Visto che mi pare che non l abbia nominato nessuno (non ho letto proprio tutto il thread) lo faccio io: Sergio Leone
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Chi mi frega e poi non mi ammazza, vuol dire che non ha capito niente di Tuco (fake name bill carson)
Sarebbe un lungo elenco, e come ha fatto notare qualcuno, potrebbero esserci alcuni dubbi e precisazioni sul concetto di "italiano" : vale l'etnia, la lingua, o la cittadinanza?
Perchè se facciamo valere la cittadinanza, allora in ambito sportivo uno dei più grandi andrebbe considerato Reinhold Messner che però è di madrelingua tedesca.
Nel campo dei condottieri, ci sarebbe quel Napoleone Bonaparte, considerato il più grande di Francia, in quanto burocraticamente cittadino d'oltralpe per un pelo (nato appena un anno dopo il furto della Corsica da parte dei mangiarane) ma etnicamente sicuramente italiano, e, almeno in gioventù, sicuramente simpatizzante della causa corsa e non francofilo.
Per quelli diciamo "certi", sia come cittadinanza (intesa chiaramente anche come quella di stati pre-unitari o impero romano!) che come etnia, allora direi :
In campo musicale, Giuseppe Verdi secondo me è in vetta, seguito da Giacomo Puccini e Gioacchino Rossini.
Nelle arti classiche direi Leonardo da Vinci, Michelangelo, Caravaggio e Raffaello.
In ambito letterario non si può non citare il padre della lingua italiana, nonchè fra i primi ad indicare i veri confini d'Italia, Dante Alighieri.
Nella scienza il posto d'onore lo darei a Galileo Galilei, e poi Guglielmo Marconi, Alessandro Volta ed Enrico Fermi.
Per quanto riguarda condottieri, militari in genere, patrioti e simili direi Giulio Cesare, Giuseppe Garibaldi, Salvo d'Acquisto, Nazario Sauro, Ciro Menotti, Maria Pasquinelli.
A parte, in quanto sia militare e patriota che letterato, va Gabriele D'Annunzio.
In ambito cinematografico Sergio Leone, Vittorio Gassman, Gian Maria Volontè, Federico Fellini e Giancarlo Giannini.
Nello sport Vittorio Pozzo, Pietro Mennea, Valentino Rossi e Roberto Baggio.
Anche la Pasquinelli? Almeno avesse sparato a Tito.
Non era a disposizione, Tito, da quelle parti...
Comunque, non è per l'assassino in sè, che è comunque un gesto condannabile e in definitiva inutile, ma per il valore simbolico, cioè che c'era chi fra gli italiani dell'Istria non si voleva arrendere a quell'infamata.
Perchè fra i colpevoli non c'è solo Tito, che con le sue armate non poteva davvero conquistarsi tutto il territorio, ma gli Alleati che erano disposti a cedere alle sue assurde richieste, e poco ci mancava che non gli dessero pure Trieste.
Comunque siam d'accordo sull'infima statura immorale di tito (minuscolo)?
Cmq anch'io trovo la Pasquinelli un personaggio affascinante, al di là del gesto, ha avuto del coraggio e un idealismo seppur ingenuo indice di grande forza d'animo, poteva costarle molto più caro.