te lo spiego perchè non lo avrai capito: ridere dei socialisti fa il tipo divertente se è un socialista a fare le battute o se è un socialista a riderne (infatti io sono divertente),
se un altro di un altro partito ride o sfotte allora non mica è divertente. è solo il solito gretto post-comunista, il quale per essere divertente avrebbe dovuto fare uno sfotto e saper ridere dei miti post comunisti.
il tuo intervento qui per puntualizzare è proprio da grigio funzonario ad esempio. vi disegnano così
ammesso sempre ma non concesso che i diversi piddini dietro alla pagina non sia di matrice socialista.
«Riformista è uno che sa che a sbattere la testa contro il muro si rompe la testa, non il muro! Riformista...è uno che vuole cambiare il mondo per mezzo del buonsenso, senza tagliare teste a nessuno» [Baaria]
Il programma del IV Congresso Nazionale del PSI - Salerno, 15-16-17 aprile 2016
IL PROGRAMMA DEL QUARTO CONGRESSO NAZIONALE DEL PSI
Il mio stile è vecchio...come la casa di Tiziano a Pieve di Cadore...
…bisogna uscire dall’egoismo individuale e creare una società per tutti gli italiani, e non per gli italiani più furbi, più forti o più spregiudicati. Ugo La Malfa
Mozioni e documenti per il Congresso di Salerno
Mozioni e documenti per il Congresso di Salerno | Avanti!
Il mio stile è vecchio...come la casa di Tiziano a Pieve di Cadore...
…bisogna uscire dall’egoismo individuale e creare una società per tutti gli italiani, e non per gli italiani più furbi, più forti o più spregiudicati. Ugo La Malfa
La svolta di Salerno
Il congresso del Psi è alle porte. Le assemblee provinciali sono ormai finite e sono stati eletti ovunque i delegati. Dispiace che, contrariamente al congresso di Venezia, dove le mozioni erano tre, a quello di Salerno se ne sia presentata una sola. Il confronto e la diversità delle posizioni politiche anche in un piccolo partito quale noi siamo da oltre vent’anni non solo arricchiscono il dibattito congressuale, ma sono anche utili per verificare il livello di consenso di un gruppo dirigente.
Per motivi incomprensibili, e per taluni aspetti anche inaccettabili, coloro che avevano in animo di presentare una posizione diversa sulla rottura del rapporto di collaborazione e di governo col Pd, sulla esplicita dichiarazione del voto favorevole al referendum di domenica prossima e sul no al referendum costituzionale, nonché sulla volontà di presentare una lista solo socialista alle prossime elezioni, non parteciperanno al congresso del loro partito. Nel contempo agiranno, lo dichiarano, in assoluta autonomia dal Psi convocando assemblee di sedicenti stati generali e raccordandosi anche a coloro che sono fuori dal Psi.
L’argomento sulla presunta illegittimità del congresso è senza fondamento. Non è vero che il faldone degli iscritti non sia stato messo a disposizione dei dissidenti. Non è vero che il tesseramento sia stato svolto in modo difforme da quello che tutti accettarono e sottoscrissero al momento di celebrare tutte le assemblee provinciali che sfociarono nel congresso di Venezia. Non è vero che sono stati sostituiti senza motivo taluni componenti del Consiglio nazionale. Sono stati naturalmente depennati coloro che avevano aderito ad altri partiti (Pd e Risorgimento socialista) e coloro che avevano perso la carica per la quale erano stati cooptati nell’organismo.
Eppure la mozione approvata delinea un percorso di unità dei socialisti e dei liberali in funzione della creazione di una alleanza, polo, soggetto, lista, si vedrà, che non consenta di arrendersi al Pd e alla strada già tracciata da Marco Di Lello. La svolta di Salerno dovrà essere convincente e credibile. A tutti i socialisti (pare che siano una montagna poi quando, come nel 2008, si presenta una lista socialista autonoma, si raccoglie un’inezia) vogliamo parlare il linguaggio della piena disponibilità al confronto e della ricomposizione, sia verso coloro che sono fuori dal Psi, sia verso coloro che potrei oggi definire interni-esterni. Non ci devono essere nemmeno da parte nostra chiusure e discriminazioni. La fine del berlusconismo e la crisi del Pd possono aprire nuove possibilità e se la richiesta a noi fosse quella di una maggiore autonomia e di un più spregiudicato comportamento non potremmo certo rifiutarla.
Restano per noi alcuni capisaldi. Siamo contro l’adesione al Pd, ma siamo dell’idea che una rottura dell’alleanza col Pd ci porterebbe dritti verso quella sinistra estrema che noi abbiamo sempre contestato. Siamo contro l’Italicum così com’è (io, com’è noto ai socialisti del Psi, l’ho sempre contestato), ma non possiamo preferire lo statu quo alla riforma costituzionale che elimina l’assurdo bicameralismo perfetto, anche se nessuno darà la caccia ai socialisti che al referendum voteranno in altro modo. Siamo per la modifica della legge elettorale e abbiamo presentato una proposta di legge per l’attribuzione del premio alla coalizione, anche per favorire la presentazione di una lista autonoma dal Pd e alleata con questo partito, perché sappiamo che un conto è l’autonomia, altro l’isolamento. E dunque lanciamo da Salerno un appello perché nasca un nuovo polo liberalsocialista che consenta ai socialisti uniti di aggregarsi ai radicali, agli ambientalisti riformisti, ai laici e ai cattolici non integralisti. E che parli al paese il linguaggio più credibile di una equità moderna e dei diritti civili troppo spesso disattesi.
Di tutto questo si parlerà a Salerno, senza timidezze e senza timore. Il mare di Venezia ci ha consentito di rimanere in vita. Quello di Salerno deve farci navigare verso un approdo nuovo. E se ci sarà bisogno di nuotare faticheremo insieme. Con la nostra proverbiale capacità di non mollare mai.
M. Del Bue
La svolta di Salerno | Avanti!
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…bisogna uscire dall’egoismo individuale e creare una società per tutti gli italiani, e non per gli italiani più furbi, più forti o più spregiudicati. Ugo La Malfa
cazzo il congresso, me ne ero dimenticato! meno male che ho visto questo articolo.
Benvenuti a SalernoSiamo convinti che sarà un bel congresso. E non solo per quel ritrovarsi tra compagni e amici per trascorrere una tre giorni in un posto magnifico. Ma perché si parlerà di politica come sappiamo fare noi. Con passione ed entusiasmo, perché ci unisce non solo una contingenza, ma una storia. Lo faremo senza timidezze e con idee che avranno il merito di confrontarsi senza appiattimenti. Dispiace che alcuni dirigenti del Psi, molto pochi per la verità, abbiano deciso di non partecipare. Si perderanno il calore di centinaia di delegati che convengono a Salerno a spese loro. E che meritano affetto, solidarietà e rispetto.
Sono stati delegati dagli iscritti (circa 23mila) che pagano regolarmente la tessera e costituiscono la base legittima della nostra assise. Avrei preferito che il congresso si svolgesse a mozioni, ma non è stato possibile. La scelta dei dissidenti è stata un’altra. Eppure la mozione presentata nella forma di tesi dava essa stessa la possibilità di integrazioni sui vari punti o anche di emendamenti alternativi. Non si voleva confermare il segretario e non se ne proponeva un altro. Si chiedeva solo di rinviare sine die il congresso. Questo non sarebbe stato giusto nè rispettoso del nostro statuto e delle stesse decisioni assunte dal Consiglio nazionale.
Nel mio intervento tenterò di approfondire i due punti che le tesi pongono al centro del congresso: l’unità dei socialisti italiani e l’alleanza dei liberalsocialisti. Sulla prima questione occorre riflettere sugli spazi aperti dalla crisi, e forse dalla fine, del berlusconismo e dall’altro sulla crisi di identità del Pd. Il tentativo di rimettere insieme i socialisti deve anche portare ad una nostra più marcata autonomia dal Pd, rispetto al quale non serve un patto federativo, che non ha dato frutti, ma un’alleanza politica e programmatica.
Ma è inutile lanciare sfide, davvero strumentali, di nuovo integralismo socialista. Noi non possiamo certo finire in braccio alla sinistra di opposizione perchè dovremmo tornare alla fase precedente le nostre revisioni e non possiamo pensare a nuovi esperimenti elettorali in stile 2008. Quello che servirebbe non solo a noi ma al paese è la creazione di un polo, di un soggetto, di un lista, si vedrà, che aggreghi socialisti, radicali, ambientalisti riformisti, laici e cattolici non integralisti. Una nuova prospettiva liberalsocialista potrebbe anche essere utile al Pd se si decidesse a cambiare una legge elettorale che non prevede alleanze. Se rimarrà l’Italicum tale e quale il partito dovrebbe seriamente riflettere sull’adesione alla campagna per la sua abrogazione. Di questo e di altro parleremo a Salerno. Benvenuti dunque, socialisti di tutta Italia nella provincia che recentemente ha segnalato una fortissima presenza di voti socialisti. Il sole non mancherà sul Golfo e i socialisti porteranno allegria e voglia di fare politica.
M. Del Bue
Benvenuti a Salerno | Avanti!
Il mio stile è vecchio...come la casa di Tiziano a Pieve di Cadore...
…bisogna uscire dall’egoismo individuale e creare una società per tutti gli italiani, e non per gli italiani più furbi, più forti o più spregiudicati. Ugo La Malfa
Il mio stile è vecchio...come la casa di Tiziano a Pieve di Cadore...
…bisogna uscire dall’egoismo individuale e creare una società per tutti gli italiani, e non per gli italiani più furbi, più forti o più spregiudicati. Ugo La Malfa