Zlatan si conferma il solito fuoco di paglia in Champions League.
Zlatan si conferma il solito fuoco di paglia in Champions League.
La champions resterà il più grande rimpianto della sua straordinaria carriera. Ha sempre giocato in squadre pazzesche che puntavano alla vittoria in champions. Ha vinto il campionato con tutte le maglie che ha indossato... Ma la champions è andata anche per quest'anno.
Stramaccioni aveva vinto la Champions League per le squadre della primavera.
STI C......
12 aprile 1970: il Cagliari è Campione d'Italia
Se non ci fossero foto e immagini a fornire testimonianza, potrebbe essere una leggenda, di quelle che si tramandano oralmente in qualche antica civiltà e dove è difficile fissare i confini tra sogno, realtà, verità e mito. E invece è successo per davvero: il 12 aprile 1970 il Cagliari, battendo 2-0 il Bari all'Amsicora, è diventato Campione d'Italia. Era la 28° giornata, mancavano due partite alla fine del torneo. Un dominio indiscutibile, dall'inizio alla fine, un cammino regolare, un percorso netto, ai danni di squadre come l'Inter di Mazzola e Suarez, il Milan di Rocco e Rivera, la Juventus di Anastasi e Furino. Una vittoria che, al di là della retorica, travalicava il significato puramente sportivo per assumere un'importanza sociale. Ha scritto Gianni Brera che lo scudetto ha finalmente completato l'Unità d'Italia, annettendo la Sardegna, isola negletta, oggetto di lazzi al limite del razzismo, al resto del paese. Nessuno voleva metterci piede, sbarcare qui era una punizione. E anche alcuni giocatori, grandi protagonisti di un successo storico, avevano interpretato il trasferimento dalle squadre del Nord come una punizione. Salvo poi stabilirsi nell'Isola e non andarsene più una volta appese le scarpe al chiodo. E chi non l'ha fatto se ne pente ancora oggi.
Di questa vittoria si è scritto e detto tutto, eppure gli spunti di discussione sono ancora infiniti. E' uno scudetto eterno, è come se la festa non fosse mai terminata. Chi l'ha vissuta, si sente il cuore danzare all'idea; chi ne ha sentito soltanto parlare, gonfia il petto per l'orgoglio. Era una grande squadra, con in testa Gigi Riva, capocannoniere con 21 gol, ma gli altri si chiamavano Domenghini, Albertosi, Greatti, Gori. In panchina Manlio Scopigno, il Filosofo capace di perdere le staffe (squalificato sin quasi la fine del campionato per avere suggerito ad un guardalinee un utilizzo improprio della sua bandierina dopo una partita a Bari) e sciogliersi in umane lacrime negli spogliatoi una volta compiuta l'impresa. Piccole storie nelle storie che fanno romanzo: il dramma sportivo di Beppe Tomasini, infortunatosi al ginocchio a metà campionato e sostituito da Pierluigi Cera, centrocampista arretrato a libero; i tormenti di Gigi, alla vigilia del match decisivo con la Juventus; il protagonismo dell'arbitro Concetto Lo Bello, che in quel piovoso pomeriggio torinese fece e disfece, assegnando rigori a casaccio, così giusto per divertirsi. E ancora: la partita col Bari, seguita da un latitante in manette, acchiappato dai Carabinieri, che però non se la sentirono di privarlo della festa; l'esplosione spontanea di gioia incontenibile per le strade della città, sino all'alba e oltre; le prodezze di Reginato subentrato ad Albertosi nel finale dell'ultima gara a Torino, a protezione del record di 11 soli gol al passivo, primato ancora imbattuto nei tornei a 16 squadre; i sei rossoblù protagonisti dell'indimenticabile Mondiale messicano.
Si svegliava tutta un'Isola, che già l'anno prima avrebbe potuto festeggiare, con un pizzico di fortuna in più; e pure la stagione seguente, senza l'infortunio al Bomber che spezzò il cammino in Coppa dei Campioni. Mancano all'appello almeno altri due scudetti, ma forse un albo d'oro più ricco avrebbe tolto un minimo di fascino ed epica a questo. Dice Ricky Albertosi che il Cagliari lo scudetto non lo vincerà mai più; ma sognare è lecito. In fondo, lo dicevano anche del Leicester...
A Irina.....ah già non c'è più.
Per me il valore aggiunto che potrebbe dare un qualsiasi allenatore, anche se per assurdo venisse il più bravo e competente del mondo, è minimo.
Siamo nell'ordine dei 4, 5, 6 punti in più al massimo
Chiunque parla di Champions League si copre di ridicolo, IMHO
Presentarsi in campo con uno che ha dei ferri di stiro al posto dei piedi (Kucka) è una vergogna. Va bene che ci vogliono gli incontristi in una squadra, ma che almeno sappiano fare un passaggio decente se vuoi stare a certi livelli
Il giapponese veneziano da anni con la maglia n. 10 indossata da Rivera, Boban, Gullit, Savicevic dovrebbe solo fare harakiri piantandosi immediatamente una coltellata nel ventre come facevano i suoi antenati, è l'unico modo che ha per recuperare un minimo di dignità.
Il rinnovo a Montolivo 31enne si commenta da solo, come i milioni di Bertolacci
E' un centrocampo completamente da rifare, e il centrocampo è il cuore di qualsiasi squadra squadra.
I giornalisti che ripetono sempre le parole del pagliaccio dipingendolo ancora adesso come uno stratega dovrebbero andarsi a nascondere
Ieri ho telefonato a Radio Sportiva in diretta mentre parlava uno di questi vergognosi leccaculo senza ritegno e mi hanno chiuso il telefono in faccia, nonostante non abbia insultato nessuno. Appena qualcuno li critica se la fanno sotto dalla paura. E' bastato che dicessi che questo è un paese di merda, gestito da vecchi falliti, rincoglioniti, incapaci e delinquenti. Con l'aiuto dei loro servi, altrettanto incapaci a fare i giornalisti, che devono tutto ai culi che leccano. E che il calcio non è altro che la metafora perfetta di tutto ciò.
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