Del resto l'astensione è una opzione politica prevista per i referendum, opzione che ho già effettuato nel passato e che penso farò anche questa volta e non perché me lo consiglia il PD
Più probabile che abbia detto "gabina" anziché "cabina", ma siamo lì
'BOSSI HA SBAGLIATO' IL LEGHISTA LO TRADISCE - la Repubblica.itOvunque l' ordine di Bossi di preferire la cabina della spiaggia a quella elettorale non è stato rispettato. I numeri parlano chiaro e denunciano la rivolta.
Se non vado errata, la stessa cosa l'ha rifatta 10 anni dopo
Teniamoci stretti, che c'è vento forte.
Io sono per la chirurgia etica: bisogna rifarsi il senno.
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Ma su...
Non so per quanto riguarda la televisione, ma sicuramente sui quotidiani si è letto più e più volte.
Anche avessi ragione tu, non si capisce allora perché dovrebbero incitare all'astensione. Avrebbero molta più convenienza a non parlare proprio dell'argomento.
Teniamoci stretti, che c'è vento forte.
Io sono per la chirurgia etica: bisogna rifarsi il senno.
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Le guerre sono fatte da persone che si uccidono senza conoscersi, per gli interessi di persone che si conoscono ma non si uccidono.
(Pablo Neruda - Attribuita)
Renzi per l?astensione, Lega per il Sì Così votano i partiti sulle trivelle - Politica - iltempo
PER IL SÌ
Il fronte più ampio e bipartisan include formazioni di sinistra (L’Altra Europa con Tsipras, Possibile e il gruppo parlamentare di Sel), di centrosinistra (l’Italia dei Valori) e di destra (Lega). Per il Carroccio ha preso posizione Salvini: «Il nostro petrolio sono il mare, il paesaggio, l’ambiente e il turismo». Favorevoli anche il Movimento 5 Stelle e la Federazione dei Verdi. Per i pentastellati, si è espresso con diversi post sul blog Beppe Grillo in persona.
PER L’ASTENSIONE
Il Partito Democratico, come spesso accade racchiude al proprio interno varie anime con differenti posizioni. Nell’elenco dell’Agcom figura per l’astensione ma questa scelta ha provocato l’ennesima spaccatura. Il presidente del Pd Matteo Orfini ha parlato intanto di referendum sbagliato. I vicesegretari Lorenzo Guerini e Debora Serracchiani, hanno bollato il referendum come «inutile» senza mezzi termini: «Non riguarda le energie rinnovabili, non blocca le trivelle non tocca il nostro patrimonio culturale e ambientale». Parole duramente criticate dall’opposizione interna, che ha preso le distanze dalla linea ufficiale del Nazareno.
INDECISI
Più sfumate le posizioni di Forza Italia e Fratelli d’Italia stanno. Il partito di Berlusconi ha sostanzialmente lasciato libertà di coscienza ma a livello regionale si sono registrate alcune adesioni al sì in Abruzzo e in Emilia Romagna e in Liguria, regione tra le promotrici del referendum. Il presidente Toti ha ufficializzato recentemente la sua posizione: «Io sono per votare sì, siamo tra i promotori del referendum, riteniamo che il Governo non abbia fatto il percorso giusto di negoziato con gli enti locali che rappresentano le esigenze del territorio». Per Fratelli d’Italia Giorgia Meloni su Facebook sembra aver rotto ogni indugio con questo post: «In Italia di inutile c’è solo il loro governo servo dei poteri forti e delle lobby che vuole continuare a dare alle multinazionali petrolifere la possibilità di sfruttare il mare italiano senza nessuna scadenza».
Le guerre sono fatte da persone che si uccidono senza conoscersi, per gli interessi di persone che si conoscono ma non si uccidono.
(Pablo Neruda - Attribuita)
Referendum #Trivelle, dopo l?affare Guidi ora gli ambientalisti credono al quorum - La Stampa
petrolio. E il referendum può cambiare il modello di sviluppo energetico ed economico
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01/04/2016
emanuele bompan
Le dimissioni del Ministro dello sviluppo Economico Federica Guidi arrivano a 17 giorni esatti dal referendum sulle trivelle. Un regalo insperato per il fronte del Si, che torna a credere al raggiungimento del quorum.
Il fatto clamoroso, infatti, sbatte in prima pagina il Referendum. E il mondo ambientalista non perde tempo e coglie al balzo l’occasione. «Le dimissioni del Ministro Guidi, legate all’inchiesta Tempa Rossa, sono l’occasione per allargare un dibattito serio sul futuro energetico che vogliamo», annuncia Andrea Boraschi, di Greenpeace. E attacca: «Dobbiamo sanzionare la condotta fossile del governo e la sua sudditanza ai gruppi industriali delle energie fossili. Il 17 Aprile votate SI».
Enzo di Salvatore, del comitato NoTriv, vede lontano. «L’indagine su ENI e le dimissioni della Guidi avranno un impatto inevitabile sul referendum. Per chi dice che non c’è un collegamento con il SI, bisogna ricordare che nei sei quesiti iniziali, il quarto si occupava proprio di abrogare le procedure semplificate per le autorizzazioni alle opere strumentali allo sfruttamento degli idrocarburi». E rilancia. «L’affaire Guidi mostra che le ragioni del NO e dell’astensione non sono motivate da perdita dei posti di lavoro o di autosufficienza energetica. Celano una tutela d’interessi economici particolari».
Per Francesco Ferrante, di Green Italia, «lo scandalo svelato dalle intercettazioni telefoniche è solo episodio - un po’ volgare - che conferma l’asservimento del Ministero allo Sviluppo Economico agli interessi forti che in tema di energia sono anche quelli fossili. Sempre la stessa storia: non abbiamo una strategia energetica innovativa ma elargiamo favori ai potenti. Anche per questo è necessario “cambiare verso” per davvero, facendo prevalere al referendum del 17 aprile le ragioni del Si»
Le guerre sono fatte da persone che si uccidono senza conoscersi, per gli interessi di persone che si conoscono ma non si uccidono.
(Pablo Neruda - Attribuita)
E' stato inserito solo come soglia per evitare che chi presentasse il referendum "se la cantasse e se la suonasse" contando sulla minore diffusione delle informazioni.
Infatti nei primissimi referendum tipo aborto o divorzio NESSUNO cercò di sfruttare questo "mezzuccio" per invalidare i referendum ed all'epoca (forse non era nato) non andare era una diserzione tanto che ancora vigeva il DOVERE di partecipare alle votazioni amministrative.
Solo il cervello fino di Craxi arrivò ad appellarsi per primo all'astensione diventando in seguito il cavallo di battaglia di governi e dei vari fronti del NO che da quel momento più che la vittoria puntarono sempre più spesso sull'astensione!
Saluti