L'Intellettuale Dissidente / Esteri
Il Brasile destabilizzato e polarizzato
La portata di Lava Jeto è epocale, ma altrettanto significativa è la strumentalizzazione delle inchieste per biechi fini politici. E nuovamente da questo punto di vista grandi responsabilità gravano su un sistema informativo nettamente schierato, pronto a condizionare l’opinione pubblica attraverso servizi orientati a senso unico, destinati a fomentare ancor di più la conflittualità sociale che nel corso dei mesi si è saldata con la netta polarizzazione politica del panorama pubblico brasiliano.
L’operazione restauratrice in America Latina sta conoscendo in questi ultimi mesi una ventata di rinnovata baldanza. Prima la vittoria del candidato anti-kirchnerista Mauricio Macrì in Argentina e subito dopo la débâcle del Partito Socialista Unito Venezuelano alle elezioni di dicembre avevano avviato il processo controrivoluzionario volto a scalzare i sistemi di governo venutisi a creare nel corso di un decennio abbondante di governi ispirati all’ideologia del “socialismo del XXI secolo” in diversi paesi della regione; ora, a tentare il colpo grosso sono gli esponenti del mondo politico, mediatico e giudiziario brasiliano a tentare il colpo grosso, cercando di sfruttare il dilagare continuo dell’inchiesta Lava Jeto per arrivare non solo alla destituzione della presidentessa Dilma Rousseff ma addirittura alla condanna definitiva dell’intera esperienza governativa del Partido dos Trabalhadores (PT), iniziata nel 2003 con l’ascesa alla presidenza del suo leader storico Lùla Iniacio da Silva. Proprio Lùla è in questi giorni nell’occhio del ciclone: la convocazione quale testimone informato sui fatti nell’ambito dell’indagine sugli episodi di corruzione interni al sistema di rapporti clientelari costruitisi attorno ai vertici della compagnia petrolifera statale Petrobras e le voci di una possibile incriminazione di Lùla nell’inchiesta hanno anticipato di poche ore la sua nomina a Ministro della Casa Civil, delicatissima posizione che gli offrirà un ruolo esecutivo altamente importante nelle future politiche del governo, rendendolo responsabile della programmazione dell’azione di lungo respiro dell’esecutivo.
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