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  1. #1
    Tringeadeuroppa
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    Predefinito LIBANO: MORTO L’AYATOLLAH FADLALLAH

    E’ stato l’ispiratore di Hezbollah ma soprattutto uno degli artefici della «rinascita» sciita nel Vicino Oriente. Alla fermezza in politica abbinava una visione moderata della società.

    Roma, 04 luglio 2010, Nena News – Si è spento nel corso della notte l’ayatollah Mohammed Hussein Fadlallah, una delle più importanti personalità dell’Islam sciita. Lo ha comunicato stamani uno dei suoi consiglieri spiegando che le precarie condizioni di salute del religioso si erano aggravate negli ultimi giorni.

    Nato 75 anni fa nella città santa sciita irachena di Najaf da genitori libanesi, Fadlallah verrà ricordato soprattutto come l’ispiratore della nascita del movimento sciita Hezbollah, uno degli attori protagonisti sulla scena politica non solo libanese ma di tutta la regione.Tuttavia ben più complessa è stata l’azione di Fadlallah, paragonato per prestigio all’ayatollah iraniano Ali Khamenei e all’ayatollah iracheno Ali Sistani. La sua influenza spirituale è giunta anche nel Golfo e in Asia centrale.

    Fadlallah colse nella rivoluzione islamica iraniana, di cui fu un accanito sostenitore, il «motore» per una più generale rinascita dei musulmani sciiti fino a quel momento soggetti al dominio (e alla prepotenza) dei regimi sunniti. Con l’aiuto dell’autorità iraniane, è stato promotore della creazione in Libano di Hezbollah che prima con l’impegno militare contro Israele – che occupava (fino al 2000) il sud del paese – e, successivamente, in politica interna avrebbe superato in popolarità l’altro movimento sciita (ma più laico) Amal, fino a diventare una delle principali organizzazioni libanesi.

    Critico feroce degli Stati Uniti, Fadlallah ha spesso usato, specie negli anni Ottanta e Novanta, i sermoni del venerdì per denunciare le politiche di Washington nel Vicino Oriente, in modo particolare la sua stretta alleanza con Israele. Nel 2001 però fece molto scalpore il suo giudizio degli attentati alle Torri Gemelle. In un’intervista al settimanale tedesco “Der Spiegel”, Fadlallah disse che «gli attentatori dell’11 settembre non sono morti da martiri, perchè non sono caduti nel Jihad, la guerra santa, sono semplicemente dei suicidi». Parole che, forse, furono dettate anche dall’avversione verso il salafismo, la rigida corrente islamica alla quale fanno riferimento Osama bin Laden e gli altri leader di al-Qaeda, che nelle sue espressioni più estreme considera gli sciiti non dei musulmani ma dei pagani.

    Nel corso degli anni Fadlallah prese gradualmente le distanze da Hezbollah perché non condivideva pienamente la linea di totale cooperazione con le autorità iraniane portata avanti dai leader del movimento sciita. Di recente aveva però recuperato il rapporto con l’attuale segretario generale di Hezbollah, Sayyed Hassan Nasrallah, di fronte alla scelta di quest’ultimo di rendere la sua organizzazione più «libanese» e più inserito nella dinamiche politiche e sociali del paese.

    Fadlallah lascerà la sua impronta proprio nelle questioni sociali. Nei circoli religiosi sciiti era noto per le sue posizioni relativamente moderate, in modo particolare riguardo le donne.

    L’ayatollah scomparso ha emesso numerose fatwa (responsi giuridico-religiosi), fra le quali il bando della pratica sciita di versare il sangue durante la festa dell’Ashura.(red) Nena News

    LIBANO: MORTO L’AYATOLLAH FADLALLAH | NENA NEWS | NEAR EAST NEWS AGENCY

  2. #2
    Tringeadeuroppa
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    Predefinito Rif: LIBANO: MORTO L’AYATOLLAH FADLALLAH

    Che la Pace sia con lui.

  3. #3
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    Predefinito Rif: LIBANO: MORTO L’AYATOLLAH FADLALLAH

    Personaggio estremamente interessante e degno di rispetto.
    Lessi anche di una sua fatwa (editto religioso) che condannava esplicitamente rapimenti e attacchi contro i civili, mi pare. Per un leader religioso di quell'area non è poco.
    Ovviamente era iscritto nella black-list degli Usa.

    Riposi In Pace
    Ultima modifica di Canaglia; 04-07-10 alle 18:18
    Passata la buriana facciamo i conti

  4. #4
    Tringeadeuroppa
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    Predefinito Rif: LIBANO: MORTO L’AYATOLLAH FADLALLAH

    In occasione della scomparsa dell'Ayatullah Seyyed Muhammad Hussain Fadlallah, oggi domenica 4 luglio, il movimento di resistenza islamica libanese Hezbollah ha emanato il seguente comunicato:


    "Col Nome d'Iddio Clemente e Misericordioso


    "A Dio apparteniamo ed a Lui ritorneremo"


    Il Libano, la Nazione Islamica ed il mondo arabo hanno perduto Seyyed Mohammad Hussain Fadlallah (riposi in pace la sua anima), questo eminente studioso musulmano e grande mujahid (combattente sulla Via d'Iddio) che ha alimentato l'intero mondo islamico con il suo sapere, le sue conoscenze ed i suoi scritti, l'uomo che si sollevò in modo chiaro e coraggioso per sostenere la Resistenza contro il nemico sionista ed appoggiare gli eroici mujahidin (combattenti sulla Via d'Iddio).

    La scena è testimone della sua sfida e della sua resistenza all'occupazione e ai suoi crimini, per non parlare del prezzo elevato che ha dovuto pagare a causa delle sue posizioni, del suo rifiuto della congiura e dell'arroganza delle potenze coloniali.
    Era un convinto sostenitore dell'unità islamica, contrario a qualsiasi forma di divisione, sempre vicino ai problemi della gente ed al loro orientamento.

    E' una grande perdita che rappresenta questo simbolo nella nostra scena, poichè la perdita di uno studioso dell'Islam crea un vuoto che non può mai più essere colmato: le sue conoscenze e posizioni di combattimento rimarranno un faro per i Mujahidin.

    Hezbollah presenta le sue più sentite condoglianze all'Imam Mahdi per la dipartita dell'Ayatullah Fadlallah (che la sua anima riposi in pace), alla sua famiglia e a tutti i suoi sostenitori nel mondo, chiamando per una grande partecipazione alla sua cerimonia funebre e dichiarando tre giorni di lutto in segno di dolore e tristezza".


    Traduzione dall'arabo a cura dell'Associazione Islamica Imam Mahdi (AJ)
    www.islamshia. org

  5. #5
    Tringeadeuroppa
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    Predefinito Rif: LIBANO: MORTO L’AYATOLLAH FADLALLAH

    I contributi dell’Ayatullah Fadlallah alla società civile ed agli oppressi

    di Hanan Awarekeh – Traduzione a cura dell’Associazione Islamica Imam Mahdi (AJ)



    "Dobbiamo migliorare la nostra istruzione e acquisire una conoscenza più scientifica. Se non usiamo al meglio il nostro tempo ora, non saremo capaci di costruire il nostro futuro o svilupparlo. ..”

    Con queste parole Seyyed Muhammad Hussayn Fadlallah era solito rivolgersi alle persone soprattutto ai giovani, affinché traessero beneficio da ogni singolo minuto della loro vita. Per questo motivo Sua Eminenza ha dato vita molte istituzioni religiose e sociali, fondate principalmente con il contributo di tanti benefattori musulmani.

    Nel 1966 Seyyed Fadlallah aveva ricevuto un invito da parte di un gruppo di credenti, che avevano fondato un’associazione chiamata "Usrat Ataakhi" (La famiglia della Fraternità), per recarsi vivere con loro a Nabba'a, quartiere orientale di Beirut. Lì ha iniziato l'organizzazione di seminari culturali ed a tenere discorsi religiosi che affrontavano varie questioni.

    La preoccupazione principale di Seyyed Fadlallah è stata quella di continuare a sviluppare la sua attività accademica. Ha fondato una scuola religiosa chiamata "Istituto Sharia Islamica” al quale si iscrissero numerosi studenti, diventati più tardi prominenti studiosi religiosi, tra cui il martire Shaykh Raghib Harb. Fondò anche una libreria pubblica, un centro culturale femminile ed una clinica medica.

    Quando la guerra civile libanese (1975-1989) lo costringe a lasciare la zona, si trasferisce nella periferia sud di Beirut, dove la sua prima priorità era insegnare ed educare le persone in questa parte storicamente abbandonata del paese. Per Seyyed Fadlallah la moschea era il luogo per pregare, insegnare, predicare e celebrare le ricorrenze religiose, come Ashura.

    Ben presto ha iniziato a insegnare i principi islamici, la giurisprudenza e l’etica a livello accademico.

    Seyyed Fadlallah ha inoltre fondato una scuola religiosa nel quartiere Sayyeda Zainab nella capitale siriana, Damasco, dove insegnava regolarmente.

    Oltre alle attività accademiche e religiose Seyyed Fadlallah si concentrò sull’aiuto agli oppressi in accordo alla parola di Dio nel Sacro Corano: "Persevera insieme con coloro che invocano il loro Signore al mattino e alla sera, desiderando il Suo Volto. Non vadano, oltre loro, i tuoi occhi, in cerca degli agi di questa vita. Non dar retta a colui il cui cuore abbiamo reso indifferente al Ricordo di Noi, che si abbandona alle sue passioni ed è oltraggioso nel suo agire.." (Sura 18, versetto 28)

    Seyyed Fadlallah ha condiviso le sofferenze del popolo, e fatto grandi sforzi per trovare soluzioni ai loro problemi. Con l'avvento della guerra civile libanese e l'escalation dell'aggressione sionista, ha riconosciuto prontamente la misura della grandezza dei problemi sociali che avevano generato. Persone sono state uccise, rese sfollate e disoccupate. Ha compiuto tutti gli sforzi possibili, fondando orfanotrofi e scuole per i figli dei martiri e dei poveri, così come per le persone con necessità particolari.

    Venne così istituto il “Mabarrat” (istituto di beneficenza) , che diventò presto uno dei più grandi modelli in questo campo. Il “Mabarrat” ha fondato orfanotrofi e ampliato altri, costruito centri sociali e medici così come moschee:


    Gli orfanotrofi:

    - Orfanotrofio “Imam Al-Khui” (Beirut-Daouha)

    - Orfanotrofio “Imam Zein Al-Abidin (AS)”, della Biqaa (Hirmil).

    - Orfanotrofio “Imam Ali Bin Abi Talib (AS)”, Libano meridionale.

    - Orfanotrofio “Vergine Maria” (AS), Libano del Sud (Jiwaya).

    - Orfanotrofio “Al-Sayyida Khadija Al-Kubraa (AS)”, Beirut (Bir Hassan).

    - Orfanotrofio “Zainab (AS)”, Biqaa Occidentale, in fase di costruzione.

    - “Istituto Imam Al-Hadi” per i non udenti e non vedenti.


    Centri medici:

    1 – Ospedale “Bah’man” di Beirut” (Haret Hreik).

    2 – Ospedale “Al Sayyida Al-Zahra' (AS)”, Sud del Libano (Al-Abbasyyah) , in costruzione.

    “L’Istituto per la carità e la previdenza sociale” di Seyyed Fadlallah fornisce ogni anno aiuto a migliaia di bisognosi sotto forma di donazioni mensili, annuali o sotto forma di aiuti educativi o medici. Aiuta circa 100 mila persone ogni anno, ed il valore delle sue donazioni medie annuali, nel corso degli ultimi anni, è pari a 6 miliardi di lire libanesi (4 milioni di dollari).

    Seyyed Fadlallah ha girato il mondo intero per combattere l'ignoranza ed il settarismo, utilizzando le moschee, prima in Bir-al-Abed e poi a Haret Hreik, come scuole per insegnare l'etica, diffondere la conoscenza e sollecitare interventi. Ha inoltre tenuto conferenze in molte università, scuole, circoli sociali e culturali, nel tentativo di sottolineare l’importanza dei valori islamici tra i giovani e la nazione nel suo complesso.

    Sua Eminenza ha tenuto conferenze e lezioni sull'Islam in molti paesi tra i quali Stati Uniti d'America, Regno Unito, Francia India, Iran, Algeria. Ha partecipato a decine di conferenze islamiche e intellettuali in tutto il mondo.

    Scuole:
    1 – Orfanotrofio “Imam Al-Khui”, Beirut (Dawha)

    2 – Scuola secondaria “Imam al-Baqir, Bekaa (Hirmil)

    3 – Scuola secondaria “Imam Al-Jawad”, Bekaa (Ali Nahri)

    4 – Scuola “Imam Ali Bin Abi Talib”, Libano del sud (Ma`Roub)

    5 – Scuola secondaria “Imam Hassan”, Beirut (Ruwais)

    6 – Scuola secondaria “Al-Mujtaba”, Beirut (Hay Al-Salum)

    7 – Scuola “Imam Jafar as-Sadiq”, Libano meridionale (Jwaya)

    8 – Scuola secondaria “Al-Kawthar”, Beirut (Bir Hassan)

    9 – Scuola “Imam Husayn”, Beka`a (Suh mour), in costruzione.


    Scuole professionali

    1 – “Istituto professionale Ali Akbar”, Beirut (Doha)


    Centri islamici:

    1 – “Il Grande Centro Islamico”, Beirut (Haret Hreik: comprendente la Moschea “Al-Imamain Hassnian”, la sala “Zahra” ed il Centro Culturale Islamico).

    2 – Centro “Imam Hasan al-Askari”, Bekaa (Sira'in)

    3 - Centro “Imam Husayn”, Bekaa (Jlala)

    4 – Centro “Imam Ali Bin Abi Talib”, Sud del Libano (Haa-Sour)

    5 – Moschea “Ahl al-Beit”, (Rayak)

    6 – Moschea “Imam Jafar As-Sadfiq”, Bekaa (Hirmill)

    7 - Centro “Ahl Al-Beit”, Nord del Libano (Tripoli)

    8 - Moschea “Sayyida Zainab”, Bekaa (Ba'albek)


    Media e Centri di informazione:

    1 – Stazione radiofonica “Al-Bashai'r”

    2 - Ufficio di Informazione


    Scuole religiose:

    1 – “Istituto Sharia Islamica”

    2 – Collegio religioso femminile

    3 – Collegio religioso, Sour (Tiro)

    4 – Scuola religiosa “Al-Murtada”, Damasco (Siria)

    Da menzionare che Seyyed Fadlallah è riuscito a fondare molte istituzioni che hanno aiutato tante persone in tutto il paese con la convinzione che continueranno a raggiungere i loro obiettivi sublimi in quanto non dipendenti da singoli individui... ed il lungo viaggio continua verso la realizzazione di questi obiettivi anche dopo la morte di Seyyed Fadlallah.

  6. #6
    Ghibellino
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    Predefinito Rif: LIBANO: MORTO L’AYATOLLAH FADLALLAH

    La Pace sia con lui.
    Se guardi troppo a lungo nell'abisso, poi l'abisso vorrà guardare dentro di te. (F. Nietzsche)

  7. #7
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    Exclamation Rif: LIBANO: MORTO L’AYATOLLAH FADLALLAH

    Col Nome d’Iddio Clemente e Misericordioso

    انا لله و انا الیه راجعون
    “In verità apparteniamo a Dio e a Lui ritorneremo” (Sacro Corano)

    L’Associazione Islamica Imam Mahdi (A) ed il Centro italo-arabo “Assadakah” informano che domani martedì 6 luglio, alle ore 20.00, presso il Centro Islamico Imam Mahdi di Roma (Via Gualdo Tadino n. 17) si terrà una cerimonia in memoria dell’Ayatullah Seyyed Muhammad Husayn Fadlallah, deceduto ieri domenica 4 luglio a Beirut.

    L’Ayatullah Seyyed Fadlallah, giurisperito, filosofo, teologo, poeta, autore di libri ed opere tradotte in decine di lingue, impegnato in prima linea nella difesa degli oppressi e nella lotta contro l’occupazione e l’imperialismo, era riconosciuto unanimemente come la principale autorità religiosa islamica sciita del Libano.

    Martedi, ore 20.00, Centro Islamico Imam Mahdi: Via Gualdo Tadino n. 17 (Zona Tuscolana).

    A pochi minuti dalla Stazione Metro “Furio Camillo” e dalla Stazione ferroviaria “Tuscolana”.

    Associazione Islamica Imam Mahdi::www.islamshia.org

    Centro Italo-arabo Assadakah: www.assadakah.it

  8. #8
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    Predefinito Rif: LIBANO: MORTO L’AYATOLLAH FADLALLAH

    Seyyed Nasrallah sulla morte dell'Ayatullah Fadlallah

    Al-Manar - Traduzione a cura dell'Associazione Islamica Imam Mahdi (www.islamshia. org)



    Il Segretario Generale di Hezbollah, Seyyed Hassan Nasrallah, ha espresso il proprio dolore per la morte del Grande Ayatullah Seyyed Muhammad Husayn Fadlallah, promettendo di rimanere fedele ai sacri obiettivi per i quali egli ha sacrificato la sua vita.



    "Oggi abbiamo perso un padre compassionevole, una saggia guida, una rifugio solido e un forte appoggio, sempre presente in tutte le tappe", ha detto Seyyed Nasrallah in una dichiarazione di cordoglio.



    "Seyyed Fadlallah fu tutto quanto sopra menzionato per noi e per un'intera generazione religiosa e resistente, che dalla propria infanzia ha pregato dietro di lui", ha detto Seyyed Nasrallah.


    Questo è quello che Sua Eminenza era per noi e questa intera generazione fedele che lotta e resiste dal tempo in cui eravamo giovani e pregavamo (nelle preghiere congregazionali che Fadlallah dirigeva), eravamo guidati dalle sue parole e apprendemo ai piedi del suo pulpito", ha continuato il Segretario Generale di Hezbollah.



    "Nella sua scuola egli ci insegnò a difendere i nostri argomenti con saggezza e con una predica amabile, a essere persone di dialogo con gli altri, a rifiutare la tirannia, a resistere all'occupazione, a sentire la certezza della nostra riunione con Dio Onnipotente e ad esser persone di pazienza, resistenza e determinazione, malgrado tutte le calamità, difficoltà e afflizioni alle quali dovevamo far fronte. Per noi era il maestro, l'istruttore, la conoscenza e la luce che illuminò il nostro cammino attraverso ogni fase."



    Seyyed Nasrallah ha sottolineato che "l'anima pura di Seyyed Fadlallah, il suo illustre intelletto, le sue dolci parole, il suo sorriso compassionevole e le sue ferme posizioni continueranno ad esistere dentro di noi come una guida ed una motivazione ogni volta più forte che ci spingono a continuare portando avanti il nostro duro lavoro ed il nostro jihad."


    Il Segretario Generale di Hezbollah ha concluso la sua dichiarazione con la promessa di continuare rimanendo fedeli ai sacri obiettivi per i quali Seyyed Fadlallah visse, lavorò e si sacrificò giorno e notte.


    Poco prima il vice-segretario generale di Hezbollah, Shaykh Naim Qassem, che di Seyyed Fadlallah era studente, aveva espresso le proprie condoglianze per la grande perdita costituita dalla morte del grande Ayatullah. In un'intervista con la tv "Al-Manar", Shaykh Qassem ha affermato che Seyyed Fadlallah mantenne alta la bandiera della Resistenza, verso la quale espresse il suo continuo sostegno. "Sua Eminenza fu uno dei simboli dell'unità e affrontò tutte le cospirazioni dei tiranni", disse Shaykh Qassem.



    Seyyed Fadlallah invitò sempre all'unità ed alla rimozione delle discordie tra le genti di questa nazione", disse Shaykh Qassem.



    "Non potevamo separare Seyyed Fadlallah dal lavoro della Resistenza che egli era solito seguire e sul quale chiedeva continuamente. Egli appoggiò sempre le attività della Resistenza."



    "Seyyed Fadlallah fu un grande simbolo islamico e una grande figura dell'Islam in tutti i suoi campi", ha sottolineato Shaykh Qassem.


    Hezbollah aveva nel frattempo rilasciato un comunicato (tradotto e pubblicato sul nostro sito www.islamshia. org, n.d.t.) nel quale offriva le proprie condoglianze alla famiglia di Seyyed Fadlallah, rimarcando come la nazione islamica ed il mondo intero "hanno perso un eminente sapiente musulmano che appoggiò chiaramente e valorosamente la Resistenza e gli eroici mujahidin contro il nemico sionista." Hezbollah, invitando i fedeli a partecipare in massa ai suoi funerali, che si terranno martedi 6 luglio, ha decreato tre giorni di lutto per la sua morte.

  9. #9
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    Predefinito Rif: LIBANO: MORTO L’AYATOLLAH FADLALLAH

    BIOGRAFIA DELL’AYATULLAH SEYYED FADLALLAH



    Al-Manar – Traduzione a cura dell’Associazione Islamica Imam Mahdi (www.islamshia. org)




    E’ MORTO L’AYATULLAH SEYYED FADLALLAH

    L’Ayatullah Seyyed Muhammad Husayn Fadlallah è morto domenica scorsa, 4 luglio, all’età di 75 anni, nell’ospedale Bahman nel quartiere meridionale di Beirut.

    L’Ufficio di informazione di Seyyed Fadlallah ha annunciato la sua morte in una conferenza stampa tenutasi nella Moschea al-Hassanain, a Haret Hureik, sobborgo a sud di Beirut.

    I membri della famiglia hanno quindi iniziato a ricevere le condoglianze nella stessa moschea.

    L’Ufficio ha informato, in una dichiarazione successiva, che il funerale è previsto per martedi 6 luglio, alle ore 13.30, e partirà dalla casa di Seyyed Fadlallah in Haret Hureik fino alla Moschea al-Hassanain, dove Sua Eminenza sarà sepolto.

    Seyyed Fadlallah era stato ricoverato varie volte nei mesi passati. Venerdì scorso è stato sottoposto a cure intensive e la sua salute è peggiorata rapidamente a causa di un’emorragia interna.



    BIOGRAFIA DI SEYYED FADLALLAH


    NASCITA ED INFANZIA

    Seyyed Muhammad Husayn Fadlallah nacque nella città santa di Najaf, in Iraq, il 16 novembre del 1935 (1354 dell’Egira) e venne educato da suo padre, che esercitò una grande influenza nella vita e nel pensiero di suo figlio.

    Suo padre, Seyyed Abdul Rauf Fadlallah, nacque nell’anno 1325 dell’Egira in Libano, si trasferì a Najaf e studiò con Mirza Fatah Ash-Shahid, Seyyed Abul Hassan Al-Asfahani e Seyyed Abdul Hadi al-Shirazi.

    Egli diventò un sapiente prominente ed un apprezzato insegnante. Rimase a Najaf insieme a suo fratello, Seyyed Muhammad Said, e si trasferì nel sud del Libano quando questi morì. Lì continuò i suoi studi e diventò un’autorità religiosa in grado di emettere responsi giuridici (fatawa). Era conosciuto per il suo pio ascetismo e la sua moralità. Esercitò una grande influenza su suo figlio, che beneficiò enormemente della sua presenza fino alla sua morte.


    FORMAZIONE

    Seyyed Fadlallah entrò in primo luogo in una scuola tradizionale (kuttab) per apprendere il Corano e le tecniche base di lettura e scrittura. In seguito frequentò una scuola moderna dove rimase per due anni, e completò le classi elementari del terzo e quarto grado. Seyyed Fadlallah iniziò a studiare teologia islamica in un’età molto giovane. Egli mostrava un grande interesse per tutto lo scenario culturale e letterario ell’epoca, che seguiva attraverso la lettura di riviste e periodici libanesi, egiziani e iracheni.

    Seyyed Fadlallah studiò inoltre la lingua araba, la logica, la giurisprudenza e la filosofia. Quando giunse alla seconda parte del corso di studi, studiò con un insegnante iraniano chiamato Shaykh Mujtaba al-Lankerani.


    INSEGNANTI

    Seyyed Fadlallah partecipò alle lezioni di alcuni dei sapienti e delle autorità religiose più improtanti dell’epoca, incluso il Grande Ayatullah Seyyed Abul Qassem al-Khoi, Seyyed Mohsen al-Hakim, Seyyed Mahmud Shahrudi, Shaykh Husayn Hilli e Mulla Sadra al-Qafkazi, conosciuto come Shaykh Sadra al-Badkubi.


    ATTIVITA’ ACCADEMICHE E LETTERARIE

    Quando Seyyed Fadlallah aveva soltanto dieci o undici anni con alcuni amici decise di pubblicare una rivista scritta a mano che chiamarono “Al-Adab”. Essa venne pubblicata poi con lo stesso nome (nell’anno 1380 dell’Egira) dal Jamaat al-Ulamà (Gruppo di sapienti religiosi) di Najaf. Egli era solito scrivere il secondo editoriale, che aveva il titolo di “Kalimatuna” (Il nostro messaggio) e questi articoli furono raccolti in un libro intitolato “Le nostre questioni alla luce dell’Islam”. Il primo editoriale portava la firma del martire Seyyed Muhammad Baqir al-Sadr.

    RITORNO IN LIBANO

    Dopo aver studiato per 21 anni con prominenti insegnanti della Haa (scuola tradizionale sciita) di Najaf, Seyyed Fadlallah concluse i suoi studi nell’anno 1966 (1385 dell’Egira) e tornò in Libano. Egli aveva già visitato il Libano nel 1952, dove recitò un poema che piangeva la morte di Seyyed Muhsin al-Amin.

    Nel 1966 ricevette un invito da parte di un gruppo di credenti che aveva fondato un’associazione chiamata “Usrat Ataakhi” (La Famiglia della Fratellanza) affinchè si trasferisse in Libano e vivesse con loro nell’area di Nabaa, a Beirut Est. Seyyed Fadlallah accettò, soprattutto perchè le condizioni a Najaf gli imponevano la partenza.

    In Nabaa iniziò ad organizzare seminari culturali e tenere discorsi religiosi che affrontavano anche tematiche sociali. La sua principale preoccupazione era comunque quella di continuare a sviluppare il suo lavoro accademico.

    Quando la guerra civile libanese (1975-1989) lo obbligò ad abbandonare l’area, si trasferì nel quartiere meridionale di Beirut, dove la sua priorità fu insegnare ed educare la gente di questa parte del paese, che aveva sofferto un abbandono storico. Per Seyyed Fadlallah la moschea era il luogo dove pregare, insegnare e commemorare le celebrazioni religiose, come Ashura.

    Egli iniziò presto ad insegnare i principi islamici, la giurisprudenza e l’etica a livello accademico.

    Seyyed Fadlallah fondò inoltre una scuola religiosa nel quartiere Sayyida Zainab, nella capitale siriana Damasco, dove insegnava regolarmente.

    RESISTENZA

    Seyyed Fadlallah fu un fermo combattente contro l’arroganza e per la causa della libertà. Egli appoggiò i movimenti di liberazione nazionale e rivolse i suoi sforzi nel guidare e sostenere i movimenti islamici internazionali.

    In questo contesto egli prese parte, insieme al martire Seyyed Muhammad Baqir al-Sadr, alla fondazione del movimento islamico dell’Iraq, come primo passo verso la creazione di un movimento islamico nella sfera sciita. Più tardi, alla fine degli anni settanta, annunciò il proprio appoggio alla Repubblica Islamica dell’Iran ed al nuovo movimento islamico in Libano, al quale fornì il suo aiuto con tutti i mezzi possibili per assicurarne il successo: parlando, scrivendo e difendendo le sue posizioni ovunque ne avesse l’opportunità.

    Nei suoi sermoni egli fece appello a favore della resistenza armata contro l’occupazione israeliana del Libano e della Palestina e mostrò la sua opposizione all’esitenza del regime sionista. I mass-media lo descrissero come la “guida spirituale” di Hezbollah e della Resistenza. In poco tempo diventò l’obiettivo di vari tentativi di assassinio eseguiti dai servizi segreti di Israele, USA ed altri paesi della regione.


    TENTATIVO DI ASSASSINIO

    L’8 Marzo del 1985 un’autobomba con 200 kg di esplosivo scoppiò a pochi metri dalla sua casa, nel quartiere di Bir el Abid, nella parte meridionale di Beirut. Ottanta persone rimasero martirizzate e altre 256 ferite, la maggior parte delle quali donne e bambini. L’esplosione distrusse un edificio di appartamenti di sette piani e un cinema. L’ora dell’attentato venne calcolata affinchè coincidesse con l’uscita dei fedeli dalla preghiera del venerdì. Seyyed Fadlallah rimase illeso perchè una donna lo aveva trattenuto nella moschea ponendogli alcune domande su argomenti religiosi.

    Seyyed Fadlallah accusò USA, Israele ed i loro alleati interni di essere dietro l’esplosione (il tutto è stato poi confermato dai documenti emersi negli anni, che hanno rivelato anche il ruolo dell’Arabia Saudita nell’attentato, N.d.t.).


    ATTIVITA’ SOCIALI

    Oltre alle attività accademiche e religiose, Seyyed Fadlallah si concentrò nelle attività sociali.

    La sua Associazione “Mabarrat” nacque e presto diventò uno dei pionieri e modelli in questo campo. L’associazione, che iniziò le sue attività costruendo orfanotrofi, iniziò a creare anche centri medici e sociali così come moschee.

    “Mabarrat” possiede oggi nove orfanotrofi, due ospedali, nove scuole, una scuola professionale, otto centri islamici e altri centri di informazione (per maggiori dettagli, cfr. L’articolo “I contributi dell’Ayatullah Fadlallah alla società civile ed agli oppressi”, http://www.islamshi a.org/Fad. php , n.d.t.).

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    Predefinito Rif: LIBANO: MORTO L’AYATOLLAH FADLALLAH

    La pace sia con lui.

 

 

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