Cosa avete votato nel referendum sulla acqua pubblica ?

[Desmond]

Ecco, appunto.

Io nel 2009 ero candidato sindaco per il comune nel quale allora risiedevo.
E, pensa te, quella campagna elettorale COINCISE con la raccolta firme per il referendum sull'acqua pubblica.

"Putacaso", i miei gazebi "ospitavano" i banchetti dei volontari per QUEL referendum.
Tu che dici; avrò letto?

Ah, quindi "hai letto" e hai capito che si andava a votare per "pubblicizzare l'acqua"?

E dire che l'italiano mi sembra tu lo conosca bene. Forse se ti leggessi la sentenza della Consulta 25/2011 scopriresti che l'unica volta che si è tentato di "pubblicizzare l'acqua" per via referendaria, la Consulta ha detto che non si poteva fare.

[Azael]

Quindi fondamentalmente non ci aveva capito un cazzo nemmeno l attuale premier ? E' questo che stai dicendo ?

[Desmond]

Quindi fondamentalmente non ci aveva capito un cazzo nemmeno l attuale premier ? E' questo che stai dicendo ?

Senza dubbio.

[adry571]

Alla Camera, hanno cominciato a discutere un ddl di iniziativa popolare che risale al 2007: lo presentarono i movimenti per l’acqua pubblica e in questa legislatura è stato “aggiustato” da un intergruppo parlamentare in cui figurano deputati di Pd, Sel e Movimento 5 Stelle, partiti che appoggiarono il referendum.
Federica Daga (M5S) è la prima firmataria di una legge che qualifica l’acqua come “diritto umano” e, come tale, garantisce a tutti una fornitura minima di 50 litri al giorno pagata, se serve, dalla fiscalità generale.

Il cuore del ddl è l’articolo 6: prescrive l’affidamento del servizio idrico solo a enti di diritto pubblico pienamente controllati dallo Stato (niente Spa pubblico-privato), gli enti hanno un anno per adeguarsi.
Il problema è che la legge, ora che si comincia a votare per portarla in Aula, a qualcuno non va più bene: martedì 8 marzo i resoconti di Montecitorio danno conto dell’esistenza di due emendamenti di Enrico Borghi e Piergiorgio Carrescia (deputati Pd come gli altri firmatari) che chiedono di “sopprimere” l’articolo 6, cioè il cuore della legge.

Il 9 marzo, poi, il relatore Massimiliano Manfredi (Pd) “esprime parere favorevole sugli identici emendamenti Borghi e Carrescia”. La sottosegretaria Silvia Velo, a nome del governo, “concorda”. L’esecutivo, insomma, vuole cancellare l’articolo centrale della legge, quello che invera la volontà di 26 milioni di italiani (oltre la metà degli aventi diritto).

http://www.firenzepost.it/2016/03/01...re-di-4-volte/




Stangata sulle bollette elettriche. Aumenti di 4 volte il prezzo



Una nuova stangata per i contribuenti arriverà dalle bollette elettriche se verrà approvata senza modifiche la norma contenuta nel ddl Concorrenza ora all’esame del Senato. Dal primo gennaio 2018 la fine del mercato tutelato può portare a un considerevole aumento delle bollette.
Al momento chi non ha ancora scelto il proprio fornitore sul libero mercato sta sotto l’Acquirente unico, la società pubblica che acquista elettricità per il mercato tutelato. In sostanza, fra due anni, i 25 milioni di utenti che ora sono nella fascia protetta devono per forza migrare sul libero mercato. Nella nuova versione del ddl concorrenza coloro che a quella data non hanno fatto il salto nel libero mercato verranno riforniti, per un periodo di transizione, da un “servizio di salvaguardia”. Le utenze verranno assegnate ai fornitori di energia attraverso aste, a condizioni che incentivino il passaggio al mercato libero.

[Entropia]

Tra l'altro quella campagna referendaria fu un mucchio di idiozie, una sopra l'altra.

Non mi meraviglia che la gente pensi seriamente di aver votato per l'"acqua pubblica".

Il referendum sull'acqua fa parte del circuito per schiacciare la testa dei lavoratori, degli studenti dei pensionati nel fango.
Per umiliare i deboli, per trasformare le sfortune in drammi, per ridurre tutti in servi, schiavi, adulatori e ignoranti.

[MrBojangles]

Ah, quindi "hai letto" e hai capito che si andava a votare per "pubblicizzare l'acqua"?

E dire che l'italiano mi sembra tu lo conosca bene. Forse se ti leggessi la sentenza della Consulta 25/2011 scopriresti che l'unica volta che si è tentato di "pubblicizzare l'acqua" per via referendaria, la Consulta ha detto che non si poteva fare.

E se tu leggessi QUESTA "scopriresti" che gli esiti di quel referendum hanno GIA' subito un tentativo di "sabotaggio"; che, guarda caso, è stato "disinnescato" PROPRIO dalla Consulta.

[Desmond]

E se tu leggessi QUESTA "scopriresti" che gli esiti di quel referendum hanno GIA' subito un tentativo di "sabotaggio"; che, guarda caso, è stato "disinnescato" PROPRIO dalla Consulta.

Lo sai che quella porcata, giustamente cassata dalla Consulta, non centra una sega con quanto scritto sopra?

Se vuoi mandarla in vacca come al solito basta dirlo eh, non c'è problema.

[MrBojangles]

Lo sai che quella porcata, giustamente cassata dalla Consulta, non centra una sega con quanto scritto sopra?

Se vuoi mandarla in vacca come al solito basta dirlo eh, non c'è problema.

E dove sta la differenza con questa PORCATA degli emendamenti renzusconiani?

[Desmond]

E dove sta la differenza con questa PORCATA degli emendamenti renzusconiani?

La differenza?

La differenza è che la legge del 2011, poi giustamente cassata dalla Consulta, ricopiava punto per punto la normativa appena abrogata (che prevedeva di fatto l'obbligo di dare in gara la gestione del servizio), aggiungendo, a mo' di presa per il culo, "si esclude il servizio idrico" (perché, anche se l'avevate venduto per il referendum "sull'acqua pubblica", non si trattava né di un referendum sulla proprietà del servizio e non riguardava unicamente l'acqua ma tutti i servizi locali). La proposta attuale non fa altro che confermare quanto prevedono le direttive UE in materia (ultima la 2014/23) e quanto stabilito dall'esito del referendum del 2011, stabilendo che in via prioritaria il servizio sarà dato in affidamento diretto (cioè senza gara) a società interamente pubbliche.

Mi rifiuto di credere che tu non colga la differenza tra obbligare a dare in gara il servizio e stabilire che la via prioritaria è l'affidamento diretto ad una società controllata al 100% dall'ente locale. Malafede a parte, ovviamente.

[MrBojangles]

La differenza?

La differenza è che la legge del 2011, poi giustamente cassata dalla Consulta, ricopiava punto per punto la normativa appena abrogata (che prevedeva di fatto l'obbligo di dare in gara la gestione del servizio), aggiungendo, a mo' di presa per il culo, "si esclude il servizio idrico" (perché, anche se l'avevate venduto per il referendum "sull'acqua pubblica", non si trattava né di un referendum sulla proprietà del servizio e non riguardava unicamente l'acqua ma tutti i servizi locali). La proposta attuale non fa altro che confermare quanto prevedono le direttive UE in materia (ultima la 2014/23) e quanto stabilito dall'esito del referendum del 2011, stabilendo che in via prioritaria il servizio sarà dato in affidamento diretto (cioè senza gara) a società interamente pubbliche.

Mi rifiuto di credere che tu non colga la differenza tra obbligare a dare in gara il servizio e stabilire che la via prioritaria è l'affidamento diretto ad una società controllata al 100% dall'ente locale. Malafede a parte, ovviamente.

"Ce lo chiede l'Europa" ...