Prendo spunto per il titolo dal libro di Giorgio Galli Stalin: parlarne senza paura, per un topic storico-politico controverso e a rischio.
è ovvio che la P2 agisse in maniera illegale, ma i suoi obiettivi erano tutti cattivi o no?
Non tutti hanno accolto la teoria complottistica antimassonica. Tratto dalla voce Wikipedia con fonti nel testo:
Un giudizio critico estremamente drastico sulla teoria complottista, le finalità e l'origine della P2 è stato dato da Massimo Teodori, che partecipò come deputato radicale ai lavori della commissione parlamentare presieduta da Tina Anselmi, nel suo libro Complotto! Come i politici ci ingannano (2014): «sono trent'anni che si spaccia la patacca P2 come il grande complotto dietro i tanti misteri dell'Italia repubblicana»; per lui la P2 non era altro che la faccia nascosta della partitocrazia denunciata dai radicali, non una centrale di complotti.
Anche il giornalista Indro Montanelli criticò queste teorie, sostenendo che la P2 era una mera e semplice "cricca di affaristi" in stile mafioso, senza volontà né capacità di vero pericolo golpista.
Un giudizio analogo di critica al complottismo sulla P2 è quello espresso dal giornalista ed esperto di massoneria Luca Bagatin, autore del volume Universo massonico, il quale definisce la P2 come un «falso scandalo» e il Piano di Rinascita come una «lista di buoni propositi, purtroppo mai attuati (...) un programma liberale».
La loggia è stata accusata di omicidi di supporto a stragi e dittature, ma sarà vero? Tutti gli iscritti? E il programma P2, enucleato dal controllo gelliano, è davvero un programma negativo o contiene elementi liberali e modernizzanti?
Questo era il cosiddetto piano di rinascita democratica (da Wikipedia):
Generalità
- La nascita di due partiti: "l'uno, sulla sinistra (a cavallo fra PSI-PSDI-PRI-Liberali di sinistra e DC di sinistra), e l'altra sulla destra (a cavallo fra DC conservatori, liberali e democratici della Destra Nazionale)."
- Un progetto di controllo (secondo alcuni) o di lobbismo legale (secondo altri) sui mass media. Il piano prevedeva il controllo - tramite acquisizione di quote e fondazione di nuove testate - di quotidiani e la liberalizzazione delle emittenti televisive (all'epoca permesse solo a livello regionale); nonché l'abolizione del monopolio della RAI e la sua privatizzazione. L'abolizione del monopolio RAI era avvenuto prima della scoperta della loggia, con la sentenza della Corte Costituzionale del luglio 1974 che liberalizzava le trasmissioni televisive via cavo.
- Progetto Bicamerale (come sarà attuato con l'istituzione della Commissione parlamentare per le riforme costituzionali del 1997): "ripartizione di fatto, di competenze fra le due Camere (funzione politica alla CD e funzione economica al SR)".
- Riforma della magistratura: separazione delle carriere di P.M. e magistrato giudicante, responsabilità del CSM nei confronti del parlamento, da operare mediante leggi costituzionali (punto I, IV e V degli obiettivi a medio e lungo termine - vedi infra).
- Riduzione del numero dei parlamentari.
- Abolizione delle province.
- Abolizione della validità legale dei titoli di studio
Il piano prevedeva modifiche urgenti e a medio e lungo termine.
Modifiche urgenti
- la responsabilità civile (per colpa) dei magistrati;
- la normativa per l'accesso in carriera (esami psicoattitudinali preliminari).
Modifiche riguardo al governo
- la “legge sulla Presidenza del Consiglio e sui Ministeri" (Cost.art.95) per determinare competenze e numero (ridotto) dei ministri, con eliminazione o quasi dei Sottosegretari;
- riforma dell'amministrazione (relativa agli artt. 28, 97 e 98 Cost.) fondata sulla teoria dell'atto pubblico non amministrativo, sulla netta separazione della responsabilità politica da quella amministrativa (che diviene personale, attraverso l'istituzione dei Segretari Generali di Ministero) e sulla sostituzione del principio del silenzio-rifiuto con quello del silenzio-consenso;
Provvedimenti economico-sociali
- eliminazione delle festività infrasettimanali e dei relativi ponti (eccettuato il 2 giugno, il Natale, il Capodanno e Ferragosto) da riconcedere in un forfait di 7 giorni aggiuntivi alle ferie annuali di diritto;
- alleggerimento delle aliquote sui fondi aziendali destinati a riserve, ammortamenti, investimenti e garanzie, per sollecitare l'autofinanziamento premiando il reinvestimento del profitto;
- concessione di forti sgravi fiscali ai capitali stranieri per agevolare il ritorno dei capitali dall'estero.
TV e stampa
- immediata costituzione di una agenzia per il coordinamento della stampa locale (da acquisire con operazioni successive nel tempo) e della TV via cavo da impiantare a catena in modo da controllare la pubblica opinione media nel vivo del Paese.
- moltiplicazione delle reti radio e TV in nome della libertà di antenna (art. 21 della Costituzione), e la soppressione della RAI. Queste emittenti e i giornali dovevano essere coordinati da un'agenzia centrale per la stampa.
Sindacati
- ricondurre il sindacato alla sua «naturale funzione» di
il sindacato non deve fare politica. In quest'ottica occorre
« interlocutore del fenomeno produttivo in luogo di quello illegittimamente assunto di interlocutore in vista di decisioni politiche aziendali e governative »
« limitare il diritto di sciopero alle causali economiche ed assicurare comunque la libertà di lavoro »
- provvedere alla
Il primo obiettivo è collegato al tema della insufficiente delimitazione di chiari confini e della sovrapposizione di poteri, che indeboliscono lo Stato. Come esempio:
« restaurazione della libertà individuale nelle fabbriche e aziende in genere per consentire l'elezione dei consigli di fabbrica con effettive garanzie di segretezza del voto »
I due obiettivi si realizzano con due ipotesi:
« lo spostamento dei centri di potere reale del Parlamento ai sindacati e dal Governo ai padronati multinazionali con i correlativi strumenti di azione finanziaria »
- sollecitazione alla rottura di CISL e UIL e successiva unione con i sindacati autonomi;
- controllo delle correnti interne:
Lo Statuto dei lavoratori art. 17 vietava il finanziamento a sindacati di comodo. È lasciato come ultima scelta
« acquisire con strumenti finanziari di pari entità i più disponibili fra gli attuali confederali allo scopo di rovesciare i rapporti di forza all'interno dell'attuale trimurti. »
Provvedimenti a medio e lungo termine
« un fenomeno clamoroso come la costituzione di un vero sindacato che agiti la bandiera della libertà di lavoro e della tutela economica dei lavoratori »
- Ordinamento giudiziario:
- unità del Pubblico Ministero con gli altri magistrati (nell'ordinamento vigente, invece, il P.M. è distinto dai Giudici, a norma della Costituzione - articoli 107 e 112);
- riforma del Consiglio Superiore della Magistratura che deve essere responsabile verso il Parlamento (modifica costituzionale);
- riforma dell'ordinamento giudiziario per ristabilire criteri di selezione per merito delle promozioni dei magistrati, imporre limiti di età per le funzioni di accusa, separare le carriere requirente e giudicante, ridurre a giudicante la funzione pretorile.
- Ordinamento del Governo:
- modifica della Costituzione per stabilire che il Presidente del Consiglio è eletto dalla Camera all'inizio di ogni legislatura e può essere rovesciato soltanto attraverso l'elezione del successore;
- Ordinamento del Parlamento:
- nuove leggi elettorali, per la Camera, di tipo misto (uninominale e proporzionale secondo il modello tedesco) riducendo il numero dei deputati a 450 e, per il Senato, di rappresentanza di 2º grado, regionale, degli interessi economici, sociali e culturali, diminuendo a 250 il numero dei senatori ed elevando da 5 a 25 quello dei senatori a vita di nomina presidenziale, con aumento delle categorie relative (ex parlamentari - ex magistrati - ex funzionari e imprenditori pubblici - ex militari ecc.);
- preminenza della Camera dei Deputati nell'approvazione delle leggi; Senato federale delle Regioni focalizzato sulla legge di bilancio.
- Ordinamento di altri organi istituzionali:
- Corte Costituzionale: sancire l'incompatibilità successiva dei giudici a cariche elettive ed in enti pubblici; sancire il divieto di sentenze cosiddette attive (che trasformano la Corte in organo legislativo di fatto);
- abolire le province.
- Abolire tutte le provvidenze agevolative dirette a sanare i bilanci deficitari con onere del pubblico erario ed abolire il monopolio RAI.
Il ruolo della stampa:
Infine era previsto il ridimensionamento del ruolo del Presidente della Repubblica con il passaggio, tra l'altro, del comando delle Forze Armate nelle mani del Ministero dell'Interno.
« che va sollecitata al livello di giornalisti attraverso una selezione che tocchi soprattutto: Corriere della Sera, Il Giorno, Il Giornale, La Stampa, Il Resto del Carlino, Il Messaggero, Il Tempo, Roma, Il Mattino, La Gazzetta del Mezzogiorno, Il Giornale di Sicilia per i quotidiani; e per i periodici: L'Europeo, L'Espresso, Panorama, Epoca, Oggi, Gente, Famiglia Cristiana. La RAI-TV non va dimenticata. »
Insomma non sono tutte cose autoritarie.