Per tutti i partecipanti al forum che intendono segnalare pubblicazioni interessanti, da leggere e, perché no? da discutere.
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"L'odio per la propria Nazione è l'internazionalismo degli imbecilli"- Lenin
"Solo i ricchi possono permettersi il lusso di non avere Patria."- Ledesma Ramos
"O siamo un Popolo rivoluzionario o cesseremo di essere un popolo libero" - Niekisch
suggerimento di Erdosain:
Editori Laterza :: Haim Burstin: Rivoluzionari
Rivoluzionari
Haim Burstin
Rivoluzionari
Antropologia politica della Rivoluzione francese
- disponibile anche in ebook
Edizione: 2016 Collana: Storia e Società ISBN: 9788858119464 Argomenti: Storia moderna, Storia d'Europa
- Pagine: 336
- Prezzo: 25,00 Euro
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In breve
Dal 14 luglio 1789 fino alla caduta di Robespierre, la Francia vive cinque anni di sconvolgimenti che rifondano lo Stato e la società, fissano nuovi valori di riferimento, suscitano una straordinaria adesione. Se molto è stato scritto su questo evento fondatore, meno si è indagato sugli uomini che ne sono stati gli artefici: i rivoluzionari. Chi erano questi uomini comuni che si impegnarono in un percorso spesso senza ritorno? Quando si manifestò in loro la prima presa di coscienza di rivoluzionari? Quando ruppero i ponti psicologici con il passato e si proiettarono verso un futuro tutto da immaginare? Quali furono le modalità di adesione, i meccanismi di attrazione o di repulsione attivati dalla rivoluzione? E una volta entrati in questa dinamica, fu possibile uscirne? Analizzando gli elementi che contribuiscono a formare la complessa personalità del rivoluzionario, Haim Burstin offre una sequenza delle emozioni e delle aspettative suscitate da una rivoluzione in cammino e mostra come tali tensioni entrino in un particolare sistema di creazione del consenso e di affermazione di un’egemonia politica. Un approccio di tipo antropologico che consente di far nuova luce su una tempesta che ha trasformato il mondo.
"L'odio per la propria Nazione è l'internazionalismo degli imbecilli"- Lenin
"Solo i ricchi possono permettersi il lusso di non avere Patria."- Ledesma Ramos
"O siamo un Popolo rivoluzionario o cesseremo di essere un popolo libero" - Niekisch
Lo comprerò a breve, appena finirò un saggio che ho appena iniziato: Storia della rivoluzione francese di Albert Soboul, eminente storico marxista (militante ma non fazioso), accostabile a studiosi come Lefebvre e Mathiez. Già nelle prime pagine le sue posizioni sono chiare:
E’ ormai evidente che la rivoluzione non è un’esplosione unica produttrice immediata di un sistema perfetto e immutabile perché conforme alle leggi della ragione, ma un processo evolutivo, un lungo cammino verso la terra promessa. […] Esplosione immediata o lungo processo: i rivoluzionari più preveggenti e anche più coerenti si sforzarono di spingere oltre l’analisi ben sapendo che una rivoluzione non consiste solo nella conquista del potere ma in una trasformazione profonda delle strutture sociali.
Necessità politiche: il successo della rivoluzione richiede la distruzione dell’antico ordine, se necessario con l’illegalità e la violenza. […] «Cittadini, volete una rivoluzione senza rivoluzione?» […] Senza nascondersi il pericolo che comportava la sospensione delle garanzie legali che, in tempi normali, salvaguardavano i diritti dell’uomo e del cittadino, Robespierre affermava con franchezza la necessità della violenza rivoluzionaria: «La forza è forse fatta solo per proteggere il delitto?».
Necessità sociali: «La forza delle cose» dichiarò Saint-Just l’8 ventoso anno II (26 febbraio 1794) «ci conduce forse a risultati ai quali non avevamo pensato.» La forza delle cose: vale a dire la logica della rivoluzione, gli imperativi della difesa nazionale e della difesa rivoluzionaria, indissolubilmente legati. E anche più esplicitamente: «Pensate che un impero possa sussistere se i rapporti civili [ossia sociali] dipendono da coloro che sono contrari alla forma di governo?». Saint-Just enuncia qui la legge della concordanza necessaria; non basta impadronirsi del potere, bisogna proseguire col rivoluzionare le strutture e i rapporti sociali. «Coloro che fanno una rivoluzione a metà non fanno che scavarsi una tomba.» […] Una rivoluzione che si ferma, indietreggia.
Visto che molti di noi leggono L'intellettuale dissidente, segnalo tre libri che usciranno a breve per il Circolo Proudhon
Mi limito a mettere quelli che per me sono essenziali (tralascio volutamente Marx, Lenin, Guevara e Mao)
Marcuse e Dèbord vanno letti per quello che sono. Non forniscono elaborazioni teoriche particolarmente "rivoluzionarie".
Potere a chi lavora. No Nato. No Ue. No immigrazione di massa. No politically correct.
Interessante anche questa ricostruzione storica. Un tempo lo trovai in versione PDF
Potere a chi lavora. No Nato. No Ue. No immigrazione di massa. No politically correct.
Questo, invece, DEVO ancora leggerlo
Potere a chi lavora. No Nato. No Ue. No immigrazione di massa. No politically correct.
Sto leggendo questo interessante libro di Alain De Benoist
Potere a chi lavora. No Nato. No Ue. No immigrazione di massa. No politically correct.
INTERESSANTE LIBRO DI GIORGIO GALLI PER CAPIRE COSA ERA UN TEMPO LA SINISTRA
Potere a chi lavora. No Nato. No Ue. No immigrazione di massa. No politically correct.
Caldamente consigliato:
Carlo Formenti - La variante populista, DeriveApprodi
La variante populista « Derive Approdi