il caso Giulio Regeni

[Platone]

Secondo voi è del tutto strampalata l'ipotesi di una regia inglese dietro la vicenda? scommettere su di una rottura tra le nostre relazioni privilegiate (?) con l'Egitto per scalzarci e beccarsi lo sfruttamento dei giacimenti ad oggi in mano all'Eni

ps: mi consigliereste quale lettura sugli interessi configgenti tra italia, francia e inghilterra nel mediterraneo/medio oriente? grazie

[Armonica]

Secondo voi è del tutto strampalata l'ipotesi di una regia inglese dietro la vicenda? scommettere su di una rottura tra le nostre relazioni privilegiate (?) con l'Egitto per scalzarci e beccarsi lo sfruttamento dei giacimenti ad oggi in mano all'Eni

ps: mi consigliereste quale lettura sugli interessi configgenti tra italia, francia e inghilterra nel mediterraneo/medio oriente? grazie

Io sono sempre molto scettico riguardo ai complotti e alle regie occulte (di solito considero le regie manifeste, quelle si), però che gli anglofrancesi abbiano sempre brigato per combatterci in quelle zone è sicuramente vero.
Non sono sicuro però che potrebbero spingersi fino a questo punto.

Riguardo alle letture, a me hanno consigliato questo : Il golpe inglese - Giovanni Fasanella,Mario José Cereghino - Chiarelettere

Però non l'ho ancora letto, quindi non saprei dire se valido o meno.

[Draigo]

L'altro giorno seguivo (a mia discolpa è capitato per puro caso) Mentana in quel suo programma su la7 dove facevano parlottare un paio di giornalisti intervallando interviste varie e altre robacce da giornalismo. Tolto però tutto il nauseabondo liquame di contorno è emersa una questione interessante. Brevemente, per chi non avesse ancora approfondito il tema o non si fosse ancora interessato, il problema è questo.
Procedendo neo-scolasticamente, abbiamo un contraddittorio tra due premesse che necessita di essere rimosso. La prima premessa è che Giulio non era affatto così pericoloso per il regime da rischiare di compromettere rapporti internazionali per eliminarlo, e poi se anche il regime si fosse occupato di questo avrebbe con semplicità estrema fatto sparire il corpo e soprattutto non avrebbe così sfacciatamente fatto ritrovare i documenti: e questo sembra deporre a favore di al Sisi. La seconda invece è che se si trattasse di un omicidio commissionato da avversari egiziani della dittatura militare, per screditarla internazionalmente, allora i governanti avrebbero avuto gioco facile a dare la colpa a uno di questi, o comunque non avrebbero per nulla ostacolato le indagini, perché trovando un colpevole, ad esempio, tra i fratelli musulmani, avrebbero anche rafforzato la propria posizione. Quindi a mio avviso le soluzioni possibili per eliminare il contraddittorio sono tre: prima, rinunciare alla prima premessa e ammettere la più totale inettitudine dei servizi del governo egiziano, che hanno massacrato un tizio anonimo scordandosi di far sparire cadaveri e documenti; la seconda, il nemico è interno non all'Egitto ma alla cricca di al Sisi stesso, qualcuno di cui il dittatore non può fare a meno ma che marcia contro alcune decisioni e ha scelto la strada del ricatto (e dunque il generale si ritrova suo malgrado costretto a difenderlo) o, la terza, che il governo egiziano si sia trovato costretto a nascondere o a non indagare troppo su qualcuno che non è interno alla sua cricca ma che lo sostiene in altri modi, (leggasi internazionalmente), o che comunque avrebbe potere di disporre della sua sicurezza.