User Tag List

Pagina 7 di 25 PrimaPrima ... 67817 ... UltimaUltima
Risultati da 61 a 70 di 248
  1. #61
    Rossobruno cattivone
    Data Registrazione
    15 Dec 2009
    Località
    Morte al liberismo!
    Messaggi
    20,595
     Likes dati
    6,959
     Like avuti
    6,326
    Mentioned
    215 Post(s)
    Tagged
    20 Thread(s)

    Predefinito re: Comunismo Storico Novecentesco (da Lenin al Socialismo di Mercato)

    La rivoluzione dei garofani – Portogallo 25 aprile 1974

    Pubblicato il giugno 20, 2011 di contromaelstrom
    Anni di grande movimento quei primi anni Settanta. La rivoluzione bussava alle porte arrugginite della vecchia Europa! Stavolta un rivoluzione che vinceva. Il 25 Aprile del 1974 un movimento rivoluzionario il M.F.A. (Movimento das Forças Armadas), formato da numerosi ufficiali e soldati semplici, occupavano militarmente Lisbona e le altre principali città del Portogallo. L’iniziativa era partita dall’azione del Movimento dei Capitani, molti dei quali di formazione marxista, che trovava vasto consenso tra le truppe e tra la popolazione esasperata dal proseguimento del dominio coloniale in Africa e Asia che dissanguava le casse dello Stato. La dittatura che aveva fino a quel momento utilizzato le forze armate per opprimere il proprio popolo e quelli dei paesi occupati, vedeva ribellarsi proprio quelle forze armate. Gran parte della popolazione scendeva in strada per festeggiare la sua libertà e la sua gioia. In Aprile a Lisbona la primavera offriva molti fiori, garofani in particolare e così, a simbolo della libertà ritrovata, i cittadini di Lisbona donavano garofani rossi ai militari i quali li infilavano nelle canne dei loro fucili. Il simbolo di quella rivoluzione diveniva così il garofano nella canna del fucile. Dopo 40 anni si tornava a festeggiare il 1° Maggio con milioni di persone in piazza.

    Terminate le operazioni militari e garantito l’ordine con i primi governi di salvezza nazionale, le forze armate abbandonavano ben presto la scena politica lasciando posto alla sarabanda dei partiti politici e dei governi con alleanze variabili.

    Accorsero in Portogallo moltissimi giovani provenienti dai movimenti di tutta Europa, moltissime compagne e compagni dall’Italia. Volevano vedere in diretta la rivoluzione dei garofani. Partecipavano alle assemblee che si tenevano in ogni luogo per organizzare la vita di una nuova società, venivano ascoltate e ascoltati con attenzione. Pensavano, le donne e gli uomini del Portogallo, che potessero portare dei contributi importanti, provenendo da quei movimenti che da oltre cinque anni lottavano nei paesi europei.

    La proclamazione del primo capo di governo comunista dell’Europa occidentale, Vasco Goncalves, destò stupore e preoccupazione nelle borse e nel mondo della finanza. Nei sei mesi di governo, Goncalves riuscì a restituire le terre ai contadini espropriandole ai ricchi latifondisti, finanziatori del regime fascista, a nazionalizzare i servizi e le risorse fondamentali del paese, sottraendole alle multinazionali. Ma la parabola fu breve.

    Cominciò una dura lotta di classe. Le classi possidenti, la borghesia capitalista, dopo un periodo di sbandamento, abbandonato il sogno del ritorno del regime fascista si riciclò nella democrazia, cercando di mantenere inalterato il proprio potere, chiedendo aiuto alle potenze internazionali, alle banche, alla finanza, ai potenti che esercitarono tutte le pressioni interne e internazionali, Usa in testa. La borghesia minacciava di portare i capitali all’estero e di dissanguare il paese, molte fabbriche cominciavano a chiudere, la crisi economica era lo spauracchio agitato di fronte alla popolazione già affamata, se avesse scelto il socialismo. Anche la chiesa, dopo essere stata un sostegno fondamentale della dittatura fascista, ora si imbellettava di democrazia per mantenere il potere. Cominciavano azioni dinamitarde dei gruppi controrivoluzionari.

    Un altro insegnamento, dopo quello del Cile. Cambiare regime politico è, a volte, possibile, ma cambiare l’ordine capitalistico è molto, molto più difficile. Per mantenere quell’ordine le classi possidenti usano la violenza militare, ma quando non possono usarla, come in Portogallo, fanno uso della violenza economica col massimo di ferocia. Non tentennano nel decidere di affamare milioni di persone per mantenere l’ordine proprietario. I capitalisti, si che sono umanitari, non sono violenti come quelli che avrebbero dovuto, e non l’hanno fatto, metterli in condizioni di non nuocere.

    La sinistra rivoluzionaria portoghese, da parte sua, si dimostrò incapace di costruire un percorso di transizione in grado di preparare il terreno per un potere proletario. Il Pc portoghese, di osservanza sovietica, voleva semplicemente andare al governo e fare le nazionalizzazioni di molte imprese private, a colpi di decreti governativi. La vecchia idea di instaurare il socialismo dall’alto per via governativa, ancora una volta si dimostrò fallimentare. Difatti non durò più di qualche mese, nonostante il grande consenso di massa di cui godeva, in quei giorni, tutta la sinistra dal Pc alle formazioni rivoluzionarie.

    Passato un anno da quel 25 aprile, sedati col ricatto economico e con la repressione i tentativi dei movimenti e della sinistra rivoluzionarie, schiacciati gli ideali di una trasformazione socialista, si riproducevano i grigi rituali della democrazia proprietaria; venivano indette le prime elezioni e formato il primo Parlamento sul modello di quelli europei.
    Di quei giorni bellissimi e straordinari per il proletariato portoghese non rimaneva quasi nulla, se non il ricordo di un’occasione perduta per cambiare la propria vita.
    Nella costituzione portoghese era stato inserito un articolo che affermava che l’obiettivo del popolo era quello di “costituire una società socialista”. L’articolo veniva abrogato dal Parlamento nel 1995.

    https://contromaelstrom.com/2011/06/...5-aprile-1974/
    Ultima modifica di LupoSciolto°; 03-06-17 alle 19:22
    Potere a chi lavora. No Nato. No Ue. No immigrazione di massa. No politically correct.

  2. #62
    Rossobruno cattivone
    Data Registrazione
    15 Dec 2009
    Località
    Morte al liberismo!
    Messaggi
    20,595
     Likes dati
    6,959
     Like avuti
    6,326
    Mentioned
    215 Post(s)
    Tagged
    20 Thread(s)

    Predefinito re: Comunismo Storico Novecentesco (da Lenin al Socialismo di Mercato)

    Questo video presenta dei tratti decisamente grotteschi...ma è da annali!

    Ultima modifica di LupoSciolto°; 03-07-17 alle 10:49
    Potere a chi lavora. No Nato. No Ue. No immigrazione di massa. No politically correct.

  3. #63
    Rossobruno cattivone
    Data Registrazione
    15 Dec 2009
    Località
    Morte al liberismo!
    Messaggi
    20,595
     Likes dati
    6,959
     Like avuti
    6,326
    Mentioned
    215 Post(s)
    Tagged
    20 Thread(s)

    Predefinito re: Comunismo Storico Novecentesco (da Lenin al Socialismo di Mercato)

    I comunisti russi, la situazione internazionale e la lotta antimperialista

    31 Maggio 2017 20:20 Comunisti oggi



    Dal rapporto presentato al 17° Congresso del Partito Comunista della Federazione Russa (PCFR) | da kprf.ru

    Traduzione dal russo di Mauro Gemma

    Del rapporto presentato al 17° Congresso del Partito Comunista della Federazione Russa (27 maggio 2017), proponiamo la parte introduttiva, dedicata all'analisi della situazione internazionale e al ruolo dei comunisti nella lotta antimperialista.

    La crisi del capitalismo: il segnale della putrefazione

    Il mondo è immerso in una profonda crisi sistemica. Questa genera instabilità e minaccia una nuova guerra mondiale. Questa è l'essenza della fase attuale del capitalismo. I vizi insiti a questo sistema hanno assunto oggi un carattere globale.

    Le crisi sono una caratteristica essenziale dell'economia capitalistica. Nel corso della sua storia il capitalismo ha attraversato molte crisi. L'attuale dura già da quasi un decennio. E' la più forte dai tempi della Grande Depressione negli Stati Uniti e non ha colpito singoli settori, ma l'intero sistema.

    L'attuale crisi è il prodotto diretto del neoliberismo. Il capitale si allontana sempre più dalla produzione materiale. Ha introdotto la revisione dell'idea di “stato sociale”. Si sbarazza dei resti della democrazia e dei diritti dell'uomo. Mantiene saldamente il proprio dominio di classe e anche di casta. Secondo il rapporto dell'associazione internazionale “Oxfam” l'uno per cento della popolazione del pianeta possiede più ricchezze del restante 99 per cento degli abitanti del pianeta.

    Dal 2000 al 2016 il numero dei miliardari è aumentato di sei volte, fino a 1.810. Allo stesso tempo più di un miliardo di abitanti della terra vive nella condizione di estrema povertà. L'arricchimento dei ricchi e l'impoverimento dei poveri sono direttamente collegati. Nel corso della recente crisi, molti negli strati più bassi sono stati rovinati, hanno perso lavoro e abitazione, mentre le banche e le corporazioni hanno ricevuto miliardi di dollari di aiuti dai governi.

    L'essenza parassitaria del capitale mondiale non scompare senza la distruzione del capitalismo. In nome del profitto l'oligarchia fa di tutto: intensifica lo sfruttamento e la speculazione finanziaria, scatena guerre e annienta interi stati.

    Il PCFR così definisce le principali caratteristiche del capitalismo contemporaneo:

    - il globalismo come la suprema fase dell'imperialismo;
    - l'aggravarsi della crisi economica globale;
    - la generale offensiva del capitale contro i diritti dei lavoratori;
    - il rafforzamento dell'aggressività dell'imperialismo, la crescita della minaccia di una grande guerra;

    il sempre più esplicito ricorso dell'oligarchia finanziaria alle forze più reazionarie.

    La realtà ha confermato la correttezza della nostra analisi.

    In primo luogo, l'imperialismo provoca in diversi paesi conflitti interni. Tra le vittime: Iraq, Libia, Siria.

    In secondo luogo, nei centri del capitalismo mondiale si incoraggia la deriva di destra. Persino la socialdemocrazia europea è passata da posizioni pacifiste a quelle aggressive-imperialistiche.

    In terzo luogo, la strada è aperta anche alle forze di destra e persino al fascismo, in prima fila in difesa del regime capitalistico.

    In Ucraina lo scenario dell'arrivo al potere dell'estrema destra si è già realizzato.

    E' stato instaurato il regime reazionario, terroristico dei nazionalisti, che ha scatenato la persecuzione dei comunisti e di tutti i dissidenti. La proclamazione delle repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk ha rappresentato la reazione naturale di milioni di persone oneste e coraggiose.

    Oggi il PCFR riafferma: “Donbass, siamo con te!”. Noi siamo per il riconoscimento delle repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk, per il loro ulteriore riavvicinamento alla Russia!

    Un evento rilevante è rappresentato dalla decisione del popolo della Crimea sulla riunificazione con la Russia. Allo stesso tempo, ciò ha dimostrato che il capitale mondiale non è disposto a tollerare i tentativi del nostro paese di difendere i propri confini e interessi. Accusando la Russia di aggressione, l'Alleanza nordatlantica ha rafforzato la militarizzazione dell'Europa Orientale. La NATO ha dislocato il proprio apparato aggressivo in Polonia, Romania e nei paesi del Baltico. L'alleanza ha anche inglobato il Montenegro.

    Si avverano le previsioni di V.I. Lenin in merito al processo di decadimento dell'imperialismo. E' più forte il legame del capitale mondiale con l'estremismo religioso. Gli USA e i loro satelliti prestano il loro sostegno a gruppi inumani per la ferocia dimostrata, quali “Jabhat Al-Nusra” e l'ISIS. Nel mese di aprile, le forze armate americane hanno quasi scatenato la guerra nella penisola di Corea.

    In America Latina il capitale prosegue la lotta contro il “Socialismo del XXI secolo”. Dietro la sua bandiera si sono sollevati Venezuela, Bolivia, Ecuador, Nicaragua. Contro di loro si sta macchinando di tutto: le sanzioni, la minaccia di invasione, il finanziamento delle attività sovversive dell'opposizione di destra. Ma in Venezuela non è possibile mettere da parte Nicolas Maduro, il successore del leggendario Ugo Chavez. Da quasi 60 anni Cuba avanza sulla strada del socialismo. Alla fine dello scorso anno il mondo ha subito una perdita dolorosa. E' scomparso Fidel Castro, il simbolo e la bandiera della lotta antimperialista. Ma il suo coraggioso esempio continua ad essere seguito dai suoi compagni e collaboratori.

    In tal modo, la situazione internazionale è caratterizzata dallo scontro tra due tendenze: l'attacco delle forze del capitale e l'intensificazione della resistenza alla loro egemonia.

    Noi siamo per un mondo migliore

    La contrapposizione alle forze dell'imperialismo si sviluppa su diverse direzioni.

    In primo luogo, un certo numero di stati respinge il percorso che impone l'ideologia del neoliberismo. I comunisti cinesi muovono verso il raggiungimento dei “due obiettivi principali”: costruire per il 100° anniversario del Partito Comunista Cinese, nel 2021, una società con un reddito medio, e per il centenario della Repubblica Popolare Cinese, e nel 2049, creare “uno stato socialista potente, prospero, democratico, civile, armonioso e moderno”. Sulla scena internazionale, Pechino opera per la pace e l'integrazione economica, offre un progetto estremamente promettente “Una cintura, una via”. Con fiducia si sviluppano Vietnam, Cuba, Laos e Repubblica Popolare Democratica della Corea. Un esempio importante viene dalla Bielorussia.

    In secondo luogo, lottano per i propri diritti milioni di lavoratori. L'anno scorso in Francia la riforma della legislazione sul lavoro ha coinvolto nella protesta centinaia di migliaia di cittadini. Contro l'offensiva del capitale si battono con energia gli abitanti del Brasile, dell'Argentina e di altri paesi.

    Va evidenziato: nelle condizioni di crisi del capitalismo cresce l'influenza sia delle forze di sinistra che di quelle di destra. In Europa acquistano popolarità le idee dell'euroscetticismo. Non sono dovuti al caso negli Stati Uniti il successo di Bernie Sanders e la vittoria di Donald Trump.

    Il PCFR è parte del movimento comunista internazionale. Noi sviluppiamo attivamente la collaborazione con i partiti fratelli, contribuiamo ad unire le forze nella lotta per gli interessi dei lavoratori, diamo un attivo contributo alla comprensione teorica della fase attuale della lotta di classe, allo sviluppo delle sue forme e metodi.

    Su nostra iniziativa si sono svolte una serie di conferenze scientifiche e “tavole rotonde”. Nel maggio 2015 il nostro partito ha tenuto un incontro delle organizzazioni internazionali democratiche, dedicato al 70° anniversario della Vittoria sul fascismo. Vi hanno partecipato: la Federazione Sindacale Mondiale, il Consiglio Mondiale della Pace, la Federazione Internazionale Democratica delle Donne, la Federazione Mondiale della Gioventù Democratica, la Federazione Internazionale degli Antifascisti e dei Combattenti della Resistenza.

    Il nostro partito partecipa attivamente agli Incontri Internazionali dei Partiti Comunisti e Operai. Nell'anno del centenario dell'Ottobre, ospiteremo il 19° di questi incontri nella città di Lenin. Abbiamo una grande responsabilità: svolgere in modo degno questo forum.

    Il Partito Comunista della Federazione Russa partecipa a seminari e conferenze internazionali, interagisce con i partiti di sinistra su base bilaterale. Sono stati sottoscritti accordi di cooperazione con i partiti comunisti della Cina e del Vietnam. E' stato siglato un accordo con il Partito del Lavoro della Corea. Con la partecipazione di L.I. Kalashnikov, K.K. Taysaev, V.N. Tetiokin e altri nostri compagni questi accordi si sono tradotti in pratica. Ogni anno delegazioni di giovani attivisti del nostro partito studiano l'esperienza delle riforme nella Repubblica Popolare della Cina. Nel settembre 2015 a Khabarovsk si è tenuto l'incontro russo-cinese “70 anni dalla comune vittoria”.

    Un grande lavoro si svolge nell'ambito dell'Unione dei Partiti Comunisti-PCUS (UPC-PCUS). L'Unione riunisce 17 partiti. Ha tenuto il suo XXXV Congresso a Minsk. Il coordinamento delle attività è particolarmente importante, tenendo conto degli attacchi che subiscono i comunisti. In diverse occasioni lo hanno sperimentato i comunisti della Georgia, della Moldavia e del Kazakhstan. Negli stati baltici, in Uzbekistan e in Turkmenia i partiti comunisti sono praticamente costretti a operare nella clandestinità. I partiti dell'UPC-PCUS sono intervenuti più volte a sostegno dei comunisti dell'Ucraina guidati da P.N. Simonenko.

    Tre anni fa è stato creato il quartier generale per la fornitura di aiuti umanitari agli abitanti delle repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk, dove le condizioni della popolazione sono messe a dura prova. Da allora sono stati inviati più di 60 convogli del PCFR con aiuto umanitario. Più di tremila bambini del Donbass sono stati ospitati nei pressi di Mosca nel complesso “Sneghiri”, dove hanno potuto recuperare le forze e la salute.

    L'unità dei partiti comunisti e operai è la chiave del successo di tutti.

    I comunisti russi, la situazione internazionale e la lotta antimperialista
    Potere a chi lavora. No Nato. No Ue. No immigrazione di massa. No politically correct.

  4. #64
    Rossobruno cattivone
    Data Registrazione
    15 Dec 2009
    Località
    Morte al liberismo!
    Messaggi
    20,595
     Likes dati
    6,959
     Like avuti
    6,326
    Mentioned
    215 Post(s)
    Tagged
    20 Thread(s)

    Predefinito re: Comunismo Storico Novecentesco (da Lenin al Socialismo di Mercato)

    Questo volevo farvelo vedere

    Potere a chi lavora. No Nato. No Ue. No immigrazione di massa. No politically correct.

  5. #65
    Rossobruno cattivone
    Data Registrazione
    15 Dec 2009
    Località
    Morte al liberismo!
    Messaggi
    20,595
     Likes dati
    6,959
     Like avuti
    6,326
    Mentioned
    215 Post(s)
    Tagged
    20 Thread(s)

    Predefinito re: Comunismo Storico Novecentesco (da Lenin al Socialismo di Mercato)

    @amaryllide @Kavalerists

    Sapete se esiste un'internazionale che si ispira all'allora fazione di Nikolaj Bucharin?
    Potere a chi lavora. No Nato. No Ue. No immigrazione di massa. No politically correct.

  6. #66
    ___La Causa del Popolo___
    Data Registrazione
    23 Nov 2011
    Località
    Sovranità politica, indipendenza economica, giustizia sociale
    Messaggi
    40,571
     Likes dati
    53,904
     Like avuti
    28,200
    Mentioned
    989 Post(s)
    Tagged
    170 Thread(s)

    Predefinito re: Comunismo Storico Novecentesco (da Lenin al Socialismo di Mercato)

    No, Lupo, che io sappia no. Di Internazionali "specifiche" conosco la Quarta, quella troskista, poi l'Internaz. Posadista, anche questa troskista di base ma poi sviluppatasi sulle teorie un po' folli, imo, di Juan Posadas; poi ci sono gli internazionalisti tout court, tipo bordighisti, luxembpurghisti ecc., e ancora gli hoxhaisti, m-l che nella loro bandiera sostituiscono Mao con Hoxha. Infine ci sarebbe una Quinta Internaz. che avrebbe voluto mettere su Chavez, se ben ricordo, poi abortita, ma Internazionali che si rifanno a Bucharin non me ne risultano.
    "L'odio per la propria Nazione è l'internazionalismo degli imbecilli"- Lenin
    "Solo i ricchi possono permettersi il lusso di non avere Patria."- Ledesma Ramos
    "O siamo un Popolo rivoluzionario o cesseremo di essere un popolo libero" - Niekisch

  7. #67
    Rossobruno cattivone
    Data Registrazione
    15 Dec 2009
    Località
    Morte al liberismo!
    Messaggi
    20,595
     Likes dati
    6,959
     Like avuti
    6,326
    Mentioned
    215 Post(s)
    Tagged
    20 Thread(s)

    Predefinito re: Comunismo Storico Novecentesco (da Lenin al Socialismo di Mercato)

    Citazione Originariamente Scritto da Kavalerists Visualizza Messaggio
    No, Lupo, che io sappia no. Di Internazionali "specifiche" conosco la Quarta, quella troskista, poi l'Internaz. Posadista, anche questa troskista di base ma poi sviluppatasi sulle teorie un po' folli, imo, di Juan Posadas; poi ci sono gli internazionalisti tout court, tipo bordighisti, luxembpurghisti ecc., e ancora gli hoxhaisti, m-l che nella loro bandiera sostituiscono Mao con Hoxha. Infine ci sarebbe una Quinta Internaz. che avrebbe voluto mettere su Chavez, se ben ricordo, poi abortita, ma Internazionali che si rifanno a Bucharin non me ne risultano.
    Capisco.
    Potere a chi lavora. No Nato. No Ue. No immigrazione di massa. No politically correct.

  8. #68
    Rossobruno cattivone
    Data Registrazione
    15 Dec 2009
    Località
    Morte al liberismo!
    Messaggi
    20,595
     Likes dati
    6,959
     Like avuti
    6,326
    Mentioned
    215 Post(s)
    Tagged
    20 Thread(s)

    Predefinito re: Comunismo Storico Novecentesco (da Lenin al Socialismo di Mercato)

    Dimenticavo i trotsko-posadisti!! gente veramente malata

    Per chi volesse approfondire

    https://it.wikipedia.org/wiki/Juan_Posadas
    Potere a chi lavora. No Nato. No Ue. No immigrazione di massa. No politically correct.

  9. #69
    Rossobruno cattivone
    Data Registrazione
    15 Dec 2009
    Località
    Morte al liberismo!
    Messaggi
    20,595
     Likes dati
    6,959
     Like avuti
    6,326
    Mentioned
    215 Post(s)
    Tagged
    20 Thread(s)

    Predefinito re: Comunismo Storico Novecentesco (da Lenin al Socialismo di Mercato)

    Intervista a D. G. Novikov (KPRF): "Siamo pronti a celebrare a dovere il centenario della Rivoluzione del 1917, un grande cambiamento per l'umanità"




    Il deputato della Duma e vice segretario del Comitato Centrale del Kprf: "Le sanzioni non hanno peggiorato i rapporti economici Usa- Russia, ma solo quelli Russia-UE"

    di Danilo Della Valle


    Nella Mosca del 1917, nella prima metà di Agosto, si organizzava nel Teatro Grande di Mosca il Consiglio di Stato con lo scopo di salvare la Russia dai bolscevichi. La stampa di "regime"era in estasi e avallava le accuse ai bolscevichi, con la sicurezza di chi sta dalla parte vincente. Intanto i bolscevichi si riunivano, si organizzavano e riuscirono a portare in piazza, a Mosca, circa 400mila persone. Il resto è storia che tutti conosciamo....una storia che questo anno compirà cento anni, in un Paese che non ha ancora deciso che ruolo attribuire a questo grande evento, in un Paese che oggi vive tante contraddizioni interne ma che svolge anche un ruolo di primaria importanza nello scacchiere internazionale. Proprio alla vigilia di questo anniversario, nella calda estate moscovita, abbiamo voluto intervistare telefonicamente il deputato della Duma e vice segretario del Comitato Centrale del Kprf, Dimitry Georghevich Novikov, il quale ci ha rilasciato alcune brevi dichiarazioni sulla situazione attuale russa, sulla rivoluzione russa e su cosa ci sarà da aspettarsi.


    La Russia negli ultimi anni ha dovuto fare i conti con le accuse di ingerenza negli affari interni di altri Stati, penso all'Ucraina ad esempio, accusa che ancora oggi perdura nei confronti del Cremlino e che ha avviato una guerra economica importante, mi riferisco alle sanzioni. Quale è la sua opinione in merito?

    Credo sia solo un pretesto usare la questione Ucraina, le sanzioni contro la Russia erano un obiettivo che andava perseguito da Usa e Ue a prescindere dalle questioni della Crimea, dell'Ucraina o, come vediamo oggi, della Siria, dove l'esercito russo opera su esplicita richiesta del governo di Damasco. Tra l'altro, le richieste di Bashar Al Assad dovrebbero vedere d'accordo tutti gli attori della comunità internazionale. La Russia è stata più volte accusata di intervenire nella politica interna di alcuni Stati, accuse a cui si aggiunge la fantomatica intromissione nella campagna elettorale negli Stati Uniti. Io credo che tutte questi attacchi hanno un solo obiettivo, quello di fare una concorrenza sleale nei confronti della Federazione Russa.





    A proposito di sanzioni, in Europa questa guerra economica non sta portando grandi frutti alla popolazione del vecchio Continente: molte aziende specializzate nell'export si trovano in difficoltà, così come, di conseguenza, i lavoratori che sono quelli che pagano il dazio maggiore. Come vive invece il problema delle sanzioni la Russia?

    In realtà le sanzioni provocate, ed ordinate ai Paesi Ue, dagli Usa contro la Russia non hanno peggiorato i rapporti economici Usa-Russia ma quelli con la Ue che erano molto più importanti. Prima il nostro interscambio con i Paesi Ue era dieci volte superiore: raggiungeva il tetto di 400-450 miliardi di dollari, mentre oggi i nostri rapporti hanno un valore notevolmente inferiore, causando la crescita della disoccupazione ed il peggioramento delle condizioni di vita dei lavoratori. Per la Russia le sanzioni, al momento, non sono assolutamente una buona cosa, danneggiano la nostra economia. Allo stesso tempo però c'è da dire che se un piccolo o medio imprenditore negli anni '90 aveva delle difficoltà causate dal mercato in entrata dall'estero, difficoltà poi peggiorata dopo l'entrata della Russia nel Wto, oggi invece da questa situazione potremmo trarne vantaggio, soprattutto nel settore agricolo.



    Il 7 Novembre 2017 sarà il centenario della Rivoluzione Socialista del 1917, un avvenimento che ha suscitato emozioni contrastanti in Russia, quale è il suo giudizio sulla Rivoluzione bolscevica e come si prepara il Kprf a ricordare questa data particolare?


    Senza dubbio la grande rivoluzione socialista d'Ottobre è stato uno degli eventi più importanti del XX secolo che ha determinato notevolmente il corso della storia cambiando il volto del pianeta. Ormai è difficile immaginare gli eventi del secolo scorso senza la Rivoluzione d'Ottobre, penso ad esempio alla crescita industriale del nostro Paese (Urss) degli anni 20-30, alla rivoluzione nel campo culturale che ha preparato il nostro Paese ad affrontare in modo eroico la Germania fascista il 22 giugno 1941 che controllava praticamente tutta l'Europa continentale. E ancora, se guardiamo allo sviluppo della scienza, il volo nello spazio, la parità nucleare e tutti gli altri eventi importanti per il nostro Paese e direi anche per il resto del mondo, possiamo constatare che le origini di tutti questi traguardi iniziano il 7 Novembre del 1917. Questo anno cade il centenario di questo grande cambiamento per l'umanità e il Kprf è l'unico partito del nostro Paese che prepara la celebrazione di questo evento dal punto di visto assolutamente positivo. Già in passato ci siamo espressi in maniera favorevole al ritorno del 7 novembre nel calendario russo come data festiva.
    Noi ci stiamo preparando già da molto tempo per questa ricorrenza, l'assemblea plenaria del comitato centrale di due anni fa già ha organizzato tutto in maniera precisa, fissando gli obiettivi per questa data. Un altro passo importante è stato fatto anche l'anno scorso quando è stato organizzato un comitato organizzativo per le celebrazioni di cui fanno parte importanti nomi della politica, della cultura, della scienza, oltre ai rappresentanti del kprf ma anche persone senza partito ma che hanno un approccio positivo verso la storia del nostro Paese e che capiscono che la Rivoluzione è stata una spinta positiva per tutto il territorio dell'Unione Sovietica. Noi abbiamo un programma abbastanza ampio per questa data, lo stiamo già realizzando, essa avrà luogo all'inzio di novembre quando organizzeremo una serie di importanti incontri internazionali prima a Leningrado (attuale San Pietroburgo), e poi, dal 5 al 7 Novembre, gli eventi più importanti si spostano a Mosca, dove aspettiamo da 350 a 400 ospiti internazionali. Ci sarà il 19° incontro internazionale dei Partiti Comunisti. Tra gli invitati ci saranno oltre ai Partiti anche la Delegazione Internazionale delle Donne, quella della Federazione Democratica dei giovani, e tanti altri ospiti. Non tutti hanno visitato la Russia e sicuramente per loro è stato preparata non solo la parte ufficiale ma anche un programma di escursioni che includono la visita dell'Aurora, ultimamente restaurata, della piazza Rossa ecc ecc. Anche Sochi infine, durante il festival della gioventù che si terrà ad Ottobre, avrà un giorno dedicato esclusivamente al centenario della rivoluzione.


    Il 2018 sarà l'anno delle elezioni Presidenziali in Russia, il kprf ha già le idee chiare sul nome del proprio candidato?

    Sicuramente sarà un anno molto importante perchè si avvicinano le elezioni. Eleggere il Presidente è molto importante perchè il suo potere è abbastanza ampio. Noi ci stiamo preparando con il Partito a queste elezioni e stiamo scegliedo il candidato Presidente. Alla fine dell'anno scorso Zyuganov, come leader del Partito, si è rivolto ai nostri alleati con una lettera aperta offrendo di nominare i candidati sulla base degli obiettivi comuni che abbiamo per la Russia, l'uscita dalla crisi economica trovando delle soluzioni percorribili. Durante l'ultimo Plenum del Partito sono stati fatti vari nomi per la candidatura del Presidente, molti ovviamente hanno nominato proprio il nome del capo del Partito (Gennady Zyuganov) vista la sua esperienza e le sue capacità politche. Lui è in grado di formulare nel modo più preciso i nostri obiettivi.

    http://www.lantidiplomatico.it/dettn...it/5496_21226/
    Potere a chi lavora. No Nato. No Ue. No immigrazione di massa. No politically correct.

  10. #70
    Rossobruno cattivone
    Data Registrazione
    15 Dec 2009
    Località
    Morte al liberismo!
    Messaggi
    20,595
     Likes dati
    6,959
     Like avuti
    6,326
    Mentioned
    215 Post(s)
    Tagged
    20 Thread(s)

    Predefinito re: Comunismo Storico Novecentesco (da Lenin al Socialismo di Mercato)

    Cina e Vietnam dimostrano l'efficacia del leninismo




    di Davide Busetto

    Si potrebbero scrivere interi volumi sul perché il leninismo andrebbe ripescato dall’oblio in cui buona parte della sinistra occidentale ha voluto cacciarlo, con sommo piacere delle destre (e non solo), ma in quest’occasione mi limiterò a riportare qualche dato che spiega più di tante parole.

    Il paese che più di tutti è cresciuto negli ultimi trent’anni è la Repubblica Popolare Cinese. Ora qui si potrebbero aprire decine e decine di discussioni sulla Cina, ma si perderebbe di vista il punto focale dell’articolo e cioè il sistema di governo e la struttura del partito. In Cina, fino a prova contraria, vi è una struttura leninista.

    Poco sotto la Cina, geograficamente parlando, vi è la Repubblica Socialista del Vietnam.
    Se la Cina è stato il paese che più di tutti è cresciuto negli ultimi trent’anni, il Vietnam, secondo importanti studi [1], sarà il paese che, in percentuale, farà registrare il maggior incremento di PIL a livello globale nei prossimi trent’anni. Anche qui vi è un partito, il Partito Comunista del Vietnam che, come il PCC in Cina, non fa mistero di aderire al marxismo-leninismo.

    A pochi mesi dal centenario della Rivoluzione d’Ottobre, possiamo tranquillamente affermare che il leninismo non è solo efficiente ma è anche vivo e vegeto.

    Cina e Vietnam dimostrano l'efficacia del leninismo - Appunti internazionali - L'Antidiplomatico
    Potere a chi lavora. No Nato. No Ue. No immigrazione di massa. No politically correct.

 

 
Pagina 7 di 25 PrimaPrima ... 67817 ... UltimaUltima

Discussioni Simili

  1. IL CONTENUTO ECONOMICO DEL SOCIALISMO MARX CONTRO LENIN
    Di Muntzer nel forum Comunismo e Comunità
    Risposte: 2
    Ultimo Messaggio: 01-09-10, 12:49
  2. Logica della storia e comunismo novecentesco
    Di Muntzer nel forum Comunismo e Comunità
    Risposte: 0
    Ultimo Messaggio: 06-04-10, 23:48
  3. Lenin e l'economia di mercato
    Di Muntzer (POL) nel forum Comunismo e Comunità
    Risposte: 1
    Ultimo Messaggio: 06-06-06, 21:44
  4. comunismo e mescolazionismo: Lenin, 1913
    Di Felix (POL) nel forum Destra Radicale
    Risposte: 10
    Ultimo Messaggio: 26-02-03, 20:44

Permessi di Scrittura

  • Tu non puoi inviare nuove discussioni
  • Tu non puoi inviare risposte
  • Tu non puoi inviare allegati
  • Tu non puoi modificare i tuoi messaggi
  •  
[Rilevato AdBlock]

Per accedere ai contenuti di questo Forum con AdBlock attivato
devi registrarti gratuitamente ed eseguire il login al Forum.

Per registrarti, disattiva temporaneamente l'AdBlock e dopo aver
fatto il login potrai riattivarlo senza problemi.

Se non ti interessa registrarti, puoi sempre accedere ai contenuti disattivando AdBlock per questo sito