Originariamente Scritto da
salvo.gerli
Chi si è bevuto 40 miliardi di euro
di Feltri Vittorio
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VITTIME I MERIDIONALI CI SI È BEVUTO 40 MILIARDI DI EURO
Dopo la denuncia di Tremonti, caccia ai cialtroni che
non hanno utilizzato i fondi europei messi a disposizione del nostro mezzogiorno e che hanno tradito così la fiducia dei propri concittadini.
E già sono già i primi sospettati di
Vittorio Feltri anche perchè mi accingo a scrivere dopo aver mangiato spaghetti al pomodoro, pecorino e olio d'oliva, non so, ma oggi mi sento meridionale e quindi rileggendo i giornali (anche il nostro) che riportano la sparata di
Giulio Tremonti ("
Al Sud sono cialtroni") sul mancato utilizzo dei fondi europei, SONO indignato.
Indignato non con Tremonti, ché se dice il vero c'è poco da prendersela con lui,
ma con quei farabutti di amministratori del Mezzogiorno che hanno sottratto - sottolineo sottratto -
oltre 40 miliardi di euro ai fratelli terroni. I quali ora si trovano nella spiacevole situazione di cornuti e mazziati.
Riassumo la storia per motivi di chiarezza.
Si dà il caso che la Ue abbia destinato 44 miliardi alle nostre regioni più depresse affinché possano recuperare in sei anni (2007-2013) il terreno perduto sul piano dello sviluppo rispetto alle zone più ricche d'Europa.
Sono parecchi quattrini, circa il doppio della manovra italiana in corso di approvazione.
Venerdì veniamo a sapere, per bocca del ministro dell'Economia, che quel tesoro è rimasto lì, inutilizzato, eccetto 3,6 miliardi.
Perché?
Secondo Tremonti gli amministratori meridionali sono cialtroni e non fanno gli interessi degli amministrati.
Secondo i
presunti cialtroni le cose non stanno così:
la colpa è dello Stato (di chi lo ha guidato e di chi lo guida), incapace di coordinare i progetti e la loro esecuzione.
Chi ha ragione e chi torto?
Non è stato accertato, ma lo accerterà nei prossimi giorni Il Giornale.
Che sta già indagando.
Sta di fatto che
qui ballano 40 miliardi non piovuti dal cielo ma da Bruxelles , da notare che non sono regalati:
provengono da un fondo comunitario al quale contribuisce in misura cospicua la stessa Italia.
Quaranta miliardi che dovevano servire al Mezzogiorno per risollevarsi e che i meridionali, invece, non hanno visto neppure col binocolo forse
perché le regioni, anziché pensare ai cittadini, pensano agli affari propri; e diciamo questo per essere gentili.
Domanda: dove è finito il malloppo?
Ipotesi.
Primo. Non è stato ritirato per negligenza.
Nel senso che chi doveva ritirarlo e poi dimostrare come lo avrebbe impiegato, non ha fatto nulla di tutto ciò.
Secondo. E stato ritirato, ma non lo si è investito, non sapendo che farne.
Terzo. Dopo averlo incassato, qualcuno se l'è messo in tasca o lo ha sperperato in chissà quali attività probabilmente dannose.
Comunque sia andata, è andata male.
E qui bisogna ricercare i responsabili, processarli e magari accompagnarli in galera perché è inammissibile che per quattro imbecilli tutto il popolo del Sud, oltre ad essere stato buggerato, passi per cialtrone quando, viceversa, è solo vittima di politici inetti o, peggio, criminali.Si tratta di scoprire gli «assassini».
Ai quali non si pu concedere alcuna attenuante:
nè l'incompetenza né la faciloneria né altro.
Se uno non è in grado di svolgere il ruolo impegnativo di governatore, sindaco o assessore che sia, non può brigare per ricoprirlo e poi non fare il proprio dovere, trascurando opportunità come i fondi comunitari, cioè denaro pubblico, denaro nostro, denaro di tutti.
Dopo la denuncia di Tremonti, si rende obbligatoria un'inchiesta rapida che porti all'identificazione di chiunque abbia concorso a creare lo scandalo.
Non volendo esagerare, ci accontenteremmo che certa gente fosse espulsa dai clan della politica.
La faccenda non si chiude qui.
Promettiamo ai lettori di riferirne fino alla sua conclusione.
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Il Giornale di domenica 4 luglio 2010
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