Sondaggi primarie USA: agli ebrei piacciono di più i candidati democratici
Uno scarso feeling tra gli ebrei e i candidati alle primarie repubblicane. E’ quanto emerge dall’ultimo sondaggio condotto da Gallup, che analizza l’opinione dell’elettorato ebreo relativamente ai 5 candidati rimasti ancora in corsa per le primarie dei due principali partiti.
Il preferito della corsa alla Casa Bianca è il “socialista” Bernie Sanders. Un risultato che non stupisce, in considerazione del fatto che Sanders è l’unico ebreo – sebbene “non praticante”, come da lui stesso precisato – tra i candidati che ambiscono alla successione a Barack Obama. A suo favore c’è il 60% dell’elettorato ebreo (+1% rispetto all’avversaria in campo dem, l’ex first lady Hillary Clinton), mentre il 30% la pensa in maniera opposta, con un consenso netto pari dunque al 31% (+6% rispetto alla Clinton, che registra un 35% di giudizi negativi).

Sondaggi primarie USA: ebrei e candidati GOP, scarso feeling

Minore è invece il feeling con i candidati GOP, a conferma di una tendenza di fondo dell’elettorato ebreo statunitense, che si ritiene “democratico” per il 64%, a fronte di un 29% di ebrei repubblicani.
Il preferito dei 3 candidati GOP è il governatore dell’Ohio John Kasich, che registra un +17% netto ma che – secondo Gallup – risulta anche non particolarmente conosciuto.
Molto più negativa è invece l’opinione nei confronti di Donald Trump e Ted Cruz. Il miliardario – che, paradossalmente, è ad oggi il candidato GOP che ha speso meno per la sua campagna elettorale – registra un consenso negativo netto del -48%, migliore solo del -52% registrato da Cruz.

I dati sembrano dunque bocciare sonoramente la carriera politica e la campagna elettorale dell’ultraconservatore Cruz, che fa dell’alleanza con Israele uno dei capisaldi del proprio programma verso la Casa Bianca. Ma non va meglio nemmeno a Trump, sebbene il sondaggio arrivi prima delle sue dichiarazioni all’AIPAC – la più potente lobby ebraica americana – in cui ha annunciato opposizione totale all’accordo sul nucleare iraniano e un fermo endorsement nei confronti di Israele. Dichiarazioni che hanno suscitato però sentimenti contrastanti nell’elettorato ebreo, che non dimentica l’atteggiamento ondivago mostrato nel tempo da Trump sulle vicende di Israele.
Gallup ha chiesto all’elettorato statunitense anche un’opinione in merito all’ipotesi di riconoscere Gerusalemme come capitale dello Stato di Israele e di spostarvi anche l’ambasciata USA, ora situata a Tel Aviv.

L’approvazione è timida: il 24% è favorevole, quattro punti in più rispetto a chi la pensa in maniera completamente opposta. Ma a prevalere nettamente sono coloro che non si esprimono: 56%.


Scritto da: Emanuele Vena
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