User Tag List

Pagina 1 di 6 12 ... UltimaUltima
Risultati da 1 a 10 di 57

Discussione: Us and them

  1. #1
    Blut und Boden
    Data Registrazione
    03 Apr 2009
    Località
    Lothlorien
    Messaggi
    68,745
     Likes dati
    2,763
     Like avuti
    9,874
    Mentioned
    138 Post(s)
    Tagged
    1 Thread(s)

    Predefinito Us and them

    Immigrati, quando l’America distingueva tra quelli del Nord e del Sud

    12 May 2016 · 3 Commenti



    di ROMANO BRACALINI

    “O briganti o emigranti”.Così Francesco Saverio Nitti, politico meridionale, riassumeva il dramma del Mezzogiorno all’indomani dell’unità. Al Sud c’era una società immobile, divisa in caste. I signori e i morti di fame.L’emigrazione era una vendetta, ma anche una rinuncia e una resa. Il movimento unitario, avvicinando i meridionali ai popoli più emancipati e ricchi della penisola aveva fatto nascere in loro i medesimi bisogni e desideri senza la possibilità di poterli soddisfare. Così i più avventurosi e decisi da una parte, i meno scrupolosi e onesti dall’altra non videro che un’alternativa a una vita di stenti e di miseria: o l’emigrazione o il brigantaggio. L’emigrazione divenne argomento di letteratura di consumo ispirando a Edmondo De Amicis, autore di Cuore, compendio di nobili sentimenti patriottici, il racconto “Dagli Appennini alle Ande”. Le canzoni popolari parlavano di bastimenti “che partivano per terre assai luntane” salutati da folle piangenti sui moli.

    In pochi decenni gli italiani formarono colonie a Buenos Ayres, a Montevideo, a San Paolo, a New York, a Chicago, oltre che a Parigi, Marsiglia e nelle zone minerarie del Belgio. Per l’americano del nord, l’emigrante italiano non rappresenta che una forza bruta, inintelligente, da sostituire quella dei negri.
    Gli emigranti, specie meridionali, più scuri di pelle e più propensi a riunirsi in cosche, furono oggetto di scherno e di nomignoli offensivi che li distinguevano dai negri e dai cinesi ma non li ponevano a un livello superiore: erano “macaroni” in Francia, ”welschen” in Austria e in Germania, ”dagos” o “cincali” negli Stati Uniti. Per tutti “Spaghetti, pizza e mandolino”.
    Col tempo l’emigrazione meridionale divenne prevalente mentre diminuiva quella dal Nord per effetto della rapida industrializzazione. Si calcola che tra il 1876,anno dell’avvento della sinistra al potere, e il 1914, scoppio della Grande Guerra, oltre cinque milioni di persone abbiano abbandonato il Sud. Il questionario per i visti d’ingresso negli Stati Uniti, che i viaggiatori di tutte le classi (non solo gli emigranti) avevano l’obbligo di riempire e firmare, comprendevano la differenza di razza.



    Secondo il governo americano, gli italiani non formavano una sola razza come i popoli delle altre nazioni d’Europa, ma due: North Italy e South Italy,e all’ufficio immigrazione venivano selezionati in due gruppi distinti e separati. In un messaggio al Congresso degli Stati Uniti nel dicembre 1903 il presidente americano Teddy Roosevelt scriveva: ”E’ necessario di provvedere i mezzi per escludere interamente gli immigranti non desiderabili (undesirables)”. Negli Stati Uniti erano classificati come “indesiderabili” tutti gli adulti analfabeti e nella classificazione degli immigranti italiani la media degli analfabeti provenienti dalle province del Mezzogiorno superava il 40 per cento. Prima della legge che respingeva gli immigranti analfabeti, c’era stato un ampio dibatti alla Camera dei rappresentanti degli Stati Uniti. Fu detto tra l’altro: ”Si è abusato del privilegio di ospitalità. L’immigrazione forzata, l’immigrazione per contrasto, l’immigrazione procurata sono solo un danno per il Paese. I governi mandano delinquenti e poveri, specialmente dall’Italia”.

    Gli italiani erano considerati i “cinesi d’Europa” e, come i cinesi, odiati e disprezzati, ma con qualche distinzione che si rifaceva alla “differenza di razza”. Gli immigrati del Nord, sempre in minor numero, coltivavano la terra, piantavano vigne, producevano vino in California, specie i piemontesi; o lavoravano nelle fabbriche, specie i veneti. I meridionali avevano tutt’altre propensioni. Col proibizionismo la malavita napoletana, calabrese e siciliana fece affari d’oro col contrabbando di liquori. A Chicago la mafia aveva in mano gli affari sporchi della città e li regolava col mitra. ”Italiano” divenne sinonimo di mafioso. Con la seconda guerra mondiale, gli “spaghetti”, come venivano chiamati i soldati italo-americani d’origine meridionale, inventarono nella campagna d’Italia una parola nuova con la quale chiamavano gli abitanti del Sud Italia, spesso antichi parenti:”Paisà”.
    Nel dopoguerra la mafia italo-americana venne quasi debellata, tramontarono i tempi di Al Capone; e gli italo-americani, d’origine meridionale, scoprirono un altro filone d’interesse nel cinema e nella magia di Hollywood; nelle pellicole dell’ultimo trentennio i nomi italiani cominciano ad affollare i titoli di testa; sono attori, cantanti, registi, tecnici: De Niro, Al Pacino, Scorzese, De Vito, Sinatra, con una particolare e naturale propensione per le parti di mafiosi e briganti, che gli antenati avevano realmente interpretato nella vita e i discendenti rifacevano alla perfezione sul grande schermo.

    Immigrati, quando l?America distingueva tra quelli del Nord e del Sud | L'Indipendenza Nuova



    Rubano, massacrano, rapinano e, con falso nome, lo chiamano impero; infine, dove fanno il deserto dicono che è la pace.
    Tacito, Agricola, 30/32.

  2. #2
    gigiragagnin@gmail.com
    Data Registrazione
    23 Dec 2011
    Messaggi
    10,520
     Likes dati
    10
     Like avuti
    1,432
    Mentioned
    43 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito Re: Us and them

    già. adesso non si distingue più.

  3. #3
    Blut und Boden
    Data Registrazione
    03 Apr 2009
    Località
    Lothlorien
    Messaggi
    68,745
     Likes dati
    2,763
     Like avuti
    9,874
    Mentioned
    138 Post(s)
    Tagged
    1 Thread(s)

    Predefinito Re: Us and them

    "Visconti Venosta andava in Sicilia e veniva preso per inglese; oggi noi andiamo in Inghilterra e rischiamo di venire presi per siciliani ... "
    Gilberto Oneto, 10 ottobre 1999
    Ultima modifica di Eridano; 15-05-16 alle 22:24
    Rubano, massacrano, rapinano e, con falso nome, lo chiamano impero; infine, dove fanno il deserto dicono che è la pace.
    Tacito, Agricola, 30/32.

  4. #4
    Lumbard
    Data Registrazione
    31 Mar 2009
    Località
    Lach Magiùr
    Messaggi
    11,759
     Likes dati
    757
     Like avuti
    871
    Mentioned
    8 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito Re: Us and them

    Citazione Originariamente Scritto da Eridano Visualizza Messaggio
    "Visconti Venosta andava in Sicilia e veniva preso per inglese; oggi noi andiamo in Inghilterra e veniamo presi per siciliani ... "
    Gilberto Oneto, 10 ottobre 1999
    su questo Gilberto sbagliava (forse condizionato dall'informazione itagliana) perchè proprio un'anno prima di questa dichiarazione io sono andato in Inghilterra/Scozia e vedendo la macchina targata itagliana (con tanto di adesivo con la famosa I obbligatoria per passare le dogane) la prima domanda che mi facevano era: "italian near Milan or near rome?"

  5. #5
    Blut und Boden
    Data Registrazione
    03 Apr 2009
    Località
    Lothlorien
    Messaggi
    68,745
     Likes dati
    2,763
     Like avuti
    9,874
    Mentioned
    138 Post(s)
    Tagged
    1 Thread(s)

    Predefinito Re: Us and them

    Citazione Originariamente Scritto da sciadurel Visualizza Messaggio
    su questo Gilberto sbagliava (forse condizionato dall'informazione itagliana) perchè proprio un'anno prima di questa dichiarazione io sono andato in Inghilterra/Scozia e vedendo la macchina targata itagliana (con tanto di adesivo con la famosa I obbligatoria per passare le dogane) la prima domanda che mi facevano era: "italian near Milan or near rome?"
    Ovviamente era una iperbole.
    Rubano, massacrano, rapinano e, con falso nome, lo chiamano impero; infine, dove fanno il deserto dicono che è la pace.
    Tacito, Agricola, 30/32.

  6. #6
    Forumista esperto
    Data Registrazione
    03 Apr 2009
    Messaggi
    15,448
     Likes dati
    52
     Like avuti
    2,013
    Mentioned
    25 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito Re: Us and them

    Nella serie victoria, videogioco svedese, c'è la suddivisione etnica nord e sud Italia. Il gioco inoltre è moddabile e si può andare più in dettaglio.

  7. #7
    email non funzionante
    Data Registrazione
    31 Mar 2009
    Messaggi
    22,425
     Likes dati
    46,241
     Like avuti
    21,159
    Mentioned
    157 Post(s)
    Tagged
    1 Thread(s)

    Predefinito Re: Us and them

    « «La razza maledetta, che popola tutta la Sardegna, la Sicilia e il mezzogiorno d'Italia dovrebbe essere trattata ugualmente col ferro e col fuoco - dannata alla morte come le razze inferiori dell'Africa, dell'Australia, ecc.» »
    Citazione di
    Alfredo Niceforo (Castiglione di Sicilia, 23 gennaio 1876Roma, 10 marzo 1960) è stato un criminologo e antropologoitaliano di scuola lombrosiana.

    https://it.wikipedia.org/wiki/Alfredo_Niceforo
    Il Silenzio per sua natura è perfetto , ogni discorso, per sua natura , è perfettibile .

  8. #8
    Blut und Boden
    Data Registrazione
    03 Apr 2009
    Località
    Lothlorien
    Messaggi
    68,745
     Likes dati
    2,763
     Like avuti
    9,874
    Mentioned
    138 Post(s)
    Tagged
    1 Thread(s)

    Predefinito Re: Us and them

    Rubano, massacrano, rapinano e, con falso nome, lo chiamano impero; infine, dove fanno il deserto dicono che è la pace.
    Tacito, Agricola, 30/32.

  9. #9
    Blut und Boden
    Data Registrazione
    03 Apr 2009
    Località
    Lothlorien
    Messaggi
    68,745
     Likes dati
    2,763
     Like avuti
    9,874
    Mentioned
    138 Post(s)
    Tagged
    1 Thread(s)

    Predefinito Re: Us and them

    Tasse. Due Italie: il Nord doppia il Sud

    19 Jul 2016 · 0 Commenti



    Dalla lettura della graduatoria sul peso delle tasse che gli italiani versano all’erario e agli enti locali, emerge un Paese spaccato a metà. Se al Nord le entrate tributarie pro capite ammontano a un valore medio annuo di 10.229 euro, nel Mezzogiorno, invece, il peso scende a 5.841 euro. In altre parole, il gettito che grava su ciascun cittadino del settentrione è quasi il doppio di quello che ricade su un residente del Mezzogiorno. Al Centro, invece, lo sforzo fiscale pro capite si attesta a 9.485 euro. Questi dati emergono da un’analisi dell’Ufficio studi della CGIA. Come si può interpretare questo “squilibrio” tra il Nord e il Sud del Paese ?

    “Come stabilito dall’articolo 53 della nostra Costituzione – esordisce il coordinatore dell’Ufficio studi della CGIA Paolo Zabeo – tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva. Appare evidente che i territori più ricchi del Paese versano di più di quelli che lo sono meno e questo giustifica il forte divario territoriale che emerge in questa analisi. Va altresì ricordato che laddove il reddito è più alto, il gettito fiscale è maggiore e, in linea di massima, anche la quantità e la qualità dei servizi erogati sono più elevati”.
    A livello regionale a svettare in questa particolare classifica è la Lombardia: ogni residente di questa regione versa all’Erario e ai vari livelli di governo locali mediamente 11.284 euro. Seguono i residenti del Lazio con 10.426 euro e quelli del Trentino Alto Adige con 10.320 euro. Appena fuori dal podio troviamo gli emiliano-romagnoli con 10.310 euro pro capite e quelli della Liguria con 9.747 euro pro capite. Chiudono la classifica i campani con 5.854 euro pro capite, i siciliani con 5.556 euro pro capite e, infine, i calabresi con 5.183 euro pro capite. La media nazionale si attesta a 8.572 euro per abitante.
    Un altro aspetto interessante che emerge dall’elaborazione condotta dall’Ufficio studi della CGIA è la distribuzione del gettito tra i vari livelli di governo. Ebbene, su un totale nazionale di 8.572 euro pro capite di entrate tributarie registrate nel 2014 (ultimo anno in cui sono disponibili i dati a livello territoriale), ben 6.989 euro finiscono nelle casse dello Stato (pari all’81,5 per cento del totale); 903 euro pro capite sono destinati alle Regioni (pari al 10,5 per cento del totale) e “solo” 680 euro pro capite (pari al 7,9 per cento del totale) confluiscono nelle casse degli Enti locali (Comuni, Province e Comunità montane). Ancora una volta la parte del leone la fa lo Stato centrale che ci preleva, grazie soprattutto al gettito dell’Irpef, dell’Ires e dell’Iva, l’81,5 per cento del totale delle tasse che ognuno di noi versa ogni anno….. (tab1)






    Da un punto di vista metodologico, le entrate tributarie sono quelle corrisposte dai lavoratori dipendenti, dagli autonomi, dai pensionati e dalle imprese e sono riferite al valore aggiunto generato nelle singole regioni. Come abbiamo accennato più sopra, il divario fiscale Nord-Sud è dovuto in larga parte al forte squilibrio economico esistente nel Paese. La CGIA, infatti, segnala che:  su 60,8 milioni di abitanti presenti in Italia, il 45,7 per cento risiede al Nord e solo il 34,4 per cento al Sud;  a fronte di 24,3 milioni di occupati nel Paese, il 51 per cento lavora nel settentrione e il 27,3 per cento nel meridione;  con una ricchezza annua pari a 1.612 miliardi (Pil nazionale), il 55,2 per cento è prodotta al Nord e il 22,8 per cento al Sud;  la spesa complessiva annua sostenuta dalle famiglie italiane ammonta a 994 miliardi: di questi, il 52,8 per cento è riconducibile al settentrione e il 26,4 per cento al meridione;  in termini di imponibile Irpef, infine, il valore assoluto nazionale è apri a 777,5 miliardi di euro, di cui il 54,5 per cento ad appannaggio del Nord e il 24,3 per cento di pertinenza del Sud (vedi Tab. 2).

    La CGIA ricorda che per l’anno in corso la pressione fiscale è destinata ad attestarsi al 42,8 per cento (al 42,2 per cento se si considera anche quanto vale il mancato gettito legato al bonus degli 80 euro erogato ai lavoratori dipendenti con retribuzioni medio basse): 0,7 punti in meno rispetto al dato riferito al 2015. “Tale riduzione – puntualizza il segretario della CGIA Renato Mason – è ascrivibile ad un leggero rafforzamento della ripresa economica in atto, all’abolizione della Tasi sulle abitazioni principali, all’eliminazione dell’Imu sugli imbullonati, al riconoscimento alle imprese di un extra costo del 40 per cento sugli investimenti effettuati quest’anno e all’eliminazione dell’Irap sulle aziende agricole”. Ma per evitare una nuova stangata, entro la fine di quest’anno il Governo Renzi dovrà trovare 15,1 miliardi di euro per “sterilizzare” la clausola di salvaguardia introdotta con la legge di Stabilità 2015, altrimenti dal 2017 subiremo un forte aumento dell’Iva.
    “Nel 2016 – conclude Paolo Zabeo – il fisco ci concede una tregua. In attesa della riduzione dell’Ires dal 2017 e nella speranza che il Governo mantenga la promessa di abbassare l’Irpef dal 2018, quest’anno le famiglie beneficiano, in particolar modo, dell’abolizione della Tasi sulla prima casa che ci fa risparmiare 3,6 miliardi di euro di tasse”.

    Tasse. Due Italie: il Nord doppia il Sud | L'Indipendenza Nuova




    Rubano, massacrano, rapinano e, con falso nome, lo chiamano impero; infine, dove fanno il deserto dicono che è la pace.
    Tacito, Agricola, 30/32.

  10. #10
    Blut und Boden
    Data Registrazione
    03 Apr 2009
    Località
    Lothlorien
    Messaggi
    68,745
     Likes dati
    2,763
     Like avuti
    9,874
    Mentioned
    138 Post(s)
    Tagged
    1 Thread(s)

    Predefinito Re: Us and them

    Test Invalsi: il Nord che eccelle costretto a emigrare, il Sud che non sa diventa classe dirigente del Paese

    14 Aug 2016 · 16 Commenti



    di GIULIO ARRIGHINI – E’ evidente la discriminazione, il razzismo manifesto, direi quasi il disprezzo per gli studenti del nord del “paese”. La nostra gente viene insultata, sbeffeggiata da scrittori, giornalisti, presunti registi di un cinema mediocre e politicamente schierato (qualcuno lo definisce “impegnato”. Sì, impegnato a leccare la mano del padrone che finanzia certi film con i soldi dei contribuenti del Nord).

    Questo è un fatto, un fatto che certifica che il razzismo e la presunta superiorità culturale esiste, viene praticata e chi la subisce non sono le povere regioni arretrate, i “malavoglia” tristi, che devono emigrare per insegnare, poverini. Il razzismo va nella direzione opposta anche se non ci sarà un giornalista, uno scrittore, un Saviano che copia i testi, un intellettuale sgualcito e annoiato e nemmeno un regista, alla Virzì, a indignarsi e a denunciare questa e altre vergogne. L’INVALSI rappresenta un metodo efficace per predestinare i ragazzi del nord al ruolo di emigrati o produttori di ricchezza da sottrarre, gli altri predestinati a diventare classe dirigente del “paese”.

    di GIULIO ARRIGHINI – E’ evidente la discriminazione, il razzismo manifesto, direi quasi il disprezzo per gli studenti del nord del “paese”. La nostra gente viene insultata, sbeffeggiata da scrittori, giornalisti, presunti registi di un cinema mediocre e politicamente schierato (qualcuno lo definisce “impegnato”. Sì, impegnato a leccare la mano del padrone che finanzia certi film con i soldi dei contribuenti del Nord).
    Questo è un fatto, un fatto che certifica che il razzismo e la presunta superiorità culturale esiste, viene praticata e chi la subisce non sono le povere regioni arretrate, i “malavoglia” tristi, che devono emigrare per insegnare, poverini. Il razzismo va nella direzione opposta anche se non ci sarà un giornalista, uno scrittore, un Saviano che copia i testi, un intellettuale sgualcito e annoiato e nemmeno un regista, alla Virzì, a indignarsi e a denunciare questa e altre vergogne. L’INVALSI rappresenta un metodo efficace per predestinare i ragazzi del nord al ruolo di emigrati o produttori di ricchezza da sottrarre, gli altri predestinati a diventare classe dirigente del “paese”.

    Test Invalsi: il Nord che eccelle costretto a emigrare, il Sud che non sa diventa classe dirigente del Paese | L'Indipendenza Nuova



    Rubano, massacrano, rapinano e, con falso nome, lo chiamano impero; infine, dove fanno il deserto dicono che è la pace.
    Tacito, Agricola, 30/32.

 

 
Pagina 1 di 6 12 ... UltimaUltima

Tag per Questa Discussione

Permessi di Scrittura

  • Tu non puoi inviare nuove discussioni
  • Tu non puoi inviare risposte
  • Tu non puoi inviare allegati
  • Tu non puoi modificare i tuoi messaggi
  •  
[Rilevato AdBlock]

Per accedere ai contenuti di questo Forum con AdBlock attivato
devi registrarti gratuitamente ed eseguire il login al Forum.

Per registrarti, disattiva temporaneamente l'AdBlock e dopo aver
fatto il login potrai riattivarlo senza problemi.

Se non ti interessa registrarti, puoi sempre accedere ai contenuti disattivando AdBlock per questo sito