Nigeria. Almeno 13 mila chiese bruciate dal 2000, 11.500 cristiani uccisi in otto anni







Febbraio 25, 2016 Redazione
È questo il bilancio della violenza religiosa che colpisce i cristiani nel paese, secondo un approfondito rapporto di Open Doors/Porte Aperte






Almeno 11.500 cristiani sono stati uccisi tra il 2006 e il 2014, dal 2000 1,3 milioni sono stati costretti ad abbandonare la propri casa e 13 mila chiese sono state bruciate o rase al suolo. È questo il bilancio della violenza religiosa che colpisce i cristiani in Nigeria, secondo un approfondito rapporto di Open Doors/Porte Aperte.
NON SOLO BOKO HARAM. I fedeli nigeriani sono oggetto di attacchi e attentati soprattutto nel nord della Nigeria, a prevalenza musulmano, ma anche negli Stati della fascia centrale del paese. Non è solo l’islam radicale, e soprattutto Boko Haram, a causare le violenze ma anche «allevatori musulmani Hausa-Fulani e l’élite musulmana politica e religiosa del nord sono attori principali della violenza».
SHARIA IN 12 STATI. La Nigeria è un paese laico, la libertà di pensiero, coscienza e religione è garantita, ma nel nord, dove i cristiani rappresentano il 31 per cento della popolazione, la maggior parte degli Stati (12) ha adottato la sharia, rendendo la vita più difficile alle minoranze religiose, e anche negli Stati centrali dove la legge islamica non è stata approvata formalmente ci sono posizioni di potere che rendono la vita difficile agli “infedeli”. Secondo il rapporto, gli elementi scatenanti della violenza sono: protezione degli interessi a rischio dell’identità musulmana e della posizione “legittimata” dell’islam nel nord.
ALLEVATORI-AGRICOLTORI. In molti stati centrali della Nigeria la violenza è causata dalla migrazione degli allevatori musulmani Fulani in cerca di terra per il loro bestiame a causa della desertificazione e della siccità. Al loro arrivo, gli agricoltori cristiani o vengono uccisi o sono costretti con la forza ad abbandonare le loro terre. Centinaia di cristiani ogni anno muoiono in scontri simili.

DISCRIMINAZIONE. Anche la discriminazione religiosa è diffusa. I cristiani Hausa sono considerati coloni negli stati della sharia, se convertiti all’islam diventano indigeni con accesso alla terra e ai diritti politici. Inoltre, in tutta la Nigeria del nord, sia negli stati della sharia che in quelli della fascia centrale, è difficile essere promossi al lavoro, accedere alle borse di studio, a cure mediche, alle cliniche e agli ospedali del governo se non si è musulmani. Il dominio dei musulmani in politica, economia, cultura e media nel nord sta aumentando la pressione sui cristiani per convertirsi.
CRESCE LA FEDE. Di conseguenza, secondo il rapporto che ha condotto anche un sondaggio tra la popolazione, l’80 per cento dei cristiani ha visto peggiorare i propri sentimenti verso i musulmani. Il 66,6 per cento ha registrato una diminuzione delle attività delle chiese. L’80 per cento degli intervistati, però, ha affermato di sperimentare durante gli attacchi maggior fede e solidarietà nella Chiesa.
Foto Ansa



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