Campania, favori ai Casalesi per appalti: 9 arresti. Indagato il presidente regionale del Pd Stefano Graziano
Perquisizioni sono in corso da parte dei carabinieri a Roma e Teverola (Caserta) nelle abitazioni del presidente del Pd della Campania e consigliere regionale, Stefano Graziano. A quanto si è appreso l’esponente politico è indagato nell’ambito dell’inchiesta della Dda di Napoli, coordinata dal procuratore aggiunto Giuseppe Borrelli, che ha portato oggi all’esecuzione di nove ordinanze. Nell’indagine è coinvolto anche l’ex sindaco di Santa Maria Capua Vetere (Caserta), Biagio Di Muro.
C’è l’ex sindaco di Santa Maria Capua Vetere (Caserta), Biagio Di Muro, tra le nove persone arrestate nell’ambito dell’operazione congiunta di guardia di finanza e carabinieri. Si tratta dell’appalto per i lavori di consolidamento di Palazzo Teti, immobile ubicato in via Roberto D’Angiò confiscato al padre dello stesso primo cittadino, Nicola Di Muro. Gli indagati rispondono a vario titolo dei reati di corruzione e turbativa d’asta con l’aggravante di aver agevolato il clan di Casalesi. La gara, che negli anni ha subito vari rallentamenti, secondo l’ipotesi accusatoria della Dda di Napoli, sarebbe stata vinta da un raggruppamento di imprese ritenuto vicino al clan guidato da Michele Zagaria. Già nel luglio 2015 l’ex sindaco, in carica fino a pochi mesi fa, fu oggetto di una perquisizione. Con l’ex sindaco di Santa Maria Capua Vetere (Caserta), carabinieri e finanzieri hanno arrestato anche il funzionario del Comune casertano, Roberto Di Tommaso, per il quale il gip di Napoli ha disposto i domiciliari. Figura chiave nell’inchiesta della Dda partenopea sarebbe, a giudizio degli investigatori, quella dell’altro indagato destinatario di ordinanza cautelare Alessandro Zagaria, imprenditore ritenuto l’anello di congiunzione tra l’amministrazione e il clan guidato dal boss – solo omonimo – Michele Zagaria
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