Toscana, Marche e Umbria insieme nell'Italia di Mezzo.
E' attivo questo Gruppo:
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Uhm... Da non marchigiana, non era meglio Marche, Umbria e Abruzzo?
Teniamoci stretti, che c'è vento forte.
Io sono per la chirurgia etica: bisogna rifarsi il senno.
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gli interessi delle Marche sono differenti da quelli della Toscana...
specie a livello infrastrutturale e di collegamenti, la Toscana è troppo grande e ricca per vedersi sfilacciare la sua identità insieme a Marche ed Umbria, vedrei molto meglio una unione di queste due regioni invece, sono molto simili anche nell'accento e nella religiosità di fondo delle persone
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Se si andrà alla riduzione del numero delle Regione, cioè ad entità territoriali di almeno 6/7 milioni di abitanti, anche i toscani dovranno decidere con chi stare e se dovessero andare con realtà più grandi e più forti economicamente di loro, penso all'Emilia Romagna, unica alternativa possibile all'Italia di Mezzo, non credo sia nel sogno degli amici toscani.
In quanto ai collegamenti, che oggi non sono al massimo, qualcosa sta cambiando, almeno in quelli stradali. Entro il prox anno sarà attivo il collegamento diretto, quattro corsie, tra Perugia e Ancona, mentre si parla del 2020 per la Fano- Grosseto.
Messaggio doppio.
ANCONA - I marchigiani si sentono "in sintonia con l'Umbria anzitutto, poi con l'Emilia Romagna e la Toscana. Circa metà dei cittadini vede con favore la creazione di una grande regione dell'Italia centrale, l'Italia di mezzo, con i vicini umbri e toscani, che si affianca a un crescente sentimento di appartenenza al riferimento territoriale e simbolico del Centro Italia".
È quanto emerge da una indagine su "Come sono cambiati i marchigianì negli ultimi anni", realizzata da La Polis-Università di Urbino, presentata da Ilvo Diamanti oggi all'Istao di Ancona, nell'ambito di un seminario promosso insieme al Consiglio regionale su "Un'Agenda condivisa per una regione europea".......
Siamo meno marchigiani e più italiani. Ilvo Diamanti: "Crescono paura e declino"
L’Italia Centrata - Ripensare la geometria dei territori - a cura di Enrico Rossi - Quodlibet pubblicazioni
L’Italia CentrataRipensare la geometria dei territori
A cura di Enrico Rossi
Questo libro vuol essere al contempo una ricerca e una proposta. Da un lato è qui svolta l’analisi di un territorio mediano che presenta più di un’affinità sul piano economico, paesaggistico, legislativo, urbanistico e artistico nonostante le regioni Toscana, Umbria e Marche raramente siano state oggetto di una seria comparazione. Dall’altro Enrico Rossi propone la riorganizzazione in una forma unitaria e organica di questi territori come tassello di una riorganizzazione generale del Paese, così come è già accaduto analogamente in altri stati dell’Unione Europea: «La ricomposizione delle due “Italie” passa da un nuovo regionalismo, un regionalismo differenziato. La costruzione della macroregione infatti, oltre che sforzo istituzionale e simbolico è anche il terreno di una sfida più ampia. La generazione di nuovi corpi intermedi dopo il vento distruttivo della recessione: l’Italia Centrata come corpo intermedio sociale e territoriale di dimensione europea».
Contributi di Aldo Bonomi, Enrico Rossi, Gianluca Spinaci, Orazio Cellini, Pietro Alessandrini, Bruno Bracalente, Stefano Casini Benvenuti, Sabina Nuti, Federico Vola, Anna Marson, Daniele Vergari, Bernardo Gozzini, Ivano Russo, Enrico Becattini, Giovanni Bonadio.
Enrico Rossi si è laureato in filosofia a Pisa con Remo Bodei, con una tesi su Ágnes Heller. Per dieci anni è stato sindaco di Pontedera (1990-2000) e per dieci anni assessore regionale alla Sanità (2000-2010). Dal 2010 è presidente della Regione Toscana. Fra i suoi libri ricordiamo Viaggio in Toscana, Donzelli, Roma 2014