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  1. #41
    Rossobruno cattivone
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    Predefinito Re: Libri, riviste, pubblicazioni varie.

    Grazie per la segnalazione
    Potere a chi lavora. No Nato. No Ue. No immigrazione di massa. No politically correct.

  2. #42
    Cinico disincantato
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    Predefinito Re: Libri, riviste, pubblicazioni varie.

    Per chi fosse interessato, è in uscita un nuovo libro di Gianfranco La Grassa:

    Da Marx in poi

    Il pensiero di Marx è totalmente scientifico. Il grande intellettuale tedesco è stato una sorta di Galileo delle scienze sociali capace di disvelare i rapporti di dominanza alla base del capitalismo. Destino di ogni studio scientifico è quello di essere superato; per restare nello spirito marxiano, invece, è necessario evidenziare tra le acquisizioni del suo sistema quelle ancora valide, ma soprattutto affrontarne le previsioni che non si sono avverate, così da poter elaborare un approccio concettuale che includa le trasformazioni dei capitalismi odierni.

    Da Marx in poi

    Una corposa introduzione a cura di Gianni Petrosillo:

    http://www.conflittiestrategie.it/da...-presentazione
    "Si vis pacem, para bellum"

  3. #43
    ___La Causa del Popolo___
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    Predefinito Re: Libri, riviste, pubblicazioni varie.

    L’istantanea di Jean-Claude Michéa sulla deriva liberale della Sinistra
    di Giovanni Sessa - 17/03/2021



    Nella realtà socio-politica contemporanea, ciò che marca il clivage, la reale distinzione tra le forze che si contendono il potere, non è più l’astratto riferimento all’opposizione destra/sinistra ma la contrapposizione basso/alto. La cosa è stata resa evidente dai successi, al momento in fase di apparente remissione, delle formazioni populiste di diversa estrazione. In tale dicotomia, il primo termine ingloba tutti coloro che, per ragioni diverse, economiche, politiche, culturali, si sentono esclusi dal sistema liberal-capitalista, il secondo comprende, al contrario, quanti in tale sistema valoriale sono inclusi.

    continua...

    https://www.ariannaeditrice.it/artic...della-sinistra
    "L'odio per la propria Nazione è l'internazionalismo degli imbecilli"- Lenin
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  4. #44
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    Predefinito Re: Libri, riviste, pubblicazioni varie.

    Viva i Contanti — Libro
    Le banche li attaccano solo per guadagnarci: l'evasione non c'entra. Convengono e sono sicuri
    Beppe Scienza



    Finalmente un'informazione corretta sui contanti, utile a consumatori, commercianti e risparmiatori:

    convengono a tutti, a parte le banche, Paypal, Visa, Nexi ecc.
    facilitano gli sconti, perché nessuno arraffa commissioni
    eliminarli stroncherebbe l'evasione fiscale? Falso!
    sono la migliore riserva di valore
    difendono da patrimoniali, fallimenti e uscita dall'euro
    prelievi, cassette di sicurezza, inflazione: consigli pratici
    Il contante sarebbe il ricettacolo di ogni nefandezza: strumento per l'evasione fiscale, grimaldello della criminalità organizzata, causa di 10 miliardi di costi per l'Italia e addirittura fonte di contagio.

    C'è qualcosa di vero dietro queste accuse? La cosiddetta War on Cash, la guerra ai contanti, ottiene i risultati che si prefigge? O è solo un'invenzione delle banche, in combutta con Paypal, Visa, Nexi ecc., per raschiare via soldi a risparmiatori, commercianti e artigiani?

    In questo libro, Beppe Scienza, fra i più acuti critici del sistema finanziario e bancario, ci conduce al cuore della disinformazione, fornendoci i mezzi per smontarla, e spiega i vantaggi del denaro contante, inviso alla Banca d'Italia ma strenuamente difeso dalle banche centrali di Unione Europea e Germania, dove è ancor più apprezzato che in Italia.

    "Viva i contanti" descrive anche vantaggi e svantaggi delle principali alternative per i risparmi e la previdenza, evidenziando l'insostituibile funzione di riserva di valore delle banconote e fornendo diversi utili suggerimenti a tutti i risparmiatori.

    https://www.macrolibrarsi.it/libri/_...i-contanti.php
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  5. #45
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    Predefinito Re: Libri, riviste, pubblicazioni varie.

    Kelton, l’economia dominante presa a schiaffi

    Docente a New York, teorica influente, Stephanie Kelton è stata capo economista per i Democratici nella commissione Bilancio del Senato e consigliera di Sanders e di Biden. Ha scritto un libro per spiegare i principi della Modern Monetary Theory, che fa strame di gran parte delle convinzioni tradizionali: prime fra tutte quelle su deficit e debito pubblico.

    Carlo Clericetti 9 Marzo 2021

    Cosa direste di un astronomo ancora convinto che sia il Sole a girare intorno alla Terra? Ebbene, secondo Stephanie Kelton quasi tutti gli economisti – e soprattutto anche i politici – hanno convinzioni teoriche paragonabili a quelle pre-copernicane. Kelton insegna Economia e Politica alla State University di New York ed è stata inclusa tra i teorici più influenti al mondo da Bloomberg Businessweek, Politico e Prospect Magazine. È stata anche capo economista per i Democratici nella commissione Bilancio del Senato e consigliera di Sanders e di Biden. È insomma una che va presa sul serio.

    È stato appena tradotto in italiano un suo libro (Il mito del deficit – Fazi editore) che spiega in modo molto chiaro la Modern Monetary Theory (MMT). Kelton racconta che all’inizio ha fatto fatica ad accettare questa teoria, proprio perché rovescia il modo di pensare tradizionale. Ma poi se n’è talmente convinta da scrivere questa esposizione che ha conquistato molti autorevoli protagonisti del dibattito economico. “Chiaro, avvincente, sbalorditivo e convincente” secondo James Galbraith; “Un libro rivoluzionario – lo ha definito Mariana Mazzucato – sia teoricamente rigoroso che empiricamente divertente”; “Leggetelo – ha aggiunto Naomi Klein – e poi mettetelo in pratica”.

    L’errore fondamentale della generalità dei politici, spiega Kelton, è di pensare che lo Stato sia come una famiglia. Ma non colgono una differenza fondamentale: uno Stato dotato di sovranità monetaria non può “finire i soldi”, perché ha la possibilità di crearli semplicemente premendo il tasto di un computer. Da quando le monete non sono più legate a un bene fisico – come si ricorderà, nel 1971 il presidente americano Richard Nixon sospese e poi abolì la convertibilità del dollaro in oro – non c’è più un limite alla quantità che se ne può creare. O meglio, un limite c’è, ma non è il livello del deficit o del debito, che non hanno nessuna rilevanza: il limite è dato dall’economia reale e il segnale è l’inflazione. Quando l’inflazione aumenta vuol dire che si sta immettendo troppa moneta per le possibilità di assorbimento dell’economia. In quel caso bisogna prendere provvedimenti: per esempio alzando le tasse, in modo da ridurre la capacità di spesa delle famiglie. Le tasse, secondo la MMT, non servono a finanziare la spesa pubblica: per quella basta, appunto, stampare moneta. Ma servono per controllare l’inflazione e per evitare una distribuzione della ricchezza troppo sperequata, che, oltre a essere socialmente iniqua, causa vari altri problemi all’economia.

    continua...

    https://www.micromega.net/kelton-mito-del-deficit/
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  6. #46
    Kalki Avatara
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    Predefinito Re: Libri, riviste, pubblicazioni varie.

    Citazione Originariamente Scritto da Kavalerists Visualizza Messaggio
    Kelton, l’economia dominante presa a schiaffi

    Docente a New York, teorica influente, Stephanie Kelton è stata capo economista per i Democratici nella commissione Bilancio del Senato e consigliera di Sanders e di Biden. Ha scritto un libro per spiegare i principi della Modern Monetary Theory, che fa strame di gran parte delle convinzioni tradizionali: prime fra tutte quelle su deficit e debito pubblico.

    Carlo Clericetti 9 Marzo 2021

    Cosa direste di un astronomo ancora convinto che sia il Sole a girare intorno alla Terra? Ebbene, secondo Stephanie Kelton quasi tutti gli economisti – e soprattutto anche i politici – hanno convinzioni teoriche paragonabili a quelle pre-copernicane. Kelton insegna Economia e Politica alla State University di New York ed è stata inclusa tra i teorici più influenti al mondo da Bloomberg Businessweek, Politico e Prospect Magazine. È stata anche capo economista per i Democratici nella commissione Bilancio del Senato e consigliera di Sanders e di Biden. È insomma una che va presa sul serio.

    È stato appena tradotto in italiano un suo libro (Il mito del deficit – Fazi editore) che spiega in modo molto chiaro la Modern Monetary Theory (MMT). Kelton racconta che all’inizio ha fatto fatica ad accettare questa teoria, proprio perché rovescia il modo di pensare tradizionale. Ma poi se n’è talmente convinta da scrivere questa esposizione che ha conquistato molti autorevoli protagonisti del dibattito economico. “Chiaro, avvincente, sbalorditivo e convincente” secondo James Galbraith; “Un libro rivoluzionario – lo ha definito Mariana Mazzucato – sia teoricamente rigoroso che empiricamente divertente”; “Leggetelo – ha aggiunto Naomi Klein – e poi mettetelo in pratica”.

    L’errore fondamentale della generalità dei politici, spiega Kelton, è di pensare che lo Stato sia come una famiglia. Ma non colgono una differenza fondamentale: uno Stato dotato di sovranità monetaria non può “finire i soldi”, perché ha la possibilità di crearli semplicemente premendo il tasto di un computer. Da quando le monete non sono più legate a un bene fisico – come si ricorderà, nel 1971 il presidente americano Richard Nixon sospese e poi abolì la convertibilità del dollaro in oro – non c’è più un limite alla quantità che se ne può creare. O meglio, un limite c’è, ma non è il livello del deficit o del debito, che non hanno nessuna rilevanza: il limite è dato dall’economia reale e il segnale è l’inflazione. Quando l’inflazione aumenta vuol dire che si sta immettendo troppa moneta per le possibilità di assorbimento dell’economia. In quel caso bisogna prendere provvedimenti: per esempio alzando le tasse, in modo da ridurre la capacità di spesa delle famiglie. Le tasse, secondo la MMT, non servono a finanziare la spesa pubblica: per quella basta, appunto, stampare moneta. Ma servono per controllare l’inflazione e per evitare una distribuzione della ricchezza troppo sperequata, che, oltre a essere socialmente iniqua, causa vari altri problemi all’economia.

    continua...

    https://www.micromega.net/kelton-mito-del-deficit/

    Parole sante , monetariamente siamo in pieno medioevo.Oggi la rivoluzione deve prefiggersi l'appropriazione dei mezzi di produzione e l'appropriazione della Banca Centrale.Si stampa moneta per costruire aziende e infrastrutture e raggiungere la piena occupazione.

  7. #47
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    Predefinito Re: Libri, riviste, pubblicazioni varie.

    “Contro lo smart working”
    di Savino Balzano

    Lo smart working nasconde molte insidie per il lavoratore. Senza una precisa individuazione dei tempi di lavoro, come si conteggeranno e retribuiranno? Come si tuteleranno diritti alla salute e alla sicurezza? Non si rischia di compromettere la possibilità dei lavoratori di essere comunità?



    https://www.letture.org/contro-lo-sm...savino-balzano
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  8. #48
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    Predefinito Re: Libri, riviste, pubblicazioni varie.

    Golpe globale. Capitalismo terapeutico e grande reset
    di Diego Fusaro
    Piemme, 2021



    La gestione della pandemia di Covid-19 lascerà un'impronta minacciosa e duratura sul futuro dell'umanità, al di là degli aspetti sanitari. In questo libro Diego Fusaro, filosofo del "pensare altrimenti" e celebre voce fuori dal coro nel dibattito italiano, mostra come l'emergenza sia diventata un vero e proprio metodo di governo. Il potere sfrutta la paura del contagio per ristrutturare in senso oligarchico e autoritario tanto la società quanto l'economia e la politica. Mentre diritti e libertà fondamentali vengono sospesi.

    Le classi dominanti hanno approfittato dell'emergenza epidemiologica per accelerare tutti i processi già avviati nella globalizzazione capitalistica: il superamento delle già fragili democrazie parlamentari, la neutralizzazione del dissenso, la riorganizzazione autoritaria dei rapporti di forza, la distruzione programmatica delle classi lavoratrici e dei ceti medi all'ombra dei signori della finanza e dei colossi dell'e-commerce e del web. Per questo Fusaro arriva a parlare di un golpe globale: l'ideologia medico-scientifica (da distinguere dalla scienza vera e propria) ha imposto una gestione del virus all'insegna dello stato di eccezione permanente. La svolta autoritaria di tipo post-nazionale che ne è seguita - e che qualcuno ha definito "Grande Reset" - sembra voler instaurare una nuova normalità, contro cui il filosofo invita a resistere.

    https://www.macrolibrarsi.it/libri/_...yAAEgLO2PD_BwE

    https://www.ibs.it/golpe-globale-cap...iAAEgJH5PD_BwE
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  9. #49
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    Predefinito Re: Libri, riviste, pubblicazioni varie.



    김정은 KIM JONG UN
    Ideologia, politica ed economia nella Corea Popolare


    Autore :AA. VV.
    Collaboratori: a cura di Marco Bagozzi e Francesco Alarico Della Scala
    Pagine 216
    Anno 2020

    Dieci anni fa il mondo vide Kim Jong Un per la prima volta, alla conferenza del partito convocata nell’ottobre 2010. Al momento della morte di Kim Jong Il e dei preparativi alla successione, la stampa internazionale e i vari think thank stranieri azzardavano pronostici sul futuro della Corea Popolare: alcuni si attendevano il rapido crollo, altri prevedevano un’apertura controllata, ma tutti erano concordi nel sottolineare la presunta “inesperienza” del nuovo leader e nel riconoscere che il “regno eremita” era uno Stato troppo anacronistico per esistere a lungo nel XXI secolo. Ma la storia ha seguito un altro corso e si è assistito invece ad un risveglio del sistema socialista: il partito ha ripreso la sua attività regolare, le dimensioni dell’economia sono cresciute di oltre un terzo e la gestione delle imprese viene razionalizzata senza abbandonare i princìpi del socialismo, il paese ha in larga misura colmato il gap tecnologico con il mondo occidentale e dispone oggi di un arsenale missilistico e nucleare che ne assicura l’invulnerabilità, lo skyline di Pyongyang si arricchito di decine di nuovi grattacieli futuristici e centinaia di strutture moderne sono sorte su tutto il territorio nazionale. La Corea di Kim Jong Un ha resistito alle nuove ondate di sanzioni economiche internazionali e quest’anno ha affrontato con eccezionale efficienza anche l’inedita sfida della pandemia di Covid-19. La tradizionale alleanza con Russia e Cina si è rinsaldata sullo sfondo della nuova tensione internazionale, e nelle trattative con gli Usa il leader non è stato disposto a cedere le posizioni strategiche del paese in cambio di garanzie verbali di pace.

    https://www.anteoedizioni.eu/negozio...0-kim-jong-un/
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  10. #50
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    Predefinito Re: Libri, riviste, pubblicazioni varie.



    Sahra Wagenknecht
    Contro la sinistra neoliberale
    Titolo originalee Selbstgerechten. Mein Gegenprogramm – für Gemeinsinn und Zusammenhalt
    Data pubblicazione:26-05-2022

    Prefazione di Vladimiro Giacché
    Traduzione di Alessandro de Lachenal, Giovanni Giri, Elisa Leonzio

    Sahra Wagenknecht è stata la leader del gruppo parlamentare del principale partito della sinistra radicale tedesca, Die Linke, dal 2015 al 2019, ottenendo più del 9% dei voti alle elezioni del 2017. Si è dimessa due anni dopo, ufficialmente per ragioni di stress. Ma sono in molti a sospettare che la sua decisione sia stata motivata dal progressivo scivolamento del suo partito verso quella forma di “neoliberismo progressista” che ormai sembra aver contagiato tutte le sinistre occidentali e che, secondo Wagenknecht, rischia di rappresentare la pietra tombale per la sinistra (per la cronaca, nelle elezioni del 2021, il partito, ora nelle mani della corrente liberal-progressista, ha dimezzato i suoi voti: il peggior risultato di sempre). Proprio a questa deriva della sinistra è dedicato il nuovo libro-manifesto di Wagenknecht. La sinistra contemporanea occidentale – denuncia l’autrice – ha ormai buttato nella pattumiera della Storia nozioni quali la lotta di classe e la lotta alle disuguaglianze per diventare una “sinistra alla moda”: uno stile di vita appannaggio di una ristretta élite – rappresentata dal nuovo ceto medio dei laureati delle grandi città – e ispirato ai dogmi del cosmopolitismo, del globalismo, dell’europeismo, del multiculturalismo, dell’ambientalismo, dell’identitarismo e del politicamente corretto. Una élite che non ha nulla da dire sull’impoverimento della classe media e sullo sfruttamento dei lavoratori, che non solo promuove gli interessi dei vincitori della globalizzazione, ma disprezza apertamente i vinti, ossia le classi popolari e i loro valori, accusati di essere fascisti, razzisti, retrogradi, sessisti, nazionalisti, populisti. Una élite sempre più ristretta in termini elettorali, ma che nondimeno esercita una fortissima egemonia sui media e sul mondo della cultura. In opposizione a questa sinistra per pochi privilegiati, Sahra Wagenknecht delinea una visione radicalmente alternativa, per una sinistra che sia in grado di tornare a rappresentare e a parlare alle classi popolari: un controprogramma fondato su valori non individualistici ma comunitari – tra cui concetti aborriti dai progressisti contemporanei come patria, comunità, appartenenza –, capaci di definire l’identità, non più di una minoranza intellettualista, ma di una maggioranza fatta di individui concreti. E gettare così le basi per la creazione di una società più giusta.

    «Questo libro esce in un clima politico in cui la cancel culture ha sostituito i confronti leali. Lo faccio sapendo che potrei finire cancellata anch’io. In fondo però Dante, nella Divina Commedia, a quelli che in tempi di profondi mutamenti si “astengono”, agli “ignavi”, ha riservato proprio il livello più basso dell’Inferno…».

    https://fazieditore.it/catalogo-libr...a-neoliberale/
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