La Repubblica
Le forze governative siriane hanno riconquistato questa mattina la città di Palmira, infliggendo una sconfitta significativa allo Stato islamico che controllava la città nel deserto dal maggio dello scorso anno.
La soddisfazione di Assad. "La riconquista di Palmira dimostra il successo della strategia perseguita dall'esercito siriano e dai suoi alleati nella 'guerra al terrorismo'. Così il presidente siriano, Bashar al Assad, dopo che il regime ha ripreso il pieno controllo della città, in mano all'Is dal maggio 2015. Secondo Assad, si tratta di un "risultato importante".
Per le forze governative la riconquista di Palmira, che arriva dopo una campagna di tre settimane condotta dalle milizie di Assad e sostenuta da intensi attacchi aerei russi, apre gran parte del deserto orientale della Siria, che si estende al confine iracheno a sud e al cuore Stato islamico di Deir al-Zor e Raqqa a est. L'efficacia della strategia perseguita dall'esercito siriano e dai suoi alleati, ha detto ancora Assad, secondo quanto riferisce l'agenzia ufficiale Sana, è ulteriormente sottolineata dal fatto che è opposta alla coalizione a guida Usa che coinvolge oltre 60 Paesi e alla sua mancanza di serietà nel combattere il terrorismo e ai davvero piccoli risultati che ha ottenuto sin da quando è stata formata un anno e mezzo fa. II presidente russo Vladimir Putin ha telefonato ad Assad per congratularsi della vittoria. "Assad ha molto apprezzato l'aiuto delle forze aeree russe" ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, sottolineando che successi come questo sarebbero stati impossibili senza il sostegno della Russia".
Il direttore dell'Osservatorio siriano per i diritti umani Rami Abdulrahman ha detto che 400 combattenti dello Stato islamico sono morti nella città che ospita alcune delle più vaste rovine dell'impero romano. La battaglia è durata tutta la notte, da questa mattina i miliziani dello Stato islamico battono in ritirata, verso Sukhnah e Deir Ezzor. Palmira era stata da loro conquistata nel maggio del 2015 e da allora il mondo ha temuto per la sua distruzione, avviata dall'Is facendo esplodere due templi presenti nel sito, un arco trionfale e una decina di tombe antiche.
Il presidente Assad ha ricevuto una delegazione francese formata da parlamentari, intellettuali, ricercatori e giornalisti. La loro visita, ha affermato Assad, è stata l'occasione per mostrare loro la realtà in diverse città e regioni siriane, affinché abbiano una impressione di prima mano e possano lavorare per correggere politiche e concetti sbagliati e inadeguati da parte di alcuni governi, compreso quello francese, riguardo ciò che accade in Siria.