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  1. #1
    Vedo la mano invisibile
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    Predefinito Dieci storie di disastri economici

    L'articolo originale, Ten Economic Blunders from History, è stato pubblicato sul sito del Mises Institute. Traduzione di Marco Bollettino

    -------------------------------------------

    Quando sentite un leader politico parlare di economia mettetevi subito al riparo. Potete scommettere che prenderà una decisione sbagliata. Fortunatamente per i politici, i loro interventi hanno di solito un lento effetto erosivo sull’economia. Ma ogni tanto i più grandi riescono a piazzare dei colpi che li fanno crollare insieme al loro paese. Eccone dieci esempi.


    1. Fai un prezzo troppo alto e muori!

    Nell’anno 301, l’imperatore romano Diocleziano promulgò l’Edictum De Pretiis Rerum Venalium, ovvero l’Editto dei prezzi, che riformò il sistema monetario e fissò dei massimi per i salari e per i prezzi di molte tipologie di beni, specialmente alimentari. La pena per aver venduto oltre il prezzo fissato era la morte. Copie dell’editto vennero scolpite su monumenti di pietra in tutto l’impero. Qui c’è un consiglio per i futuri dittatori: mai far scolpire i vostri errori su pietra a meno che non vogliate che la gente rida di voi per tutta l’eternità. L’editto fu un disastro. I venditori ritirarono dal mercato i loro beni, non volendo venderli al prezzo fissato e nemmeno volendo rischiare di essere accusati di vendere ad un prezzo superiore al massimo e quindi essere soggetti alla pena capitale. I lavoratori risposero all’editto sui salari o scomparendo nel nulla o sedendosi intorno senza far nulla. Alla fine l’editto venne ignorato e divenne soggetto di derisioni e scherni che abbassarono il prestigio e l’autorità dell’impero.

    2. Tosare il lupo inglese

    Quando i tuoi nemici diventano eroi nazionali del calibro di Robin Hood dovresti avere il sospetto di averla combinata grossa. E’ buon senso tassare i deboli e dare denaro ai forti ma il re Giovanni d’Inghilterra, dopo i suoi fallimenti in politica estera, decise di provare il contrario. Dispensò i cavalieri del reame dai loro obblighi di servizio militare ma ordinò loro di pagare un’alta tassa sulle armi, chiamata scutatum. Presto i Robin Hood diventarono 10000 e tutti con il preciso scopo di far fuori il re ed anche in modo molto organizzato. Firmare l’umiliante Magna Carta nel 1215 gli fece guadagnare del tempo ma entro l’anno successivo era sul lastrico. Avendo perduto il suo tesoro guadando un fiume al momento sbagliato, impazzì e morì poco dopo.


    3. La moneta di carta è fantastica

    Il quinto Khan della Persia si chiamava “Gaykhatu” che in Mongolo significa “meraviglioso”. Dopo aver sperperato tutto il denaro lasciatogli dai suoi predecessori, il Khan non fu in grado di affrontare l’epidemia di peste bovina che nell’anno 1294 stava decimando il bestiame. A Meraviglioso venne allora in mente una soluzione… meravigliosa per i suoi problemi finanziari: la moneta cartacea. Inventata dal suo capo, Kublai Khan, in Cina, l’idea di una moneta di carta era un segno divino. Avrebbe stampato certificati proprio come quelli cinesi, decretando la morte per chiunque li avesse rifiutati, ed avrebbe così risolto tutti i suoi problemi. Sfortunatamente per lui non si preoccupò molto dei dettagli tecnici come la convertibilità o il controllo dei capitali, dettagli sui quali Kublai Khan aveva sbattuto la testa più volte, ed il risultato fu un fallimento totale. Seguì il caos economico. Meraviglioso fu deposto e messo a morte l’anno seguente.


    4. Comprerò tutte le vostre armi!

    Nel periodo Muromachi (1336 – 1572) i Mandarini della dinastia Ming in Cina adottarono la strategia di comprare ed importare spade dai Giapponesi con l’intento di privare delle loro armi i barbari che occupavano quelle isole. L’allegra reazione dei Giapponesi fu simile alla pubblicità dei Doritos fatta da Jay Leno: comprate tutte ciò che volete, noi ne faremo delle altre.


    5. Niente contrabbando

    Il controllo dei prezzi è sempre stupido ma è una pura idiozia applicarlo nel bel mezzo di un assedio. Nel 1584 le forze capitanate da Alessandro Farnese, il duca di Parma, stavano assediando la più grande città olandese, Anversa, durante la Guerra di Indipendenza olandese. All’inizio l’assedio si rivelò essere inefficace in quanto le linee del duca non erano compatte e la città poteva essere rifornita via mare, tuttavia il duca ebbe un gran colpo di fortuna: la città decise di applicare un auto embargo. I magistrati della città, infatti, fissarono per decreto un prezzo massimo per il grano. I contrabbandieri che sino a quel momento avevano forzato il blocco divennero subito meno entusiasti nel continuare ad effettuare le loro consegne di cibo. Affamata, la città si arrese l’anno seguente.


    6. La fabbrica dell’oro a Venezia

    Nel 1590 la Repubblica di Venezia era in declino. Diciannove anni prima aveva gloriosamente sconfitto i Turchi Ottomani nella battaglia di Lepanto ma tuttavia aveva perso Cipro, il possedimento più grande della Repubblica. Nel 1585 il neo eletto Doge aveva gettato monete d’argento sulla folla durante la cerimonia di investitura al posto delle tradizionali monete d’oro. Seppellita sotto il peso di tasse, imposte, tariffe, gabelle, dazi e accise l’economia aveva visto giorni migliori. In questa buia situazione apparve inaspettatamente una nuova speranza. Un veneziano chiamato Marco Bragadini, che risiedeva in Lombardia, aveva scoperto come fabbricare l’oro. La Repubblica doveva agire velocemente, però, perché anche il Duca di Mantova stava cercando di mettere le mani su di lui. Una coorte di soldati fu inviata e Bragadini condotto in città in trionfo su tre galee. Test scientifici rigorosi vennero ordinati dal Senato per verificare il potere de “l’anima d’oro” che solo Bragadini possedeva. Gli alchimisti riempirono un crogiuolo con mercurio, aggiunsero un pizzico di questa polvere segreta e diedero fuoco al miscuglio. Presto il mercurio si trasformò in oro: era tutto vero. Il prezzo dei cappelli e degli alambicchi da alchimisti andò alle stelle. Il signor Bragadini con calma informò il senato che avrebbe potuto produrre sei milioni di ducati o qualsiasi cifra avrebbero richiesto. Naturalmente il senato mise tutte le risorse di Venezia a sua disposizione. I nobili corsero a dozzine da Bragadini, implorando di poter diventare suoi soci. I mesi passarono ma la produzione della fabbrica del nuovo oro era scarsa. Apparentemente c’erano dei limiti nella velocità con cui l’oro poteva essere fabbricato. Sentendo che l’impazienza stava crescendo, Bragadini fuggì a Monaco dove il Duca Guglielmo il Pio gli diede protezione. Sfortunatamente per il maestro, nel frattempo il Papa Sisto era morto ed era stato rimpiazzato da sua eminenza Papa Gregorio XIV il quale considerava gli alchimisti essere la stirpe del demonio e quindi inviò l’ordine di metterlo a morte, cosa che Guglielmo fece. Il Senato di Venezia decise allora di far finta che l’intera vicenda non fosse mai accaduta.


    7. Come comportarsi con gli accaparratori

    Mentre la carestia alimentata dalla Rivoluzione Francese usciva di controllo nel 1793, un gruppo radicale chiamato “Comitato per la salute pubblica”, comandato da Maximilien Robespierre, prese il potere. Il Comitato pensò di risolvere il problema del cibo emanando la legge del “massimo generale”, che fissava il prezzo massimo del pane e di altri beni comuni. Quando queste misure non riuscirono ad incrementare la fornitura di cibo, il Comitato mandò i soldati in campagna per sequestrare con la forza il grano accumulato dai malvagi contadini accaparratori. Robespierre ed il suo comitato finirono alla ghigliottina l’anno seguente.


    8. Il sogno di Hobo, la fine dell’impero

    Nel 1880 la tecnologia delle ferrovie stava avanzando rapidamente ed i Russi ricevettero diverse petizioni private per una concessione nell’estremo oriente. Per i paranoici patrizi di Mosca non era sufficiente presentare un rifiuto a questi affaristi stranieri, dovevano essere loro a costruire la ferrovia in oriente in modo da tenerli fuori. Sotto la leadership di sua maestà paranoica lo Zar Alessandro III, la Russia iniziò a contrarre massicci debiti verso l’estero per costruire la ferrovia transiberiana, lunga 5000 miglia, la più grande opera pubblica dai tempi delle grandi piramidi di Giza. Alessandro (ed il suo impero) sarebbero poi defunti a causa di ferite subite in un incidente ferroviario. Quando quel buco nero, paradiso di corruzione, fu finalmente terminato nel 1904, il figlio di Alessandro, Nicola II si ritrovò tecnicamente in bancarotta. Guerre e rivolte iniziarono a piagare l’impero. Invece di trasportare beni commerciali, la nuova ferrovia trasportava solo forniture per soldati e prigionieri politici. Quando la Russia rinnovò i suoi debiti nel 1907 era chiaro per le grandi banche che l’impero era finanziariamente condannato ed i nuovi prestiti furono sottoscritti solo da piccoli investitori. Anche con la sospensione di questi prestiti, l’economia della Russia era così debole che non fu in grado di sopravvivere alla guerra mondiale. Nicola fu ucciso il 16 luglio 1918.


    9. Per fare una carestia ci vuole un villaggio

    Nel 1984 gli scarsi raccolti di grano in Etiopia presentarono un nuovo set di problemi per la junta marxista chiamata “Derg” che controllava il governo. I programmi di nazionalizzazione e di controllo dei prezzi che avevano sperimentato per anni sembravano essere meno efficaci del solito. Ovviamente c’era ancora qualche rimasuglio di capitalismo ad infettare l’economia e quindi vennero prese vigorose misure come la proibizione del commercio di grano. Stranamente tutto ciò non pose fine alla carestia. Il presidente, Mengistu Haile Mariam, ispirato dai brillanti successi di Stalin negli anni ’30, sponsorizzò una nuova idea chiamata “paesificazione”. Sotto questo programma gli abitanti delle campagne etiopi sarebbero stati raccolti in moderni villaggi con le più moderne infrastrutture civili. Come ci si può aspettare non tutti i beneficiari di questo piano realizzarono l’utopia di questi villaggi e quindi, per il loro bene, fu necessario trasportarli là con la pistola puntata alla schiena. Sfortunatamente il previsto incremento della produzione agricola non si materializzò e quindi in milioni soffrirono la fame. Il paese scivolò in un permanente stato di guerra civile che finì solo nel 1990 dopo che l’Unione Sovietica smise di rifornire il Derg. Mengistu fuggì nello Zimbabwe dove è poi diventato un importante consigliere dei governi di quel paese.


    10. Rubli: ora ci sono, ora non ci sono più

    Il 22 Gennario 1991, Mikhail Gorbachev, il presidente dell’Unione Sovietica, decretò che tutte le banconote da 50 e 100 rubli non erano più a corso legale e che sarebbe stato possibile cambiarle per tre giorni e solo in piccolo quantità. Questa mossa ebbe l’effetto di cancellare istantaneamente grandi porzioni dei risparmi e del capitale accumulato dai privati cittadini. A seguito di questa mossa geniale, il 26 Gennaio Gorbachev diede alla polizia l’autorità di perquisire in qualsiasi momento ogni luogo di lavoro e richiedere i registri contabili. I problemi economici dell’Unione accelerarono in una spirale di morte. Gorbachev si dimise il 25 Dicembre, il giorno seguente il Soviet Supremo fu disciolto e con esso l’Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche.

    Dieci Storie di Disastri Economici
    La verità produce effetti anche quando non può essere pronunciata.

    L. von Mises

    SILENDO LIBERTATEM SERVO

  2. #2
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    Predefinito Rif: Dieci storie di disastri economici

    stupendo

  3. #3
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    Predefinito Rif: Dieci storie di disastri economici

    Citazione Originariamente Scritto da -Duca- Visualizza Messaggio
    Il 22 Gennario 1991, Mikhail Gorbachev, il presidente dell’Unione Sovietica, decretò che tutte le banconote da 50 e 100 rubli non erano più a corso legale e che sarebbe stato possibile cambiarle per tre giorni e solo in piccolo quantità. Questa mossa ebbe l’effetto di cancellare istantaneamente grandi porzioni dei risparmi e del capitale accumulato dai privati cittadini. A seguito di questa mossa geniale, il 26 Gennaio Gorbachev diede alla polizia l’autorità di perquisire in qualsiasi momento ogni luogo di lavoro e richiedere i registri contabili. I problemi economici dell’Unione accelerarono in una spirale di morte. Gorbachev si dimise il 25 Dicembre, il giorno seguente il Soviet Supremo fu disciolto e con esso l’Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche.

    Dieci Storie di Disastri Economici
    Operazione analoga la attuò il buon Walesa con i risparmi dei contadini.....
    Ma nulla se comparato alle 20 000 e passa banche private sorte in Russia nel 92, scomparse nell'arco di pochissimo tempo con i soldi dei risparmiatori....
    Se non sta attento il protagonista del prossimo capitolo di questi disastri potrebbe essere Chavez in Venezuela.Ma ha pur sempre la fortuna di metterci una pezza sopra con i soldi delle concessioni affidate a cinesi e russi.....

  4. #4
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    Predefinito Rif: Dieci storie di disastri economici

    Complimenti. Una lettura da fare.

    ...

    ...

    Di parte ma divertente
    Succede che la Camusso e Landini restino gli unici rappresentanti della sinistra italiana e, paf!, mi si cambia l'avatar glorioso. Tutto d'un tratto... FACEPALM

  5. #5
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    Predefinito Rif: Dieci storie di disastri economici

    Citazione Originariamente Scritto da gigionaz Visualizza Messaggio
    Complimenti. Una lettura da fare.

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    Di parte ma divertente
    Non sono di parte, sono la logica conlusione di quelle azioni che non potevano sfociare se non in quei risultati

    La tua è una scappatoia per ritentarle e ritentarle sino all'infinito per pura scelta ideologica. Vedi il caso svedese dove giungi a compiacerti per un modello che trasferisce immani ricchezza da cittadini comuni alle imprese

  6. #6
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    Predefinito Rif: Dieci storie di disastri economici

    Citazione Originariamente Scritto da Phileas Visualizza Messaggio
    Non sono di parte, sono la logica conlusione di quelle azioni che non potevano sfociare se non in quei risultati

    La tua è una scappatoia per ritentarle e ritentarle sino all'infinito per pura scelta ideologica. Vedi il caso svedese dove giungi a compiacerti per un modello che trasferisce immani ricchezza da cittadini comuni alle imprese
    Guarda che nel petto mi batte un cuore da Robin Hood, eh!

    Allora: mi piacerebbe elencare i misfatti recenti del liberismo deregolato (yuppy!!!) e non è detto che non faccia un'addenda al bel documento qui inviato da Duca. Se trovo tempo e se lo concedono le mie frali spalle...

    Di poi: io vedo pericolo nel trasferimento forzoso dal lavoro al capitale, come te mi pare, SE e soprattutto SE la cosa si configura come ladrocinio e ruberia.

    In Svezia il ritorno mi pare consistente.

    Detto in teoria (perchè non conosco bene le cose svedesi oggi) chissenefrega se danno alle aziende!
    Basta che poi le aziende spendano in patria e facciano star bene la gente.

    Belli i threads intersecati
    Succede che la Camusso e Landini restino gli unici rappresentanti della sinistra italiana e, paf!, mi si cambia l'avatar glorioso. Tutto d'un tratto... FACEPALM

  7. #7
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    Predefinito Rif: Dieci storie di disastri economici

    Citazione Originariamente Scritto da gigionaz Visualizza Messaggio
    Allora: mi piacerebbe elencare i misfatti recenti del liberismo deregolato (yuppy!!!) e non è detto che non faccia un'addenda al bel documento qui inviato da Duca. Se trovo tempo e se lo concedono le mie frali spalle...
    Sarà molto difficile, visto che praticamente non è mai esistito.

  8. #8
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    Predefinito Rif: Dieci storie di disastri economici

    Citazione Originariamente Scritto da Feliks Visualizza Messaggio
    Sarà molto difficile, visto che praticamente non è mai esistito.
    Appunto. Basterebbe metterlo in chiaro. E mettere in chiaro come la strada verso il delirio è stata lastricata di 'teorie' liberiste e di pratiche 'arraffiste', felicemente congiunte e supportate e sponsorizzate ed esaltate come la panacea che avrebbe condotto l'uomo verso orizzonti di gloria.

    Con qualche morto lungo il percorso.

    (Troppo bello che un avatar rossofalceemartello colloqui con un gatto nazi-liberista. Sarà il primo segno della fine?)
    Ultima modifica di gigionaz; 09-07-10 alle 14:05
    Succede che la Camusso e Landini restino gli unici rappresentanti della sinistra italiana e, paf!, mi si cambia l'avatar glorioso. Tutto d'un tratto... FACEPALM

  9. #9
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    Predefinito Rif: Dieci storie di disastri economici

    Citazione Originariamente Scritto da gigionaz Visualizza Messaggio
    Guarda che nel petto mi batte un cuore da Robin Hood, eh!..
    Magari! Invece non sai cosa faceva Robin Hood che sapeva bene cosa era la proprietà privata e non rubava affatto ai "ricchi"
    E non è un caso che tu sia a favore di modelli che redistribuiscono a favore dei ricchi a danno dei poveri proprio come in Svezia

  10. #10
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    Predefinito Rif: Dieci storie di disastri economici

    Citazione Originariamente Scritto da gigionaz Visualizza Messaggio
    Appunto. Basterebbe metterlo in chiaro. E mettere in chiaro come la strada verso il delirio è stata lastricata di 'teorie' liberiste e di pratiche 'arraffiste', felicemente congiunte e supportate e sponsorizzate ed esaltate come la panacea che avrebbe condotto l'uomo verso orizzonti di gloria.

    Con qualche morto lungo il percorso.

    (Troppo bello che un avatar rossofalceemartello colloqui con un gatto nazi-liberista. Sarà il primo segno della fine?)
    Purtroppo la strada del delirio è stata pavimentata da stimoli monetari, spesa pubblica, manipolazioni di tassi e regolamentazione da collasso che hanno come origine il coproporatismo che predichi
    Ultima modifica di Phileas; 09-07-10 alle 14:11

 

 
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