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Rosaria Vicino: “E fatemi contenta”! Questo diceva al telefono ai manager delle aziende
Redazione Gazzetta 1 aprile 2016658 Visualizzazioni
AdvertisementIn una sorta di Risiko politico lucano, l’ex sindaco di Corleto Perticara Rosaria Vicino (Pd), era un asso e anche se guidava un comune di 2500 anime, se la giocava ad armi pari con politici apparentemente più potenti di lei, come il sottosegretario alla Salute Vito De Filippo e il presidente della Regione Basilicata Marcello Pittella. La Procura di Potenza le ha dedicato 800 pagine nell’ordinanza di custodia cautelare, muovendole tredici capi d’accusa, come riporta Repubblica. Tra i vezzi dell’ex sindaca c’era quello di usare la macchina di servizio per andare al parrucchiere e quando il comandante della Polizia municipale le faceva notare che non era proprio il massimo della correttezza, lei rispondeva: “Io sono sindaco e quindi capo della polizia. Prendo la macchina e faccio quello che voglio”. A spese di altri anche l’affitto di casa sua, in particolare a carico dell’azienda che lavorava ai pozzi petroliferi del suo paese. La piccola Corleto Perticara infatti è in quel pezzo di Basilicata toccato dalle estrazioni di gas e petrolio, una manna per un paesino destinato all’estinzione e per il sindaco un ottima valvola di sfogo per i suoi piani clientelari.
Le raccomandazioni – Dura la vita dei sindaci nei piccoli comuni, con la fila fuori la porta di gente che chiede lavoro, casa e sussidi. Un fardello che la Vicino si era voluta accollare, tenendo “sotto scacco la Total” come emerge delle carte degli inquirenti. E così regalava un lavoro a tutti quelli che poteva e voleva: “Giuseppina alla mensa della scuola, Nicola, Rocco, Carla, Rocchina e Immacolata, mi raccomando. Poi: Salvatore me lo devi mettere al numero uno: tiene la terza media ma è come se fosse diplomato. È intelligente. È bravo. Per il pane devi pigliare anche da De Angelis, è un fornaio di qui. Bravo buon prezzo ed è buono”. La Vicino si sentiva come investita da una missione obbligatoria: “Perché insomma deve essere chiaro: il nostro ruolo dei sindaci è cambiato, è diventato l’ufficio di collocamento (…). E voi a me mi dovete tenere contenta”.Le vendette – Non sempre però chi ascoltava le sue richieste al telefono “la teneva contenta” e così l’ex sindaca Pd faceva capire con chi si aveva a che fare: “Ho già detto a Total: se dobbiamo stare a guardare noi, starete a guardare tutti, non esce una carta da qua! Nessuna autorizzazione, niente! Se i nostri devono stare a guardare, non vogliamo lavorare!”.