Sversamento Liguria, diga cede per la pioggia
Petrolio corre verso il mare. ‘Stato di emergenza’
L’argine sul Polcevera creato per fermare greggio uscito da oleodotto Iplom. Mobilitati battelli e gommoni
IERI ALLERTA TEMPORALI. 700 TONNELLATE VERSO TIRRENO. PEGLI, CHIAZZE IN SPIAGGIA (di T. Mackinson)
La preoccupazione per le pessime previsioni meteo del presidente della Liguria, Giovanni Toti, erano motivate. Una diga di contenimento sul torrente Polcevera, creata per contenere il greggio fuoriuscito da una tubatura dell’oleodotto Iplom domenica scorsa, ha ceduto a causa dell’innalzamento del livello del corso d’acqua dovuto alle piogge. “Presumibilmente il petrolio in mare è quello che era uscito nelle prime ore dell’incidente alla Iplom” dice il sindaco di Genova Marco Doria entrando in prefettura dove è in corso un tavolo tecnico: “Le panne oceaniche di contenimento hanno retto”. Come aveva auspicato poche ore fa l’assessore comunale alla Protezione civile Gianni Crivello.
La Capitaneria: “Non altro petrolio in mare”
L’olio nero, settecento tonnellate, scivola verso la costa, ma ci sono altre due briglie di contenimento che al momento stanno arginando la corsa del greggio. Resta, tuttavia, il rischio che petrolio possa arrivare in mare perché se dovesse continuare a piovere la loro tenuta non garantirebbe lo sversamento. Per scongiurare il peggio un altro argine era stato aperto questa mattina dai tecnici per evitare che il livello d’acqua nel torrente si innalzasse ulteriormente. Allo stato però come informa la Capitaneria il cedimento della barriera “non ha determinato una maggiore fuoriuscita di greggio in mare. Anche perché a valle di tale barriera sono presenti e operanti e integri altri presidi di contenimento”.
Due navi anti-inquinamento verso la Liguria
Il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti intanto ha disposto lo spostamento dei mezzi della flotta Castalia di Livorno (Tito) e Civitavecchia (Ievoli shuttle) nel tratto di mare interessato dallo sversamento. Le due navi sono dotate di tutte le idonee attrezzature per un intervento anti-inquinamento sulle macchie di greggio e arriveranno nelle prime ore del pomeriggio per operare sotto il coordinamento dell’autorità marittima.
“Rinforzeremo le difese a mare con nuove panne, mentre la capitaneria di porto ha richiesto e ottenuto nuovi mezzi che arriveranno da Livorno e Civitavecchia” dice l’assessore regionale alla Protezione civileGiacomo Giampedrone che ha sottolineato che sono in corso lavori di arginamento sul torrente Polcevera che, con le piogge di stamani, ha aumentato la portata. Secondo Giampedrone “sono 500 le tonnellate di greggio disperso, di queste il 10% sarebbe finito in mare”.
Governo pronto a far intervenire la protezione civile
“La situazione è complicata, non sappiamo quanto greggio potrà finire in mare – aveva spiegato invece l’assessore comunale Crivello – la Capitaneria di porto è riunita per l’emergenza e ha dichiarato lo stato diemergenza locale“. Sulla Liguria è stata proclamata l’allerta gialla (la più bassa) per la pioggia, che ora cade abbondante su Genova rispetto ad alcune ore fa. Con la proclamazione dello stato di emergenza locale si possono prendere iniziative a difesa delle spiagge che potrebbero essere investite dalle chiazze di idrocarburi. E infatti sono stati mobilitati battelli e gommoni per recuperare il greggio finito in mare. Il greggio dopo essere finito sulla spiaggia di Pegli, ieri è comparso anche nel mare di ponente, nel Savonese. Il governo – riporta l’Ansa – è anche pronto a far intervenire la protezione civile nazionale.
Intanto ferma la produzione e cassa integrazione per lavoratori
Ma il problema più grave resta, secondo l’Adnkronos, quello della sacca di petrolio sul versante del Pianego, su cui non si può operare perché l’area è sotto sequestro da parte della magistratura. La raccolta di greggio galleggiante, comunque, è quasi terminata ed è iniziato il decorticameno del fondaledel rio Fegino, mentre ieri sono partiti i lavori di ripulitura delle spiagge di Pegli e Multedo.
Intanto la produzione sarà fermata dal prossimo lunedì e dal 6 maggio è prevista la cassa integrazione a rotazione per 240 lavoratori su 252. L’accordo è stato firmato in una riunione fiume tra azienda e rappresentanti sindacali. I 12 lavoratori che non saranno interessati dalla cig saranno impegnati nelle attività al porto petroli di Multedo e nel deposito di Fegino, due siti che continueranno in parte arimanere operativi.
Liguria, diga di contenimento sul Polcevera cede per la pioggia: "Rischio che greggio arrivi in mare" - Il Fatto Quotidiano