Come ho spiegato in un altro post per me l'uso del concetto di spirito maligno è strumentale, è il modo migliore che ho per descrivere l'insieme di sensazioni che ho vissute e che vivo ancora. All'inizio la chiamavo "Cosa", poi la chiamavo male. Molti dei lettori, forse anche te, possono pensare che questa cosa sia la sindrome di una patologia mentale, molte infatti delle cose che mi accadono, come ad esempio parole che escono (solitamente sottovoce) ma che non sono io a voler dire, movimenti repentini del collo, oggi per fortuna molto rari, ma all'inizio erano frequenti ed erano molto dolorosi, sindromi da paranoia, dondolamenti del corpo, stati di pessimismo universale con spinta al suicidio (Anche questi per fortuna pressocchè scomparsi), sono in gran parte riferibili a casistiche proprie di patologie come depressione bipolare, sindromi da border line e psicosi. Se per te è meglio credere che sia tutto un problema di tipo psichico fai pure, il punto è che queste reazioni sono associate al contatto con situazioni sacrali e quindi per me (Ma solo per me perché solo io ho accesso alle mie esperienze interiori) sono una prova dell'esistenza della realtà spirituale, magari non della stessa realtà spirituale di cui parlano molti preti. In questi anni mi sono trovato in profonda difficoltà ogni volte che volevo parlare con un sacerdote delle mie esperienze, la tesi di padre Amorth che tanti preti non credono nell'esistenza del diavolo secondo me è vera, la gran parte di loro si rintana dietro formule rituali e concettuali che costruiscono risposte facili e consolatorie e non vogliono affrontare ragionamenti complicati come quelli che elaboro io. Non so se ti ho dato una risposta, comunque mi sono sfogato, non mi capita spesso di avere l'opportunità di parlare di queste cose.