accettate i migranti o noi, Paesi contributori, vi bloccheremo i fondi. E poi vediamo". Le parole del premier sarebbero state lodate dai Paesi fondatori, Francia e Germania. Ma l'Ungheria, per bocca del suo portavoce, reagisce duramente: quello del premier italiano è un "ricatto politico".
Vertice con la Turchia. La cena di lavoro si è conclusa dopo oltre sei ore di discussione con l'adozione delle conclusioni sull'immigrazione e l'annuncio di un vertice con la Turchia a marzo. "Oggi c'è stata unanimità nel riconoscere che abbiamo bisogno di una risposta europea alla crisi dei profughi e non azioni unilaterali": ha detto il presidente della Commissione europea Jean Claude Juncker.
Hotspot funzionanti. "La questione centrale" dell'attuale crisi dei rifugiati è che "il sistema Schengen va ristabilito in pieno" e questo "significa avere gli hotspot che funzionano, in Italia ma soprattutto in Grecia, ed avere schemi di relocation", ha detto la cancelliera tedesca Angela Merkel, annunciando anche che saranno costruite infrastrutture per l'accoglienza in Grecia.
Austria irremovibile. La doccia fredda è arrivata, però, dal cancelliere austriacoWerner Faymann: "L'Austria va avanti con l'applicazione delle misure sui tetti giornalieri sull'accoglienza e sul transito dei richiedenti asilo", ha detto lasciando la prima giornata di lavori del vertice Ue. Nel corso della cena, a Vienna era stato chiesto di posticipare di un mese l'attuazione delle decisioni. Il commissario europeo per l'immigrazione Avramopoulos ha scritto alla ministra dell'Interno austriaca, Johanna Mikl-Leitner, per ribadire seccamente che "l'Austria ha l'obbligo legale di accettare tutte le domande di asilo fatte sul suo territorio o alla frontiera". Il presidente della Commissione Jean-Claude Juncker, premettendo di disapprovare la decisione dell'Austria di ripristinare i controlli alle frontiere nazionali, ha assicurato: "Ne riparlerò con il cancelliere Faymann".
Bulgaria: "Esercito ai confini". Ed è di ieri anche la notizia che in Bulgaria il parlamento ha dato un primo via libera a un emendamento che autorizza l'esercito a schierarsi ai confini per dare man forte alla polizia nell'arginare il flusso di migranti della cosiddetta "rotta balcanica". "Ma se questo accade - rileva il presidente della Commissione Ue - è perché sta mancando un approccio europeo" all'emergenza migranti.
L'affondo di Renzi. Al suo arrivo a Bruxelles era intervenuto anche Matteo Renzi, esprimendo parziale comprensione per le ragioni dell'Austria: "Il tema esiste, ma non possiamo immaginare di chiudere il Brennero. Dobbiamo lavorare insieme perché non vi siano emergenze nei Balcani. L'Italia farà la propria parte, ma la domanda è se l'Europa farà la propria parte". Poi l'affondo del premier nei confronti dei paesi che vogliono alzare muri e chiudere le frontiere ai profughi. Al termine dei lavori il premier italiano ha laconicamente commentato: "Qualche passo avanti, timido, sull'immigrazione. Qualche passo indietro su Brexit, su cui ora sono meno ottimista rispetto a quando sono entrato".
Rischio Brexit. E proprio sul Brexit, a Bruxelles si è cercato anche l'accordo nelnegoziato tra Ue e Regno Unito. "Sono abbastanza fiducioso che ci sarà un'intesa con la Gran Bretagna. Credo che avrà un ruolo collaborativo e costruttivo all'interno dell'Unione" aveva detto all'inizio della seduta Juncker, mentre a Bruxelles David Cameron avvertiva: "Il negoziato è difficile. Vengo a battermi per la Gran Bretagna. Se si arriva a un buon accordo accetterò, ma non firmerò mai qualcosa che non risponda ai nostri bisogni". Le richieste di Cameron riguardano quattro settori: immigrazione, sovranità nazionale, eurozona e competitività.
SCHEDA: le proposte anti-Brexit contenute nella bozza di accordo
Fonti diplomatiche europee hanno spiegato che era piuttosto improbabile il raggiungimento di un accordo subito. Uno dei punti su cui è più duro lo scontro riguardava il numero necessario di Paesi favorevoli perché uno Stato membro possa invocare il cosiddetto "freno di emergenza" (SCHEDA). E alla fine, il risultato è stato quello previsto in realtà un po' da tutti: progressi, ma non conclusioni definitive.
Migranti, Schengen e le misure unilaterali. Da Atene, dove ha incontrato il presidente greco Prokopis Paulopoulos, il ministro degli Esteri Paolo Gentiloniavverte sui "rischi di scelte unilaterali che possono far precipitare la crisi portandoci a cancellare una delle principali conquiste dell'Europa, ossia Schengen e la libera circolazione". "C'è un'alternativa per gestire in modo diverso la crisi ed è la condivisione dell'impegno e il superamento del trattato
di Dublino - ricorda il ministro - E su questa alternativa Grecia e Italia lavorano insieme, c'è una convergenza con la Germania ed altri Paesi e l'obiettivo è difendere questa linea comune".