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  1. #1
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    Predefinito Grande Draghi: lavoriamo per l'Eurozona e non per la Germania.

    Infatti Draghi e l Bce devono fare quanto conviene all'Eurozona rispettando il mandato BCE.
    Non devono fare quanto accaduto in passato negli interessi della Germania fregandosene del mandato BCE.

    Ed, a mio avviso, anche la Commissione UE dovrebbe agire allo stesso modo.
    Infatti senza le iniziative della UE sulla crescita, fregandosene degli interessi particolari per la Germania, la Bce non può nulla.

    Ad esempio la Germania non rispetta la regola sull'avanzo corrente: fa 8% contro un massimo previsto del 6%. E ciò danneggia l'economia ed anche i conti pubblici dell'Eurozona (debito/PIL e deficit/PIL). Junker non può più far finta di nulla.

    http://www.repubblica.it/economia/20...06/?ref=HREA-1



  2. #2
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    Predefinito Re: Grande Draghi: lavoriamo per l'Eurozona e non per la Germania.


  3. #3
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    Predefinito Re: Grande Draghi: lavoriamo per l'Eurozona e non per la Germania.

    Citazione Originariamente Scritto da Dav. c. G. Visualizza Messaggio
    cioè senza BCE il PIL di renzie sarebbe stato del meno 5%

  4. #4
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    Predefinito Re: Grande Draghi: lavoriamo per l'Eurozona e non per la Germania.

    Citazione Originariamente Scritto da salvatoredell'espatrio Visualizza Messaggio
    cioè senza BCE il PIL di renzie sarebbe stato del meno 5%
    Per chi lavoravano i grillini quando dicevano " a settembre 2013 non ci saranno più soldi per pagare stipendi e pensioni"?


  5. #5
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    Predefinito Re: Grande Draghi: lavoriamo per l'Eurozona e non per la Germania.

    Citazione Originariamente Scritto da Dav. c. G. Visualizza Messaggio
    Per chi lavoravano i grillini quando dicevano " a settembre 2013 non ci saranno più soldi per pagare stipendi e pensioni"?

    i soldi per pagarle nn li ha di certo rimediati il pulcinella di rignano

  6. #6
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    Predefinito Re: Grande Draghi: lavoriamo per l'Eurozona e non per la Germania.

    il vero leader dell'Europa è lui
    e la vera leader dell'anti-Europa è la Merkel

    la Merkel vorrebbe far invadere l'Europa da decine di milioni di turchi e terzi mondi e poi strozzare il credito verso i paesi euro più deboli, è l'anticrista
    PATRIMONIALE PROGRESSIVA SU IMMOBILI, DEPOSITI, PRODOTTI FINANZIARI, RENDITE E SUCCESSIONI!

  7. #7
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    Predefinito Re: Grande Draghi: lavoriamo per l'Eurozona e non per la Germania.

    Ma quando ci sono le elezioni in Germania per togliere di mezzo la culona inchiavabile e la sua cricca?
    I vincenti hanno sempre una soluzione ad ogni problema, i no(n)euro hanno sempre una scusa.

  8. #8
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    Predefinito Re: Grande Draghi: lavoriamo per l'Eurozona e non per la Germania.

    Citazione Originariamente Scritto da Robert Visualizza Messaggio
    il vero leader dell'Europa è lui
    e la vera leader dell'anti-Europa è la Merkel

    la Merkel vorrebbe far invadere l'Europa da decine di milioni di turchi e terzi mondi e poi strozzare il credito verso i paesi euro più deboli, è l'anticrista
    In Germania il problema è Schauble più della Merkel.

    Peggio ancora il partito degli xenofobi antieuro, AFD.

    Se quest'anno c'è un po' di spesa pubblica e di domanda interna in Germania (benefica per tutta l'Eurozona) lo si deve soprattutto al milione di migranti entrati nel paese nel 2015. Che la cosa piaccia o meno dal punto di vista politico.

    Mi chiedo che sarebbe accaduto in Europa nel 2016 dal punto di vista economico senza questo aumento di domanda interna e con la crisi dei paesi emergenti e del commercio mondiale.

    La Germania può e deve aumentare spesa pubblica e domanda interna a prescindere dai migranti.
    Altro che tassa Europea sulla benzina come vorrebbe Schauble!

  9. #9
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    Predefinito Re: Grande Draghi: lavoriamo per l'Eurozona e non per la Germania.

    Draghi, migranti, titoli di stato. Dietro le battaglie sui tre fronti "italiani", la Merkel si gioca la guerra interna contro i falchi del suo partito

    L'Huffington Post | Di Giuseppe Colombo


    Pubblicato: 21/04/2016 21:26 CEST Aggiornato: 21/04/2016 21:26 CEST




    Poche parole e fredde, le carte migliori e dal sapore squisitamente tedesco, per fronteggiare la controffensiva di Mario Draghi “l’italiano” alle accuse della Germania contro la Bce. La Cancelliera Angela Merkel ha rispolverato l’abito delle grandi occasioni, il rigore, per affermare che l’Eurotower è sì indipendente, ma che a Berlino si può discutere e fare valutazioni sul livello dei tassi d’interesse senza alcun timore reverenziale. Un segnale duro, che al di là della risposta a Super Mario, è emblematico della strategia che la Merkel si è di fatto trovata costretta a dover adottare per non apparire eccessivamente colomba in pasto ai falchi della sua Germania, pronti a fagocitarla e a metterla da parte in vista delle elezioni politiche del prossimo anno.
    Ora che i falchi, capitanati dal ministro delle Finanze Wolfgang Schauble, si fanno sempre più agguerriti, sfoderando attacchi concentrici contro Draghi, la Merkel non ha altra scelta che quella di apparire più tedesca dei tedeschi duri e puri, quelli cioè che vorrebbero imporre la linea del rigore in Europa. Quelli che guardano con fastidio alle politiche sull’immigrazione della Cancelleria, giudicate troppo morbide. Schauble è il volto del fronte tedesco che dalle banche alla stampa che conta, Bild in testa, picchia duro contro Draghi e le sue politiche espansive. E ora Angela deve picchiare ancora più duro contro Super Mario per vincere la sua partita più importante, quella in casa propria.
    Mario Draghi “l’italiano” para i colpi dei tedeschi e rilancia: “Abbiamo un mandato per perseguire la stabilità dei prezzi in tutta l’Eurozona e non per la sola Germania”. Merkel, granitica, non cede. Puntualizzazioni e repliche, a distanza, quelle tra il presidente della Bce e la Cancelliera tedesca, che hanno riacceso oggi un dibattito che in Europa ha sempre più il sapore di uno scontro tra Germania e Italia. A quell’italianità di Draghi che ai tedeschi non va giù si aggiungono altri due temi che vedono Roma e Berlino in pieno conflitto: il Migration Compact, cioè la proposta del governo italiano sull’immigrazione che prevede il ricorso agli eurobond, e il tetto, con annessa valutazione del rischio, per i titoli di Stato nella pancia delle banche.
    Oggi è stato il giorno delle risposte di Draghi alle critiche che sono piovute a pioggia dalla Germania sulle politiche della Bce. Il ministro delle Finanze tedesco, Wolfgang Schauble, negli scorsi giorni aveva guidato la carica contro Mario ‘l’italiano’ e la sua linea espansiva, tra i colpevoli, a suo dire, della vittoria elettorale del movimento euroscettico di destra ‘Alternativa per la Germania’. Affermazioni accompagnate da una parziale retromarcia, ma che hanno comunque lasciato il segno anche e soprattutto perché Schauble si è tirato dietro un fronte tedesco che ha usato toni durissimi contro Super Mario. Dalla Csu bavarese, alleata al governo con la Merkel, che ha parlato di “una massiccia perdita di fiducia nella credibilità della Bce” per colpa di Draghi, al tabloid ‘Bild’, capofila di quella stampa tedesca che ha chiesto a gran voce un cambio di rotta nella politica dell’Eurotower. Un’immagine su tutti: la copertina di ‘Handesblatt’ che ha ritratto Draghi con un sigaro in bocca mentre accende una banconota da 100 euro mandandola in fumo.
    Super Mario non è nuovo alle stoccate dei tedeschi, ma questa volta non ha fatto sconti. Ha rivendicato l’indipendenza della Banca centrale europea che “obbedisce alla legge, non ai politici”. Ha difeso la linea espansiva della politica monetaria di Francoforte sottolineando che dietro questa scelta c’è un consiglio direttivo della Bce che è compatto e unanime nella rotta intrapresa e oggi confermata: i tassi restano ai minimi storici e andranno forse ancora più giù almeno fino al 2017. Le parole di Draghi, nette e decise, non hanno risparmiato nessuno dei suoi critici. Del j’accuse di Schauble ha sottolineato le autosmentite del ministro tedesco che non senza una certa dose di ironia il presidente della Bce ha raccolto come “benvenute”. Alle critiche dei fondi tedeschi per i bassi rendimenti ha replicato a muso duro, ricordando che “bisogna tener presente che realizzano anche notevoli capital gain grazie ai nostri acquisti di bond”. L’ex governatore della Banca d’Italia non ha lasciato aperto nessun varco dell’attacco dei tedeschi, smentendo anche il ricorso all’helicopter money, cioè la pioggia di denaro che dalla Bce dovrebbe raggiungere direttamente i cittadini senza passare per le banche.
    La linea dura di Draghi, tuttavia, non è bastata a far rientrare le critiche dei tedeschi. La risposta a muso duro della Merkel, subito dopo la conferenza stampa del presidente della Bce, è la cartina di tornasole del fatto che la Germania non è intenzionata ad arretrare rispetto alle proprie posizioni. Un atteggiamento ostile, quello di Berlino, che oltre a Draghi ‘l’italiano’ ha nel mirino due partite importanti. Quella dell’immigrazione, innanzitutto, con il ‘niet’ dei tedeschi alla proposta del governo italiano di ricorrere a bond europei per la gestione dell’emergenza dei profughi. Un no che pesa e al quale il presidente del Consiglio italiano ha replicato sfidando la Cancelliera: “Se la Merkel e i tedeschi hanno soluzioni diverse ce le dicano”. Una partita, quella tra Italia e Germania, che oggi ha registrato un punto a favore di Roma: la lettera del presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, al premier italiano Matteo Renzi. Juncker ha condiviso la linea di Renzi anche se non è si è addentrato nel merito della questione degli eurobond, lasciando quindi la partita tra Roma e Berlino ancora aperta.
    Un altro terreno di scontro tra Italia e Germania è la proposta che i tedeschi avanzeranno nel week end alla riunione dell’Ecofin che si terrà ad Amsterdam: valutare il rischio e introdurre un tetto ai titoli di Stato posseduti dalle banche. Una misura che non piace a Roma e che vedrà il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, in prima linea per opporsi a una decisione che se assunta darebbe un colpo durissimo alle banche italiane che hanno molti bond pubblici nei loro bilanci. Uno scenario che il governo italiano vuole evitare a tutti i costi: dirà no e neppure l’apertura, seppure a determinate condizioni, che oggi ha dato il vicepresidente della Bce, Vitor Constancio, alla proposta tedesca, sembra al momento in grado di smuovere le convinzioni di Roma.

  10. #10
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    Predefinito Re: Grande Draghi: lavoriamo per l'Eurozona e non per la Germania.

    Citazione Originariamente Scritto da Robert Visualizza Messaggio
    il vero leader dell'Europa è lui
    e la vera leader dell'anti-Europa è la Merkel

    la Merkel vorrebbe far invadere l'Europa da decine di milioni di turchi e terzi mondi e poi strozzare il credito verso i paesi euro più deboli, è l'anticrista
    più soldi del monopoli per tutti
    "Quante persone ci sono in questa strada, un centinaio? Quante sono le persone intelligenti, sette, otto? Bene, io lavoro per le altre novantadue" Phineas Taylor Barnum

    UE, mondo, futuro Michio Kaku:
    https://www.youtube.com/watch?v=7NPC47qMJVg

 

 
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