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  1. #11
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    Predefinito Re: Gli egiziani erano neri come il carbone

    Non vorrei rovinare le illusioni ma al tempo di Erodoto l'Egitto era già decaduto, proprio a causa della negrizzazione del regno
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  2. #12
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    Predefinito Re: Gli egiziani erano neri come il carbone

    Nulla di nuovo, ci sono riferimenti che farebbero risalire la civiltà Greca proprio da colonie egizie e fenice:

    Come accadde che gli Egizi giungessero al Peloponneso e cosa fecero per diventare re di quella parte di Grecia, è già stato narrato nelle cronache di altri autori.
    Io dunque non aggiungerò nulla, ma farò menzione di alcuni argomenti che nessun altro ha ancora considerato.

    ----------------

    Il tempio di Atena (a Lido di Rodi) era stato fondato della figlie di Danao che erano approdate all'isola mentre erano in fuga dai figli di Egitto ... il figlio di
    Agenore, Cadmo, alla ricerca di Europa, vi aveva fatto scalo (a Tera) e vi aveva lasciato alcuni Fenici.

    --------------

    E mi guarderò anche dal parlare dei misteri di Demetra, che i greci chiamano Tesmoforie, se non per quanto mi sia permesso dire: furono le figlie di Danao a introdurre
    questa cerimonia dall'Egitto, insegnandola alle donne pelasgiche.
    I Fenici giunti con Cadmo, dopo essersi insediati in questo paese, introdussero molte nuove nozioni, tra le quali la più importante fu la scrittura, arte che,
    secondo me, fino allora era sconosciuta ai Greci.

    ------------------

    Ora risulta a me che sia stato Melampo a introdurre in Grecia il nome di Dionisio, assieme ai sacrifici in suo onore e alla processione dei falli.
    Egli, tuttavia, non comprese appieno la dottrina, nè la comunicò nella sua interezza: furono sapienti venuti dopo di lui a darle perfetto sviluppo.
    Fu però Melampo a introdurre la processione del fallo, ed è da Melampo che i Greci appresero i riti che ora compiono. Melampo, a mio parere, fu un uomo
    sapiente che acquisi l'arte della divinazione e introdusse in Grecia, con poche modifiche, alcune cose che aveva appreso in Egitto, tra le quali il culto di Dionisio
    Pare probabile che Melampo abbia appreso il culto di Dionisio da Cadmo e dalla gente che giunse con lui dalla Fenicia al paese oggi chiamato Boezia. Da ricerche
    che ho fatto so che questi giunsero da fuori, e sembra assai probabile che giungessero dall'Egitto. Infatti, i nomi di tutti gli dèi sono noti in Egitto
    dall'inizio dei tempi. Queste pratiche, quindi, e altre di cui parlerò più avanti, i Greci le presero dall'Egitto.
    Nei tempi antichi, i Pelasgi, come so da quanto mi fu detto a Dodona, offrivano sacrifici di ogni genere e pregavano gli dèi, ma senza alcuna distinzione di nomi
    personale o un appellativo: ancora non conoscevano nulla del genere.

    ------------------

    Dall'Egitto vennero in Grecia quasi tutte le divinità. Di una loro origine barbara io sono convinto perché così risulta dalle mie ricerche; e penso a una provenienza soprattutto egiziana. Infatti, ad eccezione di Poseidone e dei Dioscuri, come ho già avuto modo di dire, nonché di Era, di Estia, di Temi, delle Cariti e delle Nereidi, le altre divinità sono tutte presenti da sempre in quel paese, fra gli Egiziani: riporto quanto essi stessi dichiarano. Quanto alle divinità che sostengono di non conoscere io credo che tutte siano espressione dei Pelasgi, tranne Poseidone.


    I greci del periodo classico avevano una concezione orientalistica sull'origine della loro cultura, della loro civiltà e di gran parte dei loro culti religiosi.

    https://forum.termometropolitico.it/...-semitici.html

  3. #13
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    Predefinito Re: Gli egiziani erano neri come il carbone

    « Erodoto non lascia posto ad alcuna incertezza, nessuna approssimazione perché scrive: "sono andato ed ho visto con i miei occhi sino alla città di Elefantina", cfr. Libro II, 29. »
    Bella forza; la fortezza di Elefantina era in pratica il confine tra Egitto e Nubia. Ed Erodoto visse due secoli dopo le dinastie dei faraoni nubiani (o "faraoni neri").

    https://it.wikipedia.org/wiki/Elefantina
    https://it.wikipedia.org/wiki/Nubia
    https://it.wikipedia.org/wiki/Pianki

  4. #14
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    Predefinito Re: Gli egiziani erano neri come il carbone

    Citazione Originariamente Scritto da jack9 Visualizza Messaggio
    Domanda ma perchè tutto questo dibattito sul colore della pelle degli egiziani?
    perchè siamo un forum di storia?

  5. #15
    Canaglia
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    Predefinito Re: Gli egiziani erano neri come il carbone

    Citazione Originariamente Scritto da Halberdier Visualizza Messaggio
    « Erodoto non lascia posto ad alcuna incertezza, nessuna approssimazione perché scrive: "sono andato ed ho visto con i miei occhi sino alla città di Elefantina", cfr. Libro II, 29. »
    Bella forza; la fortezza di Elefantina era in pratica il confine tra Egitto e Nubia. Ed Erodoto visse due secoli dopo le dinastie dei faraoni nubiani (o "faraoni neri").

    https://it.wikipedia.org/wiki/Elefantina
    https://it.wikipedia.org/wiki/Nubia
    https://it.wikipedia.org/wiki/Pianki
    sì ma che fine hanno fatto gli egiziani biondi con gli occhi azzurri?

  6. #16
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    Predefinito Re: Gli egiziani erano neri come il carbone

    In realtà storicamente ci furono due civilità (antichissime) quella egiziana (nordafricana ) e quella nubiana (sub sahariana) etnicamente distinte (grosso modo corrispondente al etnia nord africana quella egiziana e al etnia del africa nera quella nubiana) ma culturalmente dopo vari secoli di contatti tra loro (al inizio prima dei contatti con l'Egitto la Nubia era molto piu primitiva e tribale) erano diventate nel corso dei secoli due civilità molto simili tra loro con le stesse divinità ed una quasi identica struttura sociale e politica (alla fine negli ultimi secoli i nubiani stessi aspiravano a creare loro una dinastia di faraoni per l'Egitto) dato che l'Egitto aveva influenzato culturalmente la Nubia (dalla quale traeva nei primi secoli gli schiavi e i soldati mercenari) per la quale era alla fine diventato un e vero e proprio modello per cui è vero che il confine tra la Nubia sub sahariana e l'Egitto nord africano era in fondo molto ambiguo e sfumato tanto che alcuni storici non facevano distinzione tra le due civiltà . Va detto però che oggi la stra grande maggioranza degli storici distingue comunque le due civilità


    La Nubia è una regione comprendente l'Egitto Meridionale ("Bassa Nubia") lungo le rive del Nilo e la parte Settentrionale del Sudan ("Alta Nubia"), approssimativamente dalla Prima Cateratta alla Quarta Cateratta del Nilo. Il clima è fortemente continentale con ampie escursioni termiche tra il giorno e la notte. La regione si presenta montuosa e desertica. A parte il Nilo ed i suoi affluenti, data la scarsità delle precipitazioni, i corsi d'acqua sono a carattere torrentizio stagionale (widyān).
    In tempi antichi costituiva un regno indipendente, il Regno di Kush, sede di un'antica civiltà che fu una sorta di anello di congiunzione tra le genti del bacino Mediterraneo e quelle dell'Africa nera.
    Etimologicamente, il termine "Nubia" deriva dall'antico egizio "NWB", che significava "oro", essendo concentrata nella regione l'estrazione di gran parte del prezioso metallo, dai tempi più remoti fino ai primi secoli dell'era cristiana, tanto che, in età ellenistica, nel pieno deserto nubiano, accanto alle miniere maggiormente prolifiche sorse la città di Berenice Pancrisia, recentemente portata alla luce dalla spedizione archeologica italiana dei fratelli Angelo e Alfredo Castiglioni nel 1989.
    Non disponiamo di notizie certe del periodo protostorico della Nubia, se non da scarsi ritrovamenti archeologici. Pare accertato, tuttavia, che il clima, nel periodo tra il 10000 a.C. ed il 6000 a.C. fosse decisamente più mite e piovoso di adesso, ragion per cui il paese, ora desertico, doveva esser molto più ricco di vegetazione.
    Nel periodo arcaico e nel periodo classico, è praticamente impossibile separare la civiltà nubiana da quella egizia, in quanto la Nubia fu più volte vassalla (ed - in certuni periodi - pure annessa al potente regno egizio). Fino al 280 a.C., addirittura, la scrittura nubiana era il geroglifico. Tutte le fonti storiche di cui disponiamo sul paese sono di provenienza egizia. Dai dati più recenti sembra emergere che, prima dell'avvento del regno unitario del faraone Narmer, o Menes, nel 3200 a.C. circa, l'Egitto fosse diviso in due regni, quello settentrionale e quello meridionale. Quello meridionale estendeva il suo territorio circa fino alla Terza Cataratta, quindi comprendente gran parte della Nubia classica e l'intero Dodecascheno, e fu proprio questo regno che procedette all'annessione del suo omologo settentrionale.
    Da sempre i faraoni tentarono direttamente od indirettamente di controllare le miniere ed i commerci che transitavano attraverso la Nubia (una via delle spezie, che partiva dalla regione di Punt, localizzabile presso le attuali Somalia ed Eritrea, nonché dal Regno di Axum, nell'attuale Etiopia, raggiungeva l'Egitto attraverso la regione di Kush e la città nubiana di Kerma, nella Nubia a ridosso del confine egizio).
    Intorno al 2600 a.C., preso a modello il regno egiziano, sorse il primo regno nubiano protokushita, il Regno di Kerma, che raggiungerà l'apice del suo splendore verso il 1800 a.C.
    Gli egizi lo conoscevano come "Terra di Yam". Già nel periodo Neolitico, verso il 7500 a.C., la zona di Kerma era al centro di una rete di villaggi e di necropoli.
    L'economia del Regno di Kerma si basava sui commerci (spezie, schiavi, animali esotici, oro, legname e pietre preziose). I commerci erano diretti verso l'Arabia (forse verso la città di Ubar, nell'Oman), verso l'Africa interna, verso l'Egitto e verso i nomadi degli attuali stati del Ciad, Niger e Mali.
    I Nubiani erano anche gran parte dei mercenari che combattevano nelle file dell'esercito egizio, assieme a Siriani, Garamanti ed a Libici. Frequenti furono le spedizioni militari egizie nel corso dell'Antico Regno e Kerma si trovò più volte invasa dalle armate egizie tra il 2500 a.C. ed il 2200 a.C., epoca della fine dell'Antico Regno stesso.
    A testimonianza di queste incursioni sono le iscrizioni rupestri in geroglifico disseminate nelle grotte montane del Sudan settentrionale. In questo periodo sono anche attestati i rapporti commerciali tra Kerma ed i vicini Regni Sudarabici (il Regno di Saba, in primis, sito nell'attuale Yemen).
    Harkhuf (in altri testi "Herkhuf" o "Hirkhuf", un governatore dell'Alto Egitto e della Bassa Nubia durante i regni dei faraoni Merenra I (... - 2273 a.C.) e Pepi II (... - 2200 a.C.) ci ha lasciato un resoconto dettagliato delle sue esplorazioni nella Media Nubia e nell'Alta Nubia sulle pareti della sua tomba a Qubbet el-Hawa, sulla riva occidentale del Nilo ad Assuan, nei pressi della prima Cateratta del Nilo, assieme al testo di una lettera di ringraziamento (l'unica a noi pervenuta) inviatagli dal suo sovrano Pepi II.
    Vi si legge di ben quattro spedizioni compiute tra il 2274 a.C. ed il 2255 a.C., arrivando ad esplorare una terra chiamata Iyam, che probabilmente corrisponde alla fertile pianura che si apre a sud dell'attuale Khartum, alla confluenza tra il Nilo Bianco ed il Nilo Azzurro e spingendosi oltre, fino alle ignote regioni lungo il corso del Bahr el-Arab per cercare nuovi itinerari commerciali, intrecciare legami politici con i capi locali e preparare il terreno per l'espansione egizia in Nubia. Nella sua ultima spedizione, la quarta, risulta che portò con sé un "nano danzante", a quanto pare un pigmeo, che donò al suo faraone insieme a tanti altri doni, quali pelli di leopardo, piume di struzzo, avorio, oro ed ebano.
    Con l'avvento del Medio Regno in Egitto, riprese l'espansionismo faraonico verso meridione. Kerma venne assediata più volte dagli Egizi e divenne vassalla, tenuta - quindi - ad onorare un tributo annuo. Ma, alla caduta del Medio Regno, il Regno di Kerma iniziò ad espandersi verso settentrione, arrivando a controllare il territorio egizio fino alla città di Syene, l'attuale Assuan. In questo periodo furono stretti i suoi contatti con la città portuale di Adulis sul Mar Rosso, la cui collocazione non è tuttora nota, sebbene debba esser ricercata nei pressi dell'attuale Gibuti.
    La ripresa espansionistica egizia verso meridione riprese con vigore alla nascita del Nuovo Regno, e questo fatto segnò la fine del Regno di Kerma, che venne annesso definitivamente al regno egizio. Thutmose I completò, infatti, la conquista della Nubia nel 1520 a.C., spostando il confine meridionale del regno egiziano alla Quinta cataratta sul Nilo, facendo crollare definitivamente il regno di Kerma.
    Il vuoto di potere in Nubia non durò, però, a lungo, in quanto iniziò ad affermarsi il regno di Kush. La parabola ascendente dei Kushiti inizia attorno al 2100 a.C., in una zona dell'Alto Nilo al riparo dalle mire espansionistiche degli Egizi. Attorno al 1700 a.C., Kush annetté un'intera regione situata all'incirca presso le attuali città di Dongola e di Atbara nell'odierno Sudan.
    Nel 1580 a.C. l'Egitto invase una prima volta Kush. Finché l'Egitto fu potente, Kush si espanse unicamente verso meridione, anche se non sono tuttora noti i suoi confini in queste regioni. Addirittura alcuni ipotizzano che potessero comprendere il corso del Bahr el-Gebel nella conca paludosa del Sudd, il Bahr el-Ghazal e le attuali regioni del Kordofan e del Darfur.
    All'inesorabile e lento declino dell'Egitto, corrispose un'affermazione progressiva di Kush. Già nel 1320 a.C. inizia l'espansione verso settentrione, nell'attuale regione egiziana di Abu Simbel. Ma, verso il 1000 a.C., venne raggiunta la zona di File e di Elefantina. La piena indipendenza dall'Egitto venne conquistata nel 784 a.C.. I commerci erano molto fiorenti, tanto che alcuni storici sono portati a ritenere che il biblico territorio di Ofir, sede delle Miniere di re Salomone, corrispondesse proprio alla regione di Kush.



    Faraoni nubiani





    Piramidi nubiane a Meroe


    Addirittura la XXV dinastia egizia (la cosiddetta "Dinastia dei Faraoni Neri"), che regnò dal 780 a.C. al 656 a.C., quando fu abbattuta dall'invasione degli Assiri, era nubiana d'origine. Infatti, il re kushita Kashta (... - 745 a.C.), figlio di un alto sacerdote tebano esule nel 951 a.C. presso Kush, (i sacerdoti tebani furono cacciati dai faraoni d'origine libica), approfittando dell'anarchia imperante in Egitto, invase il paese e si fece incoronare faraone a Menfi.
    Suo figlio Pianki (745 a.C. - 713 a.C.), eliminò progressivamente tutti i pretendenti al trono. Fu l'apogeo del regno kushita perché i suoi successori infatti non furono molto abili. Le continue scaramucce di confine tra Egitto ed il potente Impero Assiro, lungo il Torrente d'Egitto (attuale fiume al-Arish), fecero precipitare la situazione.
    Il re assiro Assurbanipal (668 a.C. - 631 a.C.) intervenne militarmente contro Taharqa ( 690 a.C. - 664 a.C.), che più volte tentò d'intromettersi nelle vicende della Palestina assoggettata agli Assiri.
    Venne rasa al suolo Tebe nel (663 a.C.) e sconfitta ripetutamente l'armata egiziana. A nulla valse la guerriglia contro gli Assiri portata dal successore Tenutamon (... - 653 a.C.), che nel 656 a.C. fu costretto ad abbandonare definitivamente l'Egitto ed a rifugiarsi nella natale Nubia.
    Assurbanipal ritenne troppo rischioso penetrare in Nubia, troppo lontana dalle basi assire sul Mediterraneo, per cui non invase il paese. Da allora, i rapporti tra Nubia ed Egitto, progressivamente, declinarono, sebbene nel 591 a.C. l'Egitto occupò militarmente per breve tempo la Nubia fino a Napata. Per prevenire ulteriori attacchi kushiti, i faraoni stanziarono sul confine meridionale gli Ebrei filoegiziani che fuggirono da Gerusalemme l'8 luglio 587 a.C., prima della caduta in mano dei Babilonesi di re Nabucodonosor (634 a.C. - 562 a.C.), in seguito alla rivolta del re Sedecia (619 a.C. - 585 a.C.). Curioso è il fatto che questi ebrei esuli abbandonarono il monoteismo per adorare una triade divina, che vedeva accanto a Yahù (corruzione del nome "Yahweh") altri due dei minori.
    Un tentativo fallito d'invasione della Nubia avvenne, invece, verso il 523 a.C. ad opera dei Persiani che avevano da poco conquistato l'Egitto, ma malaria, dissenteria e mancanza d'acqua falcidiarono l'esercito invasore strada facendo.
    Nel frattempo, i kushiti ritennero maggiormente sicura la posizione di Meroe come capitale in sostituzione di Napata, troppo esposta alle incursioni dall'Egitto. Il re Harsiotef (427 a.C. - 369 a.C.) fu l'ultimo ad utilizzare l'alfabeto egizio. I suoi successori iniziarono ad adottare il meroitico, oramai largamente diffuso a livello popolare. Il trasferimento della capitale fu concluso da re Arkekamani (272 a.C. - 258 a.C. ), attorno al 265 a.C. Nel frattempo, i rapporti con l'Egitto caduto prima sotto il dominio persiano (525 a.C. - 332 a.C.), quindi sotto il potere macedone (332 a.C. - 31 a.C.), ed infine romano e successivamente bizantino (31 a.C. - 642) divennero sempre più ridotti.
    I rapporti commerciali con i Tolomei furono buoni. Molto meno, all'inizio, furono invece i rapporti coi Romani, tanto che nel 24 a.C. un'incursione meroitica della regina Candace ("regina" nella lingua nubiana, ma il nome fu creduto, dai latini, personale), che guidò una rivolta dei Nubiani contro il dominio imposto da Gaio Cornelio Gallo provocò una situazione di guerra: un'orda nubiana si spinse sino a File e saccheggiò il tempio di Iside e ne riportò a Meroe alcune statue di Augusto, che gli archeologi hanno ritrovato recentemente.
    Ultima modifica di C@scista; 13-05-16 alle 12:13

  7. #17
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    Predefinito Re: Gli egiziani erano neri come il carbone

    l'ultima dinastia quella dei Tolomei di cui faceva parte Cleaopatra e che regno' per circa 300 anni era Macedone

  8. #18
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    Predefinito Re: Gli egiziani erano neri come il carbone

    Citazione Originariamente Scritto da Josef Scveik Visualizza Messaggio
    sì ma che fine hanno fatto gli egiziani biondi con gli occhi azzurri?
    Quelli era semmai l'ultima dinastia (straniera) dei Tolomei (che avevano creato una nuova capitale in stile totalmente greco con coloni macedoni "Alessandria D'Egitto") degli ultimi trecento anni instaurata dai generali di Alessandro il macedone in Egitto (ed in altre nazioni) dopo lo smembramento del impero di Alessandro Magno
    Alcuni di loro erano effettivamente biondi ma appunto erano conquistatori e coloni rispetto alla storia del Egitto

  9. #19
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    Predefinito Re: Gli egiziani erano neri come il carbone

    Citazione Originariamente Scritto da C@scista Visualizza Messaggio
    Quelli era semmai l'ultima dinastia (straniera) dei Tolomei (che avevano creato una nuova capitale in stile totalmente greco con coloni macedoni "Alessandria D'Egitto") degli ultimi trecento anni instaurata dai generali di Alessandro il macedone in Egitto (ed in altre nazioni) dopo lo smemebramento del impero f di Alessandro Magno
    Alcuni di loro erano effettivamente biiondi ma appunto erano conquistatori e coloni rispetto alla storia del Egitto
    ora chi glielo spiega ad undertaker?

  10. #20
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    Predefinito Re: Gli egiziani erano neri come il carbone

    Citazione Originariamente Scritto da Josef Scveik Visualizza Messaggio
    sì ma che fine hanno fatto gli egiziani biondi con gli occhi azzurri?
    La stessa degli egiziani neri come il carbone.

 

 
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