“Siamo noi di Scelta Civica i veri alleati di Matteo Renzi, non Angelino Alfano”. Il viceministro dell’Economia ed esponente di spicco di Scelta Civica Enrico Zanetti, chiosa con decisione il suo endorsement nei confronti del premier Renzi in vista delle prossime elezioni amministrative. Contestualmente, egli prende le distanze dal Nuovo centrodestra di Alfano dando così corpo all’avvio di quel “Cantiere politico dei Moderati” in cerca di una identità parlamentare peculiare.
All’interno del Palazzo, il fermento per i nuovi eventuali schieramenti di coalizione sembra dunque essere in pieno divenire. A partire dall’ultimo rimpasto di governo, il quale ha visto la nomina di diversi viceministri e sottosegretari per alcune delle cariche più importanti della squadra governativa con un deciso spostamento di asse verso il centro, le ipotesi circa le strategie di*medio termine attraversano febbrilmente le segreterie di Partito.
Il Cantiere dei Moderati: lavori in corso

Alla possibile convergenza ideologica con il Nuovo centrodestra di Alfano, il viceministro oppone una netta, ed a suo dire non appianabile, differenza di proponimenti e di scopi ultimi: “Il recente rimpasto ha evidenziato che ci sono due alleati non riconducibili al centrosinistra di Pier Luigi Bersani. Questi due alleati sono due alleati di governo di cui uno ha tanto peso in termini numerici, ma francamente non ha una prospettiva politica di alleanze, infatti in queste amministrative il Pd non li cerca come alleati. E ce n’è un altro, che è Scelta Civica, che ha una prospettiva di alleanze”. Il nuovo soggetto politico, che Zanetti non fatica a definire quale unico polo dei “Moderati per l’Italia”, avrebbe dunque gambe abbastanza salde per poter camminare da sé, facendo convergere le speranze di una buona fetta parlamentare centrista in stretta sinergia con le liste elettorali civiche e con il Pd.

“Il prossimo 19 marzo faremo la manifestazione di avvio ufficiale della campagna elettorale per le amministrative radunando i ‘cittadini per l’Italia’. La nostra posizione è volta a privilegiare alleanze con liste civiche e con il Pd. Per noi le uniche alleanze praticabili sono coerenti con la nostra posizione al governo. Per questo a Roma sosteniamo Roberto Giachetti e invece Alfano sostiene Alfio Marchini. A Milano siamo per Giuseppe Sala e invece Ncd è con Forza Italia per Stefano Parisi”.
Avanti al centro: cosa bolle nel calderone dei Moderati?

Cosa si nasconde tra le pieghe di tutte quelle forze che volgono il loro sguardo alla tradizione politica del Partito Popolare, dei Liberali e dell’unità democratico-conservatrice? Guardando bene all’interno di questo eterogeneo consesso di forze politiche, le matasse sembrano tutt’altro che dipanate. Il Cantiere dei Moderati che il viceministro dell’Economia Enrico Zanetti ha ufficialmente posto a battesimo, non è certamente l’unico fil rouge (o forse sarebbe più opportuno blanc) che cerchi, per il futuro, un ruolo di determinante alleato per il Pd di Matteo Renzi. Nei giorni scorsi anche Ala, il soggetto politico facente capo a Denis Verdini, ha infatti lasciato trapelare l’idea di una Federazione dei Moderati riformista e popolare da fare agire di concerto con le forze attualmente interne alla maggioranza di governo del Nuovo centrodestra.
Le prospettive appaiono ancora confuse. Sembra che le due proposte per un disegno politico moderato non possano incontrarsi nel breve periodo. Troppo ampie appaiono oggi le distanze tra l’impostazione di Scelta Civica ed il Nuovo Centrodestra di Angelino Alfano. Più concreta appare una linea comune di quest’ultimo con le mire di Denis Verdini. Il dibattito in Senato riguardo il nuovo emendamento che la maggioranza presenterà a breve, concernente l’approvazione del disegno di legge sulle Unioni civili, certo sarà un buon banco di prova su cui testare tesi e intese.
Riccardo Piazza

Scritto da: Riccardo Piazza
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