Sono un bambino nato senza braccia e gambe, oppure cieco, sordo e muto, oppure con patologie croniche che non mi permettono di abbandonare il mio letto. Non posso mangiare o bere da solo, non posso andare in bagno da solo, non posso cambiarmi da solo.
Non ho mai giocato con i miei coetanei, non ho mai corso su un prato, non sono mai salito su una altalena, non sono mai andato al mare con i miei genitori.
Quando ha saputo dei miei problemi mia madre pensava di interrompere la gravidanza.
Sarebbe stato meglio? Sarebbe stato peggio?
Non lo so, qualcun altro ha deciso per me.
Spesso vengono a trovarmi i miei cugini e qualche amico di famiglia, ma colui che ha deciso per me non l'ho mai visto.
Sono un bambino nato da una ragazza madre.
Non ho mai saputo chi fosse mio padre, le usò violenza quando era ragazza e rimase incinta.
Non mi ha mai guardato con amore, urla sempre, soprattutto con me, ma a volte rimane giorni interi in silenzio senza proferire parola.
Anche i miei nonni ed i miei zii spesso mi guardano male, non so cosa gli abbia fatto ma non mi trattano come trattano i miei cugini.
La mamma non vuole che frequenti i miei coetanei, e questi ultimi mi guardano sempre strano, non so cosa gli abbia fatto ma non mi fanno mai giocare con loro, e quando lo fanno la mamma mi rimprovera.
Quando ha scoperto la sua gravidanza mia madre pensava di interromperla.
Sarebbe stato meglio? Sarebbe stato peggio?
Non lo so, qualcun altro ha deciso per me.
Vorrei avere un papà, vorrei avere una mamma diversa, ma soprattutto vorrei chiedere a chi ha deciso per me perché lo abbia fatto.
Ma non posso farlo, perché dopo aver deciso per me non si è mai fatto vedere.