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Discussione: Us and them

  1. #51
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    Predefinito Re: Us and them

    Altri furbetti del reddito di cittadinanza, 300mila euro non dovuti nel palermitano
    21 DICEMBRE 202121 DICEMBRE 2021 CRONACA LETTURA 1 MIN

    I Carabinieri della Compagnia di Misilmeri e del Gruppo Carabinieri Tutela Lavoro di Palermo hanno denunciato alla Procura di Termini Imerese per indebita percezione del ‘reddito di cittadinanza’ 39 persone residenti nei Comuni di Misilmeri, Bolognetta, Belmonte Mezzagno, Campofelice, Godrano, Villafrati, Ficarazzi e Bagheria. Le denunce sono arrivate a conclusione di una complessa attività investigativa, avviata nell’ottobre scorso. Le persone coinvolte, 25 donne e 14 uomini, sono accusate di avere eluso i controlli da parte dell’Inps, avendo reso dichiarazioni mendaci al momento dell’istanza o omettendo, percepito il beneficio, informazioni dovute che avrebbero influito sull’importo, ottenendo indebitamente il sussidio. In particolare, nel corso delle indagini è emerso che gli indagati, durante la percezione del beneficio, non avrebbero effettuato le dovute comunicazioni all’Inps, inerenti al proprio stato di detenzione o, in alcuni casi, rendendo false dichiarazioni omettendo di comunicare lo stato di detenzione di un componente del proprio nucleo familiare.

    Tra le persone denunciate ci sono cittadini stranieri con meno di 10 anni di permanenza sul territorio italiano e, pertanto, privi dei requisiti di lunga residenza; cittadini sottoposti a misure di prevenzione dell’avviso orale e sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno; un indagato, originario di Bolognetta, condannato per associazione per delinquere di tipo mafioso e coinvolto nell’operazione ‘Ogliastro’ della Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo del marzo del 1999. Il danno erariale complessivo è quantificato in oltre 300 mila euro e sono in corso le procedure per la sospensione del beneficio ed il recupero di quanto indebitamente percepito.

    https://www.lanuovapadania.it/cronac...l-palermitano/
    Rubano, massacrano, rapinano e, con falso nome, lo chiamano impero; infine, dove fanno il deserto dicono che è la pace.
    Tacito, Agricola, 30/32.

  2. #52
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    Predefinito Re: Us and them

    Le polentoniche regioni rapinate
    23 FEBBRAIO 202223 FEBBRAIO 2022 OPINIONI LETTURA 4 MIN

    di RICCARDO POZZI – Che cosa c’entra la solidarietà con la giustizia fiscale? Sono forse complementari o antitetiche, sono magari dimensionalmente adatte a misurare la nostra democrazia?
    In questi giorni tutti i rappresentanti eletti nelle circoscrizioni del centro-sud, a qualunque colorazione o schieramento appartengano, si sono scagliati tutti contro l’autonomia differenziata chiesta da Lombardia, Veneto ed Emilia.
    E tutte le argomentazioni portano sempre allo stesso scenario politico: la secessione di fatto delle tre regioni.
    Eppure la clamorosa frattura tra nord e sud Italia, che esiste già e che tutta Europa ha imparato a conoscere, si è prodotta con questo centralismo solidaristico.
    E’ stata questa solidarietà a produrre regioni con il triplo di invalidi, che ha decuplicato i forestali, che fa pagare il materiale sanitario quattro volte la media nazionale, che distribuisce 110 e lode e maturità col massimo dei voti e poi esibisce pessime figure sull’INVALSI (naturalmente iniquo e contro il sud), che ha generato acquedotti che perdono più acqua di quella che portano e discariche di indifferenziato visibili dal satellite.
    E’ questo solidarismo finto, ipocrita e cialtrone a chiamare i residui fiscali “sovragettito” come il capo dei cinquestelle, è questa solidarietà interregionale a rendere i vergognosi costi storici della sanità del sud come intoccabili, mentre la gente è costretta a spostarsi al nord per curarsi un cancro o operarsi al cuore.
    E così mentre nelle tre regioni che trainano l’intera penisola si sbriciolano i ponti e le infrastrutture mostrano tutta la loro obsolescenza, il sistema perequativo interregionale, impropriamente aggettivato come solidaristico, continua a reclamare il suo bottino sul “sacco del nord”, per poter continuare a finanziare l’ormai storico votoscambismo che, localmente, se ne frega delle sigle e del loghi di partito e sa esattamente dove deve andare, alla faccia di ipocrisie contabili come “spreco” e “inefficienza”.
    “Rischiamo di spaccare la nazione”, tuonano con esemplare viltà politica esponenti che fino a ieri indicavano nella spesa regionale fuori controllo il vero male del paese.
    Se i produttori dei consistenti residui fiscali annualmente rapinati dallo stato fossero Campania, Sicilia, Puglia e Calabria vedremmo una linea di carri armati subito dopo il Grande Raccordo Anulare diramazione sud, e guai a chi osasse avvicinarsi alle preziose risorse prodotte dal sud e che al sud appartengono.
    Ma siccome i 121 miliardi l’anno, che servono a pagare posti di lavoro, inutili economicamente ma fondamentali elettoralmente, vengono prodotti in queste regioni che hanno le spalle di un lottatore e le palle di un canarino, ecco che Roma tuona a chi osa appropriarsene. Quei soldi servono a loro.
    Ma ciò che lascia di stucco è che, nelle polentoniche regioni rapinate, i rappresentanti eletti delle circoscrizioni di ogni variegato colore politico non sono mai d’accordo tra loro e, anzi, convengono spesso sulla necessità di non mettere a repentaglio l’unità nazionale con avventatezze amministrative che potrebbero essere pericolose.
    Questa, e niente altro, è la vera differenza tra nord e sud d’Italia.
    Il resto è sapiente intrattenimento.

    https://www.lanuovapadania.it/opinio...ioni-rapinate/
    Rubano, massacrano, rapinano e, con falso nome, lo chiamano impero; infine, dove fanno il deserto dicono che è la pace.
    Tacito, Agricola, 30/32.

  3. #53
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    Predefinito Re: Us and them

    Pubblica amministrazione, a Napoli il record nel ritardo dei pagamenti: 228 giorni
    21 AGOSTO 202221 AGOSTO 2022 ECONOMIA LETTURA 3 MIN

    A Napoli l’indice di tempestività dei pagamenti riferito al 2021 è pari a 228,12 giorni. Che cosa significa? Che mediamente le fatture sono state pagate a distanza di 8 mesi e mezzo dalla ricezione (258 giorni). La più brava della penisola è invece Torino, che ha un indice di tempestività dei pagamenti 2021 pari a +46 giorni. E’ quanto emerge dalla ricerca del Centro studi enti locali elaborata per l’Adnkronos, che ha effettuato una ricognizione degli indici di tempestività dei pagamenti pubblicati sui siti istituzionali delle città capoluogo di regione italiane al fine di verificare quante riescano ad effettuare i propri pagamenti dei debiti commerciali entro il limite massimo consentito dalla legge. Un anno prima, la media della città partenopea era stata di 314 giorni oltre la scadenza, oltre 10 mesi, mentre nel 2020 veniva addirittura sforato l’anno, con un indice di tempestività dei pagamenti di 395,94 giorni. Nel gruppo di città facenti parte dell’area geografica sud e isole, le uniche due amministrazioni che presentano un indicatore negativo – e che quindi pagano generalmente le proprie fatture prima della scadenza – sono Cagliari (-13,95) e Bari (-10,33). Il capoluogo di regione sardo è passato dal pagare i propri creditori in 41,66 giorni nel 2019, a 23 giorni (quindi una settimana prima della scadenza) nel 2020 e ha poi confermato questo percorso virtuoso anche lo scorso anno. Bari ha sempre pagato abbondantemente entro i termini: i suoi indicatori annuali di pagamento per il 2019 e 2020 sono infatti pari a -3,71 e -16,98 giorni.Sfora di pochissimo L’Aquila che, nel 2021, ha saldato mediamente i propri debiti a 30,14 giorni dalla ricezione della fattura. La città abruzzese ha migliorato nettamente la propria performance, considerato che solo 2 anni prima, l’indicatore di tempestività dei pagamenti era di 87,74 giorni e nel 2020 era pari a 51,03.

    Campobasso, Potenza e Catanzaro presentano invece ancora tempi medi di pagamento ampiamente al di sotto degli standard che le pubbliche amministrazioni dovrebbero rispettare. La città molisana è passata dal pagare le fatture a 99 giorni dalla scadenza nel 2019 ai 61,59 giorni del 2021. In mezzo i 69,66 giorni del 2020. Al Comune di Potenza, seppure continui a sforare nettamente i limiti previsti dal nostro ordinamento, va riconosciuto uno sforzo importante nell’ultimo triennio posto che il ritardo si è più che dimezzato, passando dai 114,11 giorni del 2019 ai 52,77 dello scorso anno. Nel 2020 l’indice di tempestività dei pagamenti segnava 71,18 giorni. Palermo è l’unico capoluogo di regione a non aver pubblicato l’indicatore 2021, ci si può quindi limitare solo a segnalare che nel 2019 questo era stato di +50,38 giorni e nel 2020 di +31,77.

    https://www.lanuovapadania.it/econom...ti-228-giorni/
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  4. #54
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    Predefinito Re: Us and them

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  5. #55
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  6. #56
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    Predefinito Re: Us and them

    Citazione Originariamente Scritto da Eridano Visualizza Messaggio
    Ovviamente Torino in fondo.
    Città del Sud.

 

 
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