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    Predefinito Le nuove portaerei degli USA, ‘cimiteri galleggianti’ da 15 miliardi di dollari?

    Le nuove portaerei degli USA, ‘cimiteri galleggianti’ da 15 miliardi di dollari?

    MARZO 8, 2016 LASCIA UN COMMENTO

    Sputnik 07/03/2016Nel peggiore dei casi, gli ultimi missili ipersonici della Russia potrebbero rendere le nuovissime portaerei statunitensi della classe Ford, un ‘cimitero galleggiante’, dice il giornalista e analista militare Sergej Ishenko.Entro la fine dell’anno, l’US Navy riceverà in servizio l’USS Gerald R. Ford, la nave da guerra più costosa e avanzata mai varata. Le portaerei classe Ford dovrebbero sostituire le dieci classe Nimitz, a partire dall’USS Enterprise. Analizzando la nuova nave e i suoi punti deboli, Sergej Ishenko, analista militare ed editorialista del giornale russoSvobodnaja Pressa, suggerisce che purtroppo per la Marina degli Stati Uniti, nel caso di un conflitto con la Russia, l’ultima e più grande portaerei statunitense potrebbe effettivamente essere ridotta a un cimitero galleggiante gigante. E queste non sono sue parole, ma quelle di analisti statunitensi. “La gigantesca nuova portaerei della Marina, in grado di trasportare 90 aeromobili e velivoli (come droni e l’aereo da attacco F-35 di quinta generazione), ha già ricevuto una serie di epiteti entusiasti per l’elevato livello di automazione e il costo record da 15 miliardi di dollari“, ricorda Ishenko. Allo stesso tempo però, “vari rispettati esperti militari statunitensi hanno già suggerito che potrebbe essere possibile che la portaerei super-costosa diventi un ‘super-cimitero’ per le migliaia di marinai dell’equipaggio. L’enorme nave, aspirante a diventare simbolo della potenza oceanica degli statunitensi, sarebbe obsoleta prima ancora di essere completata“. Il mese scorso, Harry J. Kazianis, analista militare e collaboratore della rivista di Washington The National Interest, l’ha detto in un articolo. “I Paesi con mezzi tecnologici, in particolare le grandi potenze come Cina e Russia, che il Pentagono considera la maggiore sfida alle forze armate degli Stati Uniti, sviluppano piattaforme per missili da crociera che possono colpire da lunga distanza e in massa da più ambiti“, notava Kazianis. “Tali armi… se accurate e utilizzate da equipaggi altamente addestrati in combinazione con mezzi per rilevare l’obiettivo sull’oceano, possono trasformare le superportaerei degli USA in miliardari cimiteri per migliaia di marinai statunitensi“. “E Harry Kazianis non è il solo a dare tale parere“, ha ricordato Ishenko. Anche il mese scorso, in un editoriale per Politico, l’ex-capitano dell’US Navy Jerry Hendrix, analista della difesa per il Centro per una nuova sicurezza americana di Washington, ha suggerito che l’età d’oro delle portaerei degli Stati Uniti si è conclusa nel momento in cui Cina e Russia introducevano sistemi missilistici costieri a lungo raggio nei loro eserciti. “Hendrix“, scrive Ishenko, “è convinto che in caso di guerra, le capacità dei missili balistici e da crociera antinave e delle forze di difesa aerea russi e cinesi costringerebbero i gruppi d’attacco delle portaerei dell’US Navy (CGS) a rimanere a centinaia o addirittura a migliaia di chilometri dalle coste del nemico, rendendo inefficaci gli attacchi con i velivoli imbarcati contro bersagli a terra. Inoltre, qualsiasi movimento dei CGS è facilmente osservabile dallo spazio, consentendo agli avversari degli Stati Uniti di posizionare le proprie contromisure in anticipo”. “L’aritmetica è semplice: la capacità d’attacco principale della contemporanea Marina degli Stati Uniti è formata dallo stormo composto da 30-40 F/A-18E/F Super Hornet. Il raggio di combattimento di questi aerei è circa 800 km. Il Super Hornet può condurre attacchi aerei contro obiettivi sulle coste nemiche solo decollando a 400 miglia nautiche dagli obiettivi“. “Tuttavia“, continua l’analista, “se il CSG dell’US Navy tentasse di attaccare, diciamo, le coste russe, difficilmente ci arriverebbe, perché lontano dall’obiettivo verrebbe attaccato dai bombardieri a lungo raggio supersonici Tu-22M3 equipaggiati con missili antinave Kh-22, progettati nel periodo sovietico specificatamente per l’uso contro le portaerei”. “Ogni Tu-22M3 può trasportare 3 di questi missili. Inoltre, i missili possono essere dotati di testata nucleare”. L’ultima versione del Kh-22, il Kh-22M/MA, ha un raggio di azione di 600 km, vola a Mach 5 e trasporta una testata di 1000 kg di RDX. “L’autonmia del velivolo è praticamente illimitata, in quanto è possibile rifornirsi in volo“, nota Ishenko. “E se per qualche miracolo il CSG degli Stati Uniti dovesse eludere il missile aerolanciato, avvicinandosi alle coste, le navi finirebbero nel campo di tiro del sistema missilistico di difesa costiera K-300P Bastion-P, equipaggiato con i missili da crociera antinave supersonici P-800 Oniks (noti nei mercati di esportazione come Jakhont), con una gittata operativa di 600 km (nella versione d’esportazione è di 120-300 km, a seconda della quota)”. “Oggi il Bastion-P viene distribuito nei pressi di Sebastopoli, Anapa, Penisola di Kola, Novaja Zemlja e isole Kurili. Vi è ragione di credere che nel prossimo futuro questi sistemi saranno schierati per il combattimento nei pressi di Kaliningrad e nella Kamchatka. Inoltre, vi sono piani per schierare il primo sistema ‘Bastion-S’, con 36 missili da crociera antinave nei silos, in Crimea entro il 2020“. Tra le caratteristiche principali dell’Oniks vi è un profilo di volo a bassa quota (sea-skimming), che gli permette di violare le contromisure elettroniche e volare sotto il tiro nemico. Inoltre, Ishenko ricorda che il modulo d’attacco a ‘sciami’ dei missili indica che, anche se una parte viene danneggiata o distrutta, “il resto sicuramente” trova l’obiettivo. “Poi vi sono i sottomarini nucleari polivalenti russi, su cui i CGS possono imbattersi. Per esempio, il K-560 Severodvinsk, l’unità principale del Proekt 885 ‘Jasen’, trasporta 32 missili Oniks“. “Poi, naturalmente, ci sono le piccole navi lanciamissili, recentemente diventate famose per il missile da crociera Kalibr“, presenti nelle versioni antinave 3M54K e 3M54T. Infine, “vi sono i sottomarini Varshavjianka (classe Kilo) equipaggiati con la stessa arma, e il sistema di difesa costiera 3K60 ‘Bal’ armati con il missile Kh-35U“, la cui gittata massima è stata portata di recente a 300 km. “Ma anche dopo tutto questo” suggerisce Ishenko, “vi sembreranno dei giocattoli se la Russia avvierà la produzione in massa del missile ipersonico 3M22 ‘Tzirkon’. Con ogni evidenza, molti di questi missili sono già stati testati e sono in servizio. Pochi giorni fa veniva annunciato che l’incrociatore pesante a propulsione nucleare lanciamissili Admiral Nakhimov, attualmente in fase di ammodernamento nel porto di Severodvinsk, sarà dotato di questi missili entro il 2018″. “La gittata del Tzirkon rimane un segreto, ma alcuni esperti dicono che sia almeno equivalente a quella dell’Oniks. Ma la velocità della nuova arma è diverse volte più elevata, riducendo drasticamente il tempo necessario per attraversare qualsiasi difesa antiaerea navale e di conseguenza vanificare i tentativi di difendere portaerei e navi di supporto”. “Inoltre, poiché il riarmo dell’Admiral Nakhimov implica che i lanciamissili a bordo potranno, a seconda della missione, lanciare Oniks, Tzirkon o Kalibr, è logico supporre che peso e dimensioni dei missili saranno al massimo universalizzati“. Se sarà così, nota l’analista, “vorrebbe dire che l’ultimo missile da crociera ipersonico russo potrebbe anche armare i sistemi terrestri ‘Bastion’, precludendo così la possibilità ai gruppi di portaerei di avvicinarsi (alle coste della Russia) neanche per un breve periodo“.
    In ultima analisi, osserva Ishenko, “è logico supporre che questi fatti non siano un segreto per gli esperti statunitensi, i cui scritti hanno quasi ‘affondato’ la multi-miliardiara Gerald R. Ford direttamente nel cantiere. Qual è la soluzione?” Kazianis, nel suo articolo “è convinto che vi è sia la necessità urgente di sviluppare droni a lungo raggio in grado di decollare dalle portaerei. A quanto pare, la loro autonomia dovrebbe essere sufficiente per permettergli di sparare senza entrare nella gittata dei sistemi di difesa costiera russi“. “Temo che se non le daremo un sistema d’arma più costoso ma necessarie per colpire da lontano, le portaerei degli Stati Uniti assai presto raggiungeranno le corazzate nel ruolo di musei galleggianti“, osservava Kazianis. “Tuttavia, mentre l’autore si lamentava il Pentagono, per ora, non ha alcuna intenzione di creare tali UAV. In secondo luogo, chi ha promesso a Kazianis che la Russia non avrebbe contemporaneamente lavorato per aumentare la gittata dei suoi missili antinave?” conclude senza mezzi termini Ishenko.
    Tu-22M3 con i missili Kh-22
    Traduzione di Alessandro Lattanzio – SitoAurora

  2. #2
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    Predefinito Re: Le nuove portaerei degli USA, ‘cimiteri galleggianti’ da 15 miliardi di dollari?

    Mi sono tornate in mente le partite ad Harpoon quando difendevo la flotta USA durante l' attravarsata della rotta atlantica da attacchi da 300 bombardieri per volta..
    "I socialisti sono come Cristoforo Colombo: partono senza sapere dove vanno. Quando arrivano non sanno dove sono. Tutto questo con i soldi degli altri."

  3. #3
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    Predefinito Re: Le nuove portaerei degli USA, ‘cimiteri galleggianti’ da 15 miliardi di dollari?

    Citazione Originariamente Scritto da Metabo Visualizza Messaggio
    Le nuove portaerei degli USA, ‘cimiteri galleggianti’ da 15 miliardi di dollari?

    MARZO 8, 2016 LASCIA UN COMMENTO

    Sputnik 07/03/2016Nel peggiore dei casi, gli ultimi missili ipersonici della Russia potrebbero rendere le nuovissime portaerei statunitensi della classe Ford, un ‘cimitero galleggiante’, dice il giornalista e analista militare Sergej Ishenko.Entro la fine dell’anno, l’US Navy riceverà in servizio l’USS Gerald R. Ford, la nave da guerra più costosa e avanzata mai varata. Le portaerei classe Ford dovrebbero sostituire le dieci classe Nimitz, a partire dall’USS Enterprise. Analizzando la nuova nave e i suoi punti deboli, Sergej Ishenko, analista militare ed editorialista del giornale russoSvobodnaja Pressa, suggerisce che purtroppo per la Marina degli Stati Uniti, nel caso di un conflitto con la Russia, l’ultima e più grande portaerei statunitense potrebbe effettivamente essere ridotta a un cimitero galleggiante gigante. E queste non sono sue parole, ma quelle di analisti statunitensi. “La gigantesca nuova portaerei della Marina, in grado di trasportare 90 aeromobili e velivoli (come droni e l’aereo da attacco F-35 di quinta generazione), ha già ricevuto una serie di epiteti entusiasti per l’elevato livello di automazione e il costo record da 15 miliardi di dollari“, ricorda Ishenko. Allo stesso tempo però, “vari rispettati esperti militari statunitensi hanno già suggerito che potrebbe essere possibile che la portaerei super-costosa diventi un ‘super-cimitero’ per le migliaia di marinai dell’equipaggio. L’enorme nave, aspirante a diventare simbolo della potenza oceanica degli statunitensi, sarebbe obsoleta prima ancora di essere completata“. Il mese scorso, Harry J. Kazianis, analista militare e collaboratore della rivista di Washington The National Interest, l’ha detto in un articolo. “I Paesi con mezzi tecnologici, in particolare le grandi potenze come Cina e Russia, che il Pentagono considera la maggiore sfida alle forze armate degli Stati Uniti, sviluppano piattaforme per missili da crociera che possono colpire da lunga distanza e in massa da più ambiti“, notava Kazianis. “Tali armi… se accurate e utilizzate da equipaggi altamente addestrati in combinazione con mezzi per rilevare l’obiettivo sull’oceano, possono trasformare le superportaerei degli USA in miliardari cimiteri per migliaia di marinai statunitensi“. “E Harry Kazianis non è il solo a dare tale parere“, ha ricordato Ishenko. Anche il mese scorso, in un editoriale per Politico, l’ex-capitano dell’US Navy Jerry Hendrix, analista della difesa per il Centro per una nuova sicurezza americana di Washington, ha suggerito che l’età d’oro delle portaerei degli Stati Uniti si è conclusa nel momento in cui Cina e Russia introducevano sistemi missilistici costieri a lungo raggio nei loro eserciti. “Hendrix“, scrive Ishenko, “è convinto che in caso di guerra, le capacità dei missili balistici e da crociera antinave e delle forze di difesa aerea russi e cinesi costringerebbero i gruppi d’attacco delle portaerei dell’US Navy (CGS) a rimanere a centinaia o addirittura a migliaia di chilometri dalle coste del nemico, rendendo inefficaci gli attacchi con i velivoli imbarcati contro bersagli a terra. Inoltre, qualsiasi movimento dei CGS è facilmente osservabile dallo spazio, consentendo agli avversari degli Stati Uniti di posizionare le proprie contromisure in anticipo”. “L’aritmetica è semplice: la capacità d’attacco principale della contemporanea Marina degli Stati Uniti è formata dallo stormo composto da 30-40 F/A-18E/F Super Hornet. Il raggio di combattimento di questi aerei è circa 800 km. Il Super Hornet può condurre attacchi aerei contro obiettivi sulle coste nemiche solo decollando a 400 miglia nautiche dagli obiettivi“. “Tuttavia“, continua l’analista, “se il CSG dell’US Navy tentasse di attaccare, diciamo, le coste russe, difficilmente ci arriverebbe, perché lontano dall’obiettivo verrebbe attaccato dai bombardieri a lungo raggio supersonici Tu-22M3 equipaggiati con missili antinave Kh-22, progettati nel periodo sovietico specificatamente per l’uso contro le portaerei”. “Ogni Tu-22M3 può trasportare 3 di questi missili. Inoltre, i missili possono essere dotati di testata nucleare”. L’ultima versione del Kh-22, il Kh-22M/MA, ha un raggio di azione di 600 km, vola a Mach 5 e trasporta una testata di 1000 kg di RDX. “L’autonmia del velivolo è praticamente illimitata, in quanto è possibile rifornirsi in volo“, nota Ishenko. “E se per qualche miracolo il CSG degli Stati Uniti dovesse eludere il missile aerolanciato, avvicinandosi alle coste, le navi finirebbero nel campo di tiro del sistema missilistico di difesa costiera K-300P Bastion-P, equipaggiato con i missili da crociera antinave supersonici P-800 Oniks (noti nei mercati di esportazione come Jakhont), con una gittata operativa di 600 km (nella versione d’esportazione è di 120-300 km, a seconda della quota)”. “Oggi il Bastion-P viene distribuito nei pressi di Sebastopoli, Anapa, Penisola di Kola, Novaja Zemlja e isole Kurili. Vi è ragione di credere che nel prossimo futuro questi sistemi saranno schierati per il combattimento nei pressi di Kaliningrad e nella Kamchatka. Inoltre, vi sono piani per schierare il primo sistema ‘Bastion-S’, con 36 missili da crociera antinave nei silos, in Crimea entro il 2020“. Tra le caratteristiche principali dell’Oniks vi è un profilo di volo a bassa quota (sea-skimming), che gli permette di violare le contromisure elettroniche e volare sotto il tiro nemico. Inoltre, Ishenko ricorda che il modulo d’attacco a ‘sciami’ dei missili indica che, anche se una parte viene danneggiata o distrutta, “il resto sicuramente” trova l’obiettivo. “Poi vi sono i sottomarini nucleari polivalenti russi, su cui i CGS possono imbattersi. Per esempio, il K-560 Severodvinsk, l’unità principale del Proekt 885 ‘Jasen’, trasporta 32 missili Oniks“. “Poi, naturalmente, ci sono le piccole navi lanciamissili, recentemente diventate famose per il missile da crociera Kalibr“, presenti nelle versioni antinave 3M54K e 3M54T. Infine, “vi sono i sottomarini Varshavjianka (classe Kilo) equipaggiati con la stessa arma, e il sistema di difesa costiera 3K60 ‘Bal’ armati con il missile Kh-35U“, la cui gittata massima è stata portata di recente a 300 km. “Ma anche dopo tutto questo” suggerisce Ishenko, “vi sembreranno dei giocattoli se la Russia avvierà la produzione in massa del missile ipersonico 3M22 ‘Tzirkon’. Con ogni evidenza, molti di questi missili sono già stati testati e sono in servizio. Pochi giorni fa veniva annunciato che l’incrociatore pesante a propulsione nucleare lanciamissili Admiral Nakhimov, attualmente in fase di ammodernamento nel porto di Severodvinsk, sarà dotato di questi missili entro il 2018″. “La gittata del Tzirkon rimane un segreto, ma alcuni esperti dicono che sia almeno equivalente a quella dell’Oniks. Ma la velocità della nuova arma è diverse volte più elevata, riducendo drasticamente il tempo necessario per attraversare qualsiasi difesa antiaerea navale e di conseguenza vanificare i tentativi di difendere portaerei e navi di supporto”. “Inoltre, poiché il riarmo dell’Admiral Nakhimov implica che i lanciamissili a bordo potranno, a seconda della missione, lanciare Oniks, Tzirkon o Kalibr, è logico supporre che peso e dimensioni dei missili saranno al massimo universalizzati“. Se sarà così, nota l’analista, “vorrebbe dire che l’ultimo missile da crociera ipersonico russo potrebbe anche armare i sistemi terrestri ‘Bastion’, precludendo così la possibilità ai gruppi di portaerei di avvicinarsi (alle coste della Russia) neanche per un breve periodo“.
    In ultima analisi, osserva Ishenko, “è logico supporre che questi fatti non siano un segreto per gli esperti statunitensi, i cui scritti hanno quasi ‘affondato’ la multi-miliardiara Gerald R. Ford direttamente nel cantiere. Qual è la soluzione?” Kazianis, nel suo articolo “è convinto che vi è sia la necessità urgente di sviluppare droni a lungo raggio in grado di decollare dalle portaerei. A quanto pare, la loro autonomia dovrebbe essere sufficiente per permettergli di sparare senza entrare nella gittata dei sistemi di difesa costiera russi“. “Temo che se non le daremo un sistema d’arma più costoso ma necessarie per colpire da lontano, le portaerei degli Stati Uniti assai presto raggiungeranno le corazzate nel ruolo di musei galleggianti“, osservava Kazianis. “Tuttavia, mentre l’autore si lamentava il Pentagono, per ora, non ha alcuna intenzione di creare tali UAV. In secondo luogo, chi ha promesso a Kazianis che la Russia non avrebbe contemporaneamente lavorato per aumentare la gittata dei suoi missili antinave?” conclude senza mezzi termini Ishenko.
    Tu-22M3 con i missili Kh-22
    Traduzione di Alessandro Lattanzio – SitoAurora

    Avvisa quelli di SitoAurora:

    Navy Network Helps SM-6 Find, Kill Supersonic Target It Can?t See « Breaking Defense - Defense industry news, analysis and commentary
    Globalizzazione..... si grazie.

  4. #4
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    Predefinito Re: Le nuove portaerei degli USA, ‘cimiteri galleggianti’ da 15 miliardi di dollari?

    Non è che gli Stati Uniti non hanno la possibilità di intercettare o jammare missili da crociera. Specie con l'arrivo dei laser per la difesa di punto.

    Il fatto è che una portaerei non serve a vincere una guerra convenzionale contro la Russia, ma a fare a pezzi lo stato canaglia di turno.
    "Insomma se è in gamba, ti porta l'aereo così basso.. ehehehe...
    Lei dovrebbe vederlo, è uno spettacolo: un gigante come il B-52.... BHOOAAAMMM!!!!.. con i gas di scarico t'arrostisce le oche vive!!"

  5. #5
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    Predefinito Re: Le nuove portaerei degli USA, ‘cimiteri galleggianti’ da 15 miliardi di dollari?

    Non si capisce come hanno fatto a provarlo, visto che i missili nato sono tutti sub-sonici, ma ci fidiamo va...
    Saranno come i test truccati sul f35 contro i caccia russi.

  6. #6
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    Predefinito Re: Le nuove portaerei degli USA, ‘cimiteri galleggianti’ da 15 miliardi di dollari?

    Citazione Originariamente Scritto da Metabo Visualizza Messaggio
    Non si capisce come hanno fatto a provarlo, visto che i missili nato sono tutti sub-sonici, ma ci fidiamo va...
    Sarano come i test truccati sul f35 contro i caccia russi.

    Ma che siano tutti subsonici e' una vs fantasia.... il SM-6 e' del reto disegnato per abbattare anche missili balistitici in fase terminale, ovvero con notevole velocita'.

    Nel caso... :

    Explained ? Can The US Navy Shoot Down The Deadly BrahMos Missile? | Defencyclopedia

    "Sarano come i test truccati sul f35 contro i caccia russi"

    eh gia', un po' come i generali Sovietici che ci rimasero di merda dop le esaltanti performances dei loro assets nelal I GdG.... (se non hai letto cosa scrissero, fammelo sapere che te lo posto)
    Globalizzazione..... si grazie.

  7. #7
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    Predefinito Re: Le nuove portaerei degli USA, ‘cimiteri galleggianti’ da 15 miliardi di dollari?

    Considerato che dubito alquanto che il link venga aperto, l'articolo linkato e' anteriore al test effettuato, ed indica appunto il SM-6:

    "The SM-6 is however is a different case and can intercept supersoonic missiles at sea-skimming altitudes and high altitudes as well. This will be a key weapon for the US Navy to defend its fleet against missiles like the BrahMos."

    http://defencyclopedia.com/2014/12/27/explained-how-the-us-navy-can-shoot-down-the-deadly-brahmos-missile/
    Globalizzazione..... si grazie.

  8. #8
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    Predefinito Re: Le nuove portaerei degli USA, ‘cimiteri galleggianti’ da 15 miliardi di dollari?

    Citazione Originariamente Scritto da Juv Visualizza Messaggio
    Non è che gli Stati Uniti non hanno la possibilità di intercettare o jammare missili da crociera. Specie con l'arrivo dei laser per la difesa di punto.

    Il fatto è che una portaerei non serve a vincere una guerra convenzionale contro la Russia, ma a fare a pezzi lo stato canaglia di turno.

    Una portaerei serve a tante cose.

    Serve a proiettare potenza lungo gli oceani, serve a scortare convogli, serve per bombardare bersagli vicino alla costa, puo servire come base avanzata per SOF, o solo per portare soccorsi in caso di calamita.

    Questa storia della "guerra alla russia" mi sa che ha annebbiato il cervello alla gente.

    Non c'e una guerra contro la Russia. E sopratutto in caso di guerra gli aerei di una portaerei potrebbero essere utilizzati per trasportare armi nucleari e schierarsi velocemente in basi avanzate a terra.

    Gli USA non hanno bisogno di fare la guerra alla Russia. Ma semplicemente tenerli in quella steppa gelata, esclusi dai clubs che contano.

    La Russia non e' una superpotenza economica, non ha alleati veri, non ricopre un ruolo rilevante nel commercio mondiale via mare, non dispone di basi militari oltremare.

  9. #9
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    Predefinito Re: Le nuove portaerei degli USA, ‘cimiteri galleggianti’ da 15 miliardi di dollari?

    Citazione Originariamente Scritto da Metabo Visualizza Messaggio
    Non si capisce come hanno fatto a provarlo, visto che i missili nato sono tutti sub-sonici, ma ci fidiamo va...
    Saranno come i test truccati sul f35 contro i caccia russi.

    ahahahhahahhahahhahahhahahhahahahhaahhahahahhahahh ahaahahahha


    Metabo "capito tutto" come al solito.

    No, non sono tutti subsonici, infatti l'SM6 ha un motore che lo spinge a quasi mach4. Questo ad alta quota, sopra i 3mila metri tanto per capirci.

    Infatti non esistono missili che volano a mach 3 a pelo d'acqua. Non possono farlo, si spezzerebbero.

    Vai a studiare che capisce nulla di queste cose.

  10. #10
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    Predefinito Re: Le nuove portaerei degli USA, ‘cimiteri galleggianti’ da 15 miliardi di dollari?

    Questa e' la USS FORD, notare un particolare.


    The U.S. Navy?s new $13 billion aircraft carrier will dominate the seas - MarketWatch

    As expected, the CVN-78 has impressive power. The ship is powered by two Bechtel A1B nuclear reactors, each capable of producing 300 megawatts of electricity, triple that of Nimitz-class reactors. Those changes resulted in a two-thirds reduction ofwatchstanding requirements and a big decrease in required maintenance.
    With great power comes great firepower. Only half of the power-generating capability on the CVN-78 is needed to run currently planned systems, including EMALS. The CVN-78 will thus have the power reserves that the Nimitz class lacks to sport even more futuristic armaments and systems, such as free-electron lasers anddynamic armor, at some point in the future.

    In buona sostanza tra una decina di anni saranno disponibili laser e altre armi che devono essere alimentata con elettricita.

    Notizie dei russi ???

    Si "lo so, le portaerei non servono.....". Scometto che se le avesse costruite Putin, oggi avresti postato 10 articoli.

    Che macchietta, il nostro <cut>.
    Ultima modifica di Marximiliano; 10-03-16 alle 11:53

 

 
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