estratto da articolo su:Comune, beffa da 130 euro all'ora. Il campo di calcio in comodato gratuito a un privato che lo affitta a tariffe d'oro | Il Mattino
Comune di Napoli, beffa da 130 euro all'ora. Il campo di calcio in comodato gratuito a un privato che lo affitta a tariffe d'oro

Dall'infinito mare di documenti del Patrimonio del Comune di Napoli, spesso emergono situazioni-limite, espressione di disinteresse, malgoverno gestione approssimativa. Su molte di queste situazioni sta indagando la Corte dei Conti che ha già chiesto chiarimenti agli Amministratori del passato e anche a quelli del presente; su tante altre vicende, invece, sono ancora in corso verifiche e controlli per capire cosa è accaduto, e cosa sta accadendo, nella gestione del patrimonio comunale.

La polizia municipale da più di un anno esegue controlli, verifiche, indagini serrate. Quando gli agenti della polizia municipale hanno iniziato a studiare l'incartamento del «Parco urbano attrezzato via Caldieri-via Pigna» non immaginavano quale sarebbe stata la conclusione della vicenda. Avevano tra le mani i documenti ufficiali del Comune che spiegava che su quell'area, quasi 14mila metri quadri di terreno, sarebbe sorto un parco a disposizione delle persone del Vomero e di Soccavo, un polmone verde curato e dotato di attrezzature per lo sport e per il divertimento dei bambini, con punti per fontanelle d'acqua e strutture per i giardinieri che, copiosi, avrebbero dovuto badare alla vegetazione.

L'attesa del Parco, però, è diventata infinita. E nel frattempo cosa è accaduto in quell'area di proprietà del Comune? Lo hanno appurato i vigili: la persona che, nel 2000 aveva avuto in comodato d'uso gratuito quel terreno per sei mesi, se l'era tenuto in comodato gratuito per 132 mesi e ci aveva anche realizzato una struttura sportiva ben avviata: «Allenamenti di società sportive nel pomeriggio e fitto a privati nelle ore serali», hanno scritto i vigili nel loro rapporto. Non c'è una quantificazione economica del possibile guadagno, solo il riferimento alla «richiesta di 130 euro all'ora per giocare a calcio».

Per tentare di sanare quella situazione il Comune è corso ai ripari e, dal 2011, ha anche siglato un accordo ufficiale per la concessione di quel terreno. Almeno, adesso, c'è un contratto, anche se la polizia municipale e la Corte dei Conti chiedono di sapere se, e quanto, è redditizio quel contratto, nato sulle ceneri di un parco pubblico. Sulla redditività dell'appartamento di piazzetta Cesarea numero 5, invece, le idee sono definitivamente chiare: ci sarebbe un «buco» di oltre centomila euro.

La vicenda, già nota, merita di essere raccontata perché è una storia-simbolo della gestione patrimoniale di Palazzo San Giacomo. Nel 2011 il colpo di teatro, nell'ultimo giorno della consiliatura Iervolino, Palazzo San Giacomo decide che il canone va ridotto del 90% rispetto al valore di mercato di quell'abitazione, così il debito scende a poco più di 15mila euro. Dopo un paio di mesi, però, il Comune torna sui suoi passi, lo sconto non sarà del 90% ma solo del 50%. Nel frattempo l'attrice continua a non pagare e, oggi, il debito sarebbe vicino ai centomila euro. C'è, infine, nel marasma delle carte del patrimonio, anche il caso della struttura che si occupa di trasformare i rifiuti in opere d'arte, è un atelier che ha avuto in concessione una struttura di 630 metri quadrati coperti e 1446 scoperti, il valore di mercato è stato stimato in 2.730 euro al mese, ma il Comune ha deciso che l'atelier pagherà solo il 10%, cioè 273 euro al mese. La municipale indaga per sapere se, almeno, quel dieci per cento viene pagato regolarmente.